Capitolo 8

1.2K 46 14
                                    

Lo guardo non sapendo cosa fare, cosa dire. Questo ragazzo riesce a sconvolgere tutti i miei sensi in un attimo, e la cosa non so se mi faccia piacere o meno. L'unica cosa che so per certo è che se dirà un'altra frase del genere o peggio comincerà a sfiorarmi, accarezzarmi, toccarmi... sarà la mia fine. Manderò all'aria tutti i miei principi e lo pregherò di prendermi in tutti i modi possibili.
Non posso permetterlo.

"Jorge..."

"Perché al momento mi dà così fastidio che mi chiami in quel modo?" Si passa una mano tra i capelli.

"È il tuo nome. Come dovrei chiamarti, scusa?". Certo che stasera è proprio strano.

Si rivolta verso di me. "Da quanto tempo è che non mi chiami Jay, amore, piccolo o quegli altri nomi affettivi che mi davi un tempo?".

Sul serio? Nascondo la istintiva risata che vorrei rilasciare in questo momento, e mi limito semplicemente a spingerlo da dietro per condurlo nella camera da letto.

"Roba da pazzi Jorge. Pensi sul serio a queste cose? Adesso? È ovvio che con la situazione in cui ci troviamo adesso io non mi trovi del tutto a mio agio a chiamarti in quei modi" sussurro imbarazzata. Entriamo nella stanza e lui si getta di peso sul materasso.

Mi stendo al suo fianco, cogliendolo di sorpresa, quando poggio la testa sul suo petto e socchiudo gli occhi. Che beatitudine, potrei restare così per sempre.

Lui esitante posa la sua mano sul mio fianco, ma non avendo nessun segno di resistenza da parte mia, mi stringe di più a sé. Mi lascia un delicato bacio sulla fronte e poi si stende tranquillo.

Le mie dita iniziano a disegnare cerchi immaginari sul suo petto. "Mi era mancato tutto questo" mi lascio sfuggire.

"Anche a me. Non sai quanto"

-

Mi siedo al tavolo una volta aver parcheggiato l'auto, e guardo attentamente mia madre.

"Comunque ciao, eh. Io sto benissimo, grazie per avermelo chiesto" il tono ironico di Ruggero mi arriva alle orecchie, ma decido di non badarci. Al momento la mia priorità è seduta proprio di fronte a me che tiene lo sguardo basso.

Questa mattina presto ho ricevuta una sua chiamata che mi ha messa subito in allerta. Il suo tono era basso e privo di vita, ho capito subito che qualcosa non andava. E mi è stato confermato, quando mi ha chiesto di incontrarci perché aveva una cosa molto importante da dire a me e mio fratello. Ho cercato di ricavare altri dettagli al riguardo, per farmi un'idea di cosa mi attendeva, ma mi ha semplicemente detto che non era una cosa che andava detta al telefono.
Così una volta essermi assicurata che Jorge si sarebbe occupato di portare nostro figlio all'asilo, mi sono precipitata al bar prestabilito.

A proposito di mio marito. Svegliarmi tra le sue braccia è stato come tornare a casa dopo tanto tempo. Sono rimasta per venti minuti buoni ad osservarlo dormire. Inquietante vero?
Ho accarezzato con la punta delle dita il suo viso, seguendone i lineamenti rilassati. È proprio un angioletto mentre dorme. Quando poi però presa da un impeto irrefrenabile, ho deciso di lasciargli un bacio sulla punta del naso, mi sono allontana in un secondo. Quadi come se avessi toccato qualcosa che mi avesse bruciato le labbra. Ma poi a quel piccolo gesto il mio amore mi ha mostrato un piccolo sorriso che mi ha sciolto il cuore.

Stavo cedendo.

"Allora di che cosa dovevi parlarci?". Prendo parola.

La vedo agitarsi sulla sedia e prendere un respiro profondo. Sì prende qualche minuto, probabilmente per decidere quali parole utilizzare, ma da come si gratta insistente il palmo della mano sinistra, capisco che non è del tutto sicura di voler metterci al corrente di questa informazione. E la cosa non fa che mettermi più in allerta.

Ma alla fine parla. "V-vostro padre... ha una amante".

-----

Non siete pronte alla prossima scena di sesso che avverrà tra Jorge e Martina (non è nel prossimo capitolo)

Irresistibile Blanco 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora