La Vera Storia Di Caroline Forbes

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Klaus Pov's

Nel momento in cui Efexo e i suoi uomini spariscono dalla mia vista mi avvicino a Caroline, spaventato e curioso.
-Che cosa è accaduto?- domando preoccupato.

- Non voglio dirtelo altrimenti tu non farai ciò che ti ho detto prima. La cosa più importante ora è la tua salvezza.-
Mi dice stando a guardare in basso.

-Caroline, dimmi cosa succede, la supereremo insieme senza alcun timore. Ma ti prego parlami!- la invito io stringendole la mano.
Aveva già pianto davanti a me ma ora è davvero irriconoscibile, sembra che qualcosa in lei si sia rotto del tutto.
Lei fa un sospiro per iniziare a parlare ma poi si getta tra le mie braccia a piangere. Io la consolo il più che posso quando improvvisamente inizia a parlare singhiozzando.
-Nicklaus ti prego di non odiarmi, non è colpa mia ma ti chiedo ugualmente scusa...- mi dice facendomi preoccupare moltissimo.

-Caroline, parla ti prego, mi stai uccidendo.- le faccio notare sperando di non urtare la sua sensibilità.
Lei fa qualche passo indietro e si poggia contro il cancello, poi si copre il volto con le mani e inizia a parlare.

-Klaus, io sono...sono incinta Klaus!- esclama facendomi sprofondare in un abisso di incertezze.

- Incinta?!- ripeto sconvolto. Sinceramente non saprei se piangere di felicità o urlare terrorizzato.

-Si Klaus! Hai capito perfettamente!- mi urla restando quasi senza voce.

-Come è possibile? Sono un vampiro!- dico facendola sentire una nullità senza però volere.

-Senti, questo non devi chiederlo a me. L'unica cosa di cui sono certa è che non voglio avere un figlio. Ho diciannovenne anni, non ho un lavoro, non ho una casa, devo ancora fare tante stronzate Klaus.- dice e io non riesco a darle torto almeno nella mia mente ma so che, come padre del bambino, devo farle coraggio a tenerlo.

-Caroline capisco perfettamente le tue esigenze, so che è difficile ma nonostante la mia età molto più matura anche io sentivo il bisogno di fare cazzata senza impegno.
Ora però mi assumerò la responsabilità delle mie azioni.- le dico cercando di calmarla.
Lei però non sembra affatto più calma, ma solo molto più agitata.
-Quando ricapiterà di vedere un piccolo o una piccola Mickealson girare per casa?- le domando avvicinandomi a lei con cautela.

-Io ho bisogno di certezze Nicklaus. Non voglio partorire quì un figlio che andrà come schiavo a Efexo.
Non voglio un figlio che veda i suoi genitori rovinosamente morire a causa di errori legati a più di 500 anni fa.
Mio figlio deve avere delle certezze, deve crescere nell'amore. No nella guerra.-

-Io ti giuro che porterò via da quì te e mio figlio fosse l'ultima cosa che faccio!- esclamo stringendole le mani, facendola sorridere per qualche istante.