Fu il lieve soffiare del vento ad avvisarmi che il momento fosse già arrivato.
I miei occhi, lievemente chiusi, erano firmi sullo spazio tra le due montagne e aspettavano. Le gambe cominciavano a formicolare per il troppo tempo nella stessa posizione, eppure dovevo aspettare, dovevo attendere il momento tanto anelato.
E finalmente eccolo, uno rimasuglio di luce, che spuntò tingendo una piccola fetta di cielo di un rosa sbiadito. Quasi dello stesso colorito delle mie guance causato dal freddo e dal leggero venticello, schiusi le labbra e con maestria scattai la foto.
Un solo tocco, un solo scatto eppure per me rappresentava la perfezione.
Avevo intrappolato l'alba.
E vedendo la foto capii che tutte le ore seduta lì ad aspettare fossero state ripagate.
Velocemente diedi un'occhiata all'orologio e quando mi accorsi che fossero quasi le cinque mi rizzai in piedi. La montagna sulla quale ero salita distava più o meno mezz'ora da casa e aggiungendo la mezz'ora che ci impiegavo a scendere sarei arrivata giusta per iniziare a prepararmi per la scuola.
Misi tutto nello zaino e lo montai in spalla, avviandomi. Decisi di tenere la fotocamera in mano, nel caso avessi visto qualcosa di interessante da fotografare. In realtà, trovavo tutto nel bosco estremamente meraviglioso, in particolare in questo bosco, dove ogni piccola cosa mi sembrava uno spettacolo. Avevo fotografato ogni minimo dettaglio, più e più volte ed ogni volta trovavo qualcosa di più stupefacente.
Solo una parte della montagna non avevo ancora visitato, c'era una stradina che ogni volta mi incuriosiva per l'edera che decorava il cancello, ma proprio su esso c'era un enorme cartello di divieto d'accesso poiché fosse una proprietà privata.
Un gran peccato, pensavo ogni volta.
Arrivai al cancello di casa mia alle 6:15, ovviamente in ritardo poiché mi ero persa troppo a fare foto. Corsi per quel breve tratto di terra che mi separava dalla porta di casa e quando entrai ci trovai mia madre già sveglia che preparava il caffè per lei e il thè per me.
-Buongiorno mamma- la salutai andandole vicino e scoccandole un bacio sulla guancia.
-sei in ritardo, corri a farti un bagno che odori di terra- mi disse con uno sguardo di rimprovero, alzai le braccia in segno di resa e mi diressi verso il bagno.
-Agli ordini capo-.
Quando fui pronta, lavata, vestita e pettinata, mi sedetti al tavolo dove mia madre mi aveva già servito la colazione.
-Guarda che non fai in tempo- mi disse sicura, ed io scossi la testa.
-Invece sì, saranno a mala pena le 6:30- ribattei, presi il telefono pronta a farle vedere di essere nel vero e fu allora che notai che fossero le 6:50.
-Dannazione!- esclamai saltando in piedi, presi lo zaino evitando lo sguardo di "te l'avevo detto" di mia madre e corsi fuori dalla porta.
La corsa che feci per arrivare puntuale a scuola fu tale da farmi perdere un polmone, ma comunque non abbastanza da farmi arrivare in tempo.
STAI LEGGENDO
Twin's Revenge. - BlackWolfs Ancestry.
Loup-garouBlackWolfs Ancestry Trilogy: •First Book: Twin's Revenge. •Second Book: Queen Of Hunters . •Third Book: The Vampire's Bite. Twin's Revenge: Capire, era tutto ciò che voleva. La sua vita era cambiata da quando era arrivato lui portando con sé quella...