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Caroline Pov's

Non riesco a riprendermi per più di qualche secondo nonostante i milioni di tentativi da parte di Klaus.
È come se ci fosse una lastra in vetro che divide i miei sentimenti dall'esterno, quindi, anche se voglio cercare di essere felice non ci riuscirei ugualmente.
Alzo lentamente lo sguardo entrando di nuovo in contatto con il mondo e noto Klaus posizionato a ridosso di un angolo con un espressione irata e depressa allo stesso tempo.
So che la causa di tutto questo sono io e questo non fa che uccidermi ancor di più.
Sinceramente soffrirei tantissimo a veder nascere il mio bambino per poi farmelo strappare dalle mani e inizio ad essere curiosa su quali tratti riprenderà da me e suo padre.
Mi faccio coraggio e mi alzo dal sudicio pavimento della cella per avvicinarmi a Klaus che è fin troppo pensieroso.
-Nicklaus, come va?-  gli domando cercando di non dare peso ai miei sentimenti per concentrarmi sui suoi.

- Non ne ho idea. So sole che voglio portarti via da quì. Cazzo, Caroline, non voglio vederti gettare nemmeno più una lacrima. Non riesco a vederti soffrire.-mi dice stringendo forte la mia mano.

-Sai, non riesco a credere che tu sia cambiato così tanto...- dico cercando di distrarmi dalla situazione in cui ci troviamo.

-Come?- mi domanda fissando il muro.

-Ancora non conosco il motivo che ri ha spinto ad entrare in contatto con me, so solo che un attimo prima volevi uccidermi e poco dopo sono entrata sotto la tua ala protrettrice.
Per un pò ti ho odiato più di qualunque cosa al mondo e poi è successo tutto questo...
Non riesco a spiegarmi come sia possibile amare così tanto una persona. Non riesco a spiegarmi perchè tra tutti ho scelto te...non potrei mai pentirmi di ciò.-
Gli confesso facendomi guardare con un sorriso enorme sulle labbra.

-Ti amo Caroline. Amo te e amo mio figlio. Una volta fuori da quì vivremo tutti come una vera famiglia felice, niente più streghe, licantropi.
Insomma niente più magia.
Solo io, te, la nostra creatura e l'amore.-

-Io non lo so..- ribadisco accarezzando  il mio ventre.
Lui afferra la mia mano e accarezza con me la pancia. Lui ci tiene e dato che non sono un mostro non porterò via il sogno di diventare padre all'amore della mia vita.
Forse ha ragione, basta poco impegno e tanto amore per costruire una famiglia felice e al momento ci manca solo la libertà.
Non vedo l'ora che i fratelli di Klaus ricevano il messaggio di aiuto.

La Vera Storia Di Caroline ForbesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora