13 CAPITOLO

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Era la mattina del 18 luglio...l attesissimo giorno
Tonia dormì da me ... come sempre
- che ore sono !- dissi piena di sonno.. ma non ricevetti nessuna risposta
- TONIA !- le urlai nell orecchio e così si svegliò
- che ore sono ?- domandai di nuovo
- ma che cazzo ne sono ! Mi hai svegliato per questo tu ?- domandò e io acconsentii con la testa
- quando torni a Barcellona di nuovo ?- disse lei
- è comunque Sono le 8:00 !- disse
- TRA UN ORA VIENE MICHELE !- dissi
Sobbalzammo dal letto entrambe
-  andiamo a lavarci e poi andiamo nel rione !- dissi
In pochissimo tempo mi lavai vestii e mi truccai
Prendemmo le moto e arrivammo alla casa dove ci aspettavamo i ragazzi
- tonia, l africano e Paolo andate all'entrata del rione e andate a controllare, Antonio e Giuseppe andate a vedere se i ragazzi hanno finito il murales !-
- tu Fabio vai a prendere Michele !- sorrisi
- io vado a casa sua !- dissi
Avevo mezz'ora  per sistemare tutto
Carlo e giusy  avevano tolto tutto ciò avrebbe sospettato i poliziotti. Ed erano andati a lavoro invece Angela aveva portato i bambini a scuola e lei era andata a lavorare in pizzeria con i genitori .
Era brutto sapere che Michele era in casa e che non L avrebbero potuto vedere perché lui aveva scelto me . Mi sentivo anche un po' colpa era pur sempre il loro figlio è il loro fratello .

Alle 9:00 precise scesi giù al palazzo e c'erano già tutta la banda
- fatto !- disse tonia guardano L africano  e Paolo
- quando passerà con la macchina della polizia vedrà il murales !- disse Antonio
- sono nervosa !- dissi
MICHELE POV 
Ero pronto.... ero pronto per vederla 
Le guardie vennero a prelevarmi
E c'era anche il poliziotto che mi consegnò le lettere di Silvia che costudivo  sotto il letto.
Ora che non ero più in isolamento stavo meglio.
- sei nervoso giovanotto ?- mi disse il poliziotto che si chiamava Pietro
- don Pietro , Nun vec l or e la vre !-( don Pietro non vedo l'ora di vederla) mi mise le manette
- ma si sicur ca c vuo fa fa sta vit cu nu nammurat ind e carcr? ( ma sei sicuro che vuoi che lei  abbia un fidanzato carcerato?)-
Salimmo in macchina
- ij no sacc ma ess nun m lasciass sta così facilmente!( io non lo so ma lei non mi lascerebbe stare così facilmente) -
- stiamo entrando nel rione !- disse il don Pietro
Passammo davanti ai giardini dove vidi un murales con il mio nome e il mio volto e poi scritto " il leone in gabbia è sempre il mio forte"
- t vonn ben ca è - ( ti vogliono bene qui )
- è il mio rione !- dissi
  Appena arrivammo dal finestrino vidi tutti i ragazzi , c'erano tutti
Don Pietro uscì
- se non ve ne andate non lo faccio uscire solo uno può stare !- disse ai ragazzi
Li cacciò tutti , ma tutti quanti urlavano il mio nome . Come mi mancava  la libertà .
Stava lì... sotto il porticato di casa mia... come era bella. Era abbronzata e aveva i capelli tinti di nero lisci che le cadevano delle spalle e gli occhi piccoli pieni di lacrime .
- vai Ja scinn !- ( vai scendi ) mi tolse le manette
Feci una corsa da lei
- ammor mi !- 
- Michele !- corse verso di me la Presi in braccio
Come mi mancava
- m si bell ( come sei bella)- sorrise mi bacio
Le nostre lingue si toccarono finalmente ero con lei, semi libero .
Salimmo a casa mia la prima cosa che feci mi buttai sul divano. Mi era mancato anche il divano, un letto morbido .
- ti hanno lasciato delle lettere !- mi disse
Infatti sul tavolo della cucina trovai tre lettere
-Le leggerò domani in carcere - dissi
- ora voglio stare con te !- dissi baciandola
——-
- come ti trovi a Barcellona ?-
- bho non è la mia casa, mi sento uguali a tutti e non Mi piace !- dissi
- ma tu sai che sei speciale, tu sei nata per regnare !- mi disse

- io voglio regnare con te, al mio fianco per tutta la mia vita !- dissi con gli occhi lucidi
- per ora sei la regina del mio cuore e anche del rione-
Mi prese in braccio e mi portò in camera sua
- io ti amo !- dissi
- anche io piccola !-
Ci baciammo con foga, desiderio
Mi buttò sul letto quando mi tolse la maglietta.
Non era la prima volta che mi vedeva in reggiseno ma che mi baciava il seno si .
Mi sfilò il pantaloncino, ero un po' in imbarazzo e se ne accorse
- se non vuoi io mi fermo !- mi guardò dolcemente
- non voglio che ti fermi !-
Così si sfilò il jeans .
Mi sedetti a cavalcioni sopra di lui e entrò dentro di me.
Avevo un po' gli occhi lucidi... era la mia prima volta
- mi dispiace !- continuava a ripetere
- a me no !- trovai il coraggio di dirlo
Così il movimento si fece più veloce e il dolore divenne piacere... disumano !
Non smettevamo di ansimare e quando stava per arrivare uscii velocemente e corse in bagno a svuotarsi... ci mancava solo un figlio .

La gang dello ScorpioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora