Capitolo Quattro:

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C'eravamo, era il momento decisivo

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C'eravamo, era il momento decisivo. 

Deglutii mentre Peter si avvicinava alla maniglia della porta. Leila era al mio fianco, mi stringeva la mano per incoraggiarmi e Derek era in disparte con e mani incrociate, e nonostante lui non volesse e non lo sapesse i suoi occhi erano gli unici a darmi il sostegno necessario. 

Ero come una bistecca che stava per essere servita davanti a dei grossi cagnoloni affamati, e che sperava che il suo odore potesse essere confuso con quello dei vestiti dell'amica. 

-Non fare la melodrammatica, al massimo ti staccano una gamba- fu la voce di Derek a raggiungermi, chiaramente captando il mio stato d'animo, mi voltai verso di lui  spaventata sperando di trovare un suo sguardo divertito che affermasse che stesse scherzando ma era serissimo. 

-Derek, non fare il cretino. Più ha paura più il suo odore è percepibile- lo sgridò Peter e vidi Derek alzare gli occhi al cielo. 

Era l'unico convinto che il piano non sarebbe riuscito e che alla fine avrebbero dovuto dire la verità al branco. 

Era arrabbiato perché a detta sua stavo rischiando troppo.

-Andiamo, se arriviamo in ritardo non piacerà al Consiglio- continuò Peter ed io sussultai. 

Aprì di getto la porta e una ventina di persone si girarono verso di noi.

-Dannazione- disse Derek, mi strattonò da Leila stringendomi il braccio e velocemente mi guidò fuori, tanto veloce che nemmeno io ebbi il tempo di respirare. 

Uscimmo dalla caserma ancora prima che potessi sbattere le palpebre, guardai Derek allibita e lui alzò gli occhi al cielo. Leila ci venne subito in contro e fece per spintonare Derek ma lui fu più veloce di lei e le parò entrambe le mani.

-Sei un incosciente! Cosa penseranno quelli del branco ora?- 

-In realtà ha fatto bene, Derek si comporta sempre antipatico e scontroso nessuno ha trovato qualcosa di strano- disse Peter uscendo dalla porta.

-Grazie papà- ironizzò Derek.

-Prego figliolo, allora qual è il piano?- chiese ed io rimasi basita, era lui quello dei piani qui!

 -Beh, potrei tornare a casa, non posso andare dal Consiglio ad ogni modo- suggerii sperando che acconsentissero.

-E' troppo pericoloso mandarti da sola- scosse la testa Peter.

-Andrò io- se ne uscii Derek . Tre paia di occhi sorpresi si posarono su di lui che senza scomporsi e senza mostrare il minimo interesse spiegò: -sono il più veloce, vi raggiungerò dopo-.

Leila mi guardò, come a cercare qualche traccia di indecisione nei miei occhi, ma le sorrisi e scossi la testa. Certo, Derek mi spaventava e quei suoi occhi nerissimi parevano leggermi dentro ogni volta, lasciandomi senza fiato, ma dovevo assolutamente andare da mia madre e inventarmi qualcosa  per spiegarle la mia sparizione. 

Twin's Revenge. - BlackWolfs Ancestry. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora