Capitolo 11

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Avete presente quando si ha terribilmente paura di una sfuriata di una persona?
Come quando eravamo più piccoli e si prendeva un brutto voto a scuola, ed eravamo terrorizzati di tornare a casa e raccontarlo ai propri genitori?

Ecco, io in questo momento mi sento esattamente così. Con la differenza che sono dieci minuti buoni che siamo chiusi in camera nostra, io seduta sul letto e lui stravaccato sulla poltroncina sotto la finestra, e nessuno di noi due osa aprire bocca. Mi aspettavo una scenata di gelosia e di rabbia mai vista prima. Invece mi ha semplicemente tirata per il polso, e in un religioso silenzio riportata a casa.

Mi studia, senza però far tralasciare i sentimenti che sta provando al momento.

Ti prego parlami, gridami contro se preferisci. Lo preferirei mille volte a questo tuo straziante silenzio.

"Cosa hai fatto ai capelli?"

Non mi aspettavo questa domanda, ma sempre meglio di niente.

"Questa mattina sono andata a tingerli. Ti piacciono?" domando titubante.

Quel biondo non mi convinceva più. Al momento i miei capelli hanno raggiunto una lunghezza davvero considerevole, mi arrivano quasi ai fianchi. Quindi ho optato per un colore più scuro. La mia chioma adesso è sul tono del cioccolato e mi piacciono molto.

Lui semplicemente annuisce.

"D-dovevano essere una sorpresa per te" mi lascio sfuggire.

Lo vedo assottigliare gli occhi e le sue labbra piegarsi in un sorrisetto. "Oh, davvero?". Si sporge in avanti, incrociando tra di loro le dite della sue mani. "Ho apprezzato molto di più la sorpresa che mi avete fatto tu e il tuo amichetto" risponde ironico.

Sussulto alle sue parole fredde e taglienti.

"Jay i-io..." cerco di difendermi, ma lui me lo impedisce.

Si mette in piedi, raggiungendo la mia figura e io inizio a tremare dalla paura. Non perché abbia il timore che mi possa mettere le mani addosso, quello no. So che non mi farà più del male fisicamente, ma moralmente potrebbe ferirmi. Eccome se potrebbe farlo.

La nostra relazione è  in uno stato di assoluta fragilità e il mio minimo errore potrebbe far cessare tutto. Sono stata un emerita stupida.

"Risparmiami le futili scuse al riguardo, Martina" mi liquida.

Mi fronteggia, posando la mani sul materasso vicino alle mie cosce. "Rispondi semplicemente a queste mie domande, e forse potremmo continuare a vivere felici e contenti".

Mi faccio piccola piccola e acconsento alla sua richiesta.

Non riesco davvero a capire questo suo atteggiamento, questo suo nuovo modo di fare per risolvere la situazione.

"Alex è mio figlio o lo è di quel bastardo?". Stinge i denti incazzato.

Mi affretto a rispondere. "Ovviamente è tuo figlio amore, non avrei mai potuto tradirti. È successo poco tempo dopo che te ne eri andato". Ed è vero. Mi sono ceduta una sola volta a Mark e me ne vergogno ogni giorno della mia esistenza. Mi sono lasciata sopraffare dalla mia debolezza, da Mark e le sua continua insistenza, e dalla mancanza di affetto.

Lo vedo rilassarsi alla mia affermazione, ma non del tutto. Infatti si abbassa, arrivando a mettere il viso a pochi centimetri dal mio. "Quindi eri già incinta di nostro figlio, quando ti sei concessa a lui?"

"S-sì"

Lo vedo fare un sorrisetto al quanto inquietante.

Non mi rassicura per niente tutto ciò.

Le sue labbra si posano vicino al mio orecchio per sussurrarmi le seguenti parole, che mi fanno letteralmente andare il cuore in pezzi. Non ci avevo proprio pensato a questo, sono stata una stronza.

"Sai cosa mi fa incazzare? Non è il fatto che sei andata a letto con un altro, in realtà sì. Mi fa imbestialire e non sai quanto autocontrollo sto mantenendo adesso per non mettermi a spaccare tutto. Ma in fondo, so che alla fine me lo sono meritato dopo tutto ciò che ti ho fatto passare. La cosa che mi fa arrabbiare più di tutto è che proprio quel bastardo si sia fatto mia moglie, mentre nel suo grembo stava crescendo nostro figlio".

Si allontana per guardarmi in volto e vede le prime lacrime abbandonare i miei occhi e scorrermi sulle guance. "I-io mi d-dispiace. Non ci a-avevo minimamente pensato".

Mi porto le mani a coprirmi il volto, scoppiando letteralmente a piangere. "Non v-volevo, non a-avrei mai voluto c-concedermi a Mark" dico tra un singhiozzo e l'altro.

Lo sento sospirare pesantemente e poi sedersi al mio fianco. "Vieni qui". Mi prende per fianchi e mi tira verso di lui, facendomi sedere sul suo grembo.

"Non ci lasceremo per questo. Io non ti lascerò mai" rivela, lasciandomi un bacio dopo l'altro tra i capelli.

Queste parole mi confortano. Quest'uomo mi ama davvero

"Ma adesso... una punizione non te la toglie nessuno principessa" sussurra con voce roca al mio orecchio.

Irresistibile Blanco 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora