Capitolo 16

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Forza stiamo calmi, che sarà mai prendere l'iniziativa in ambito sessuale una volta tanto. Ma chi voglio prendere in giro? Il solo pensiero di fare la prima mossa mi fa imbarazzare terribilmente fino alla punta dei capelli.

«Si può sapere, perché sei ferma sulla soglia di casa da almeno dieci minuti?»

Scuoto la testa, riprendendomi dal mio stato di trance, e gli rispondo semplicemente che mi ero distratta. Stringo la presa sulla busta contenente i miei acquisti, e mi rifugio in camera mia.

Sfilo le scarpe col tacco lasciandole di fianco al mobile, trovando finalmente sollievo, e appoggio le buste di plastica sul letto matrimoniale che, stranamente, trovo rifatto. Sarà stata Heaven o un'altra delle domestiche probabilmente; figurati se mio marito si scomoda di farlo.

Decido di fare una doccia rinfrescante per schiarirmi le idee, ma soprattutto per calmarmi. Sono davvero molto tesa da sentire i nervi a fior di pelle. Prendo gli indumenti appena comprati e mi chiudo nel bagno.

L'acqua gelida mi scorre addosso, portandosi via anche un po' del mio nervosismo. Porto, distrattamente, le mani tra i capelli, lisciandoli.

Vengo distratta, dal mio momento di quiete, da improvvisi rumori provenire dall'altra parte della porta. Il che mi fa dedurre che qualcuno è entrato nella camera da letto. Contro ogni aspettativa però, non sento alcuna parola essere detta da chiunque sia entrato, perciò rimango alquanto confusa.

Finisco velocemente di risciacquarmi e abbandono il box, per indossare l'intimo e il pigiama di seta. Esco dal bagno, non preoccupandomi di avere ancora i capelli bagnati.

«Cosa stai facendo?» gli domando, trovandolo steso sul letto e con in mano una delle mutandine che avevo appena comprato. Se la rigira tra le mani, analizzandone ogni dettaglio, e infine in curva le labbra in un sorrisetto malizioso.

Che cavolo gli sta passando per la testa?

Nel più totale imbarazzo, mi avvicino a lui strappandogliela dalle mani e rimettendola all'interno della bustina.

«Stronzo...» faccio, gettando le buste all'interno del mio cassetto.

Lo sento ridere alle mie spalle. «Oh davvero?» mi dice, utilizzando un tono scherzoso.

Mi volto nuovamente verso di lui e alzo gli occhi al cielo. «Cosa ci facevi con la mia biancheria in mano?»

Si tira su sul materasso, appoggiandosi sui gomiti e finge di riflettere sulla risposta da darmi. Alla fine decide di parlare. «Le hai comprate per me, non è vero?» ammicca.

Mi prende assolutamente in contro piede, facendomi imbarazzare e abbassare lo sguardo. «Certo che no.... cosa ti viene in mente?».

Mi allontano, cercando di fuggire a questa situazione. A passo svelto raggiungo la porta del bagno per potermi finalmente asciugare i capelli, ma vengo tirata per il polso.

Mi ritrovo stesa sopra di lui, con le mani depositate sul suo petto, e le sue mani a cingermi i fianchi possessivamente. «Tu avevi in mente qualcosa, vero?» sussurra a poca distanza dal mio viso. «E di certo non ti lascerò andare finché non me lo dirai».

Cambio traiettoria con gli occhi, così da non guardarlo più in viso. Perché nonostante tutti questi anni, non riesco comunque a rimanere con la mente lucida vicino a lui, accidenti. «Volevo...» ma non continuo.

Mentre ero in quel negozietto a provare tutti quei completini carini, ero così sicura di me. Sicura delle mie abilità, sicura nel riuscire a dare piace a mio marito come lui fa sempre con me. Adesso invece, che potrei mettere in atto ciò che avevo programmato, mi sento improvvisamente impacciata e non all'altezza.

Irresistibile Blanco 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora