Capitolo Diciannove:

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Fu solo quando mi vidi con il vestito rosso a tubino, comprato appositamente per l'occasione,  che compresi davvero ciò che stava per succedere

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Fu solo quando mi vidi con il vestito rosso a tubino, comprato appositamente per l'occasione,  che compresi davvero ciò che stava per succedere.

Sospirai lisciando con le mani il vestito che mi arrivava fino alle ginocchia, mia mamma aveva perso un pomeriggio intero alla ricerca del vestito adatto a me ed io sinceramente lo odiavo, come tutto il resto d'altronde; odiavo i mie capelli acconciati in una crocchia troppo stretta, odiavo le scarpe del medesimo colore del vestito ed odiavo quelle calze trasparenti che sapevo mi avrebbero fatta patire un freddo polare.

Odiavo tutto di quella notte ma me lo sarei tenuta per me, perché la preoccupazione per mia madre era sempre in primo piano.

Stavo andando a cenare con Pitus, più me lo ripetevo, più non ci credevo. Eppure la realtà mi schiaffeggiò in pieno viso quando l'uomo venne a suonare al campanello.

Mia madre si incamminò tutta eccitata ed andò ad aprire la porta, io la seguivo, svogliata, ma cercando di non darlo a vedere.

Aprì la porta senza alcuna esitazione eccitata e allegra. 
Mi gelai ed il cuore mi smise di battere.
Fu un attimo, un secondo i cui tutte le mie convinzioni vacillavano mentre l'immagine davanti ai miei occhi mi destabillizzava e la realtà mi colpiva come un fiume in piena.

Pitus era lì, sorridente e con un' espressione innocente in viso, quasi non fosse lo stesso cui ero vezza vedere. Quasi come se avesse anche lui un gemello buono e che si fosse impossessato di lui.

Rimasi immobile osservando come lui e mia madre si scambiavano effusioni "d'amore", allibita, scioccata e totalmente paralizzata.

-Selene, avvicinati- mi chiamò mia madre sorridente ed ignara di tutto. Obbedii e m' incamminai verso di loro accettando la mano che Pitus mi offriva.

-Un piacere rivederti, Selene- mi disse piegandosi a baciarmi il dorso della mano.

-Pensavo che ci sarebbe stato anche tuo figlio- gli feci notare non nascondendo il mio sguardo di disprezzo cosa che lo fece sorridere sarcasticamente.

-Sì, ma è molto timido. Ci aspetta in macchioina- ammise l'uomo ed io mi accogliai.

-Vogliamo andare?- chiese Pitus a mia madre che era completamente arrossita, sicuramente mi ero persa la sfilza di complimenti che  le aveva rifilato.

Era ritornato nei panni di Patrick, con gli occhiali e la coda bassa e dai comportamenti come se fosse un umano più educato della media.

Dire che mi trovavo in una situazione assurda era un eufemismo, non capivo ancora quale fosse il piano di Pitus, perché avesse messo in mezzo mia madre e più ci pensavo più lo ritenevo impossibile da comprendere.

Ci avviammo verso l'auto di Pitus.
Dal vestito nero stretto di mia madre e dalla sua camminata ancheggiante si capiva che volesse fare colpo sull'uomo al suo fianco.

Twin's Revenge. - BlackWolfs Ancestry. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora