CAPITOLO 9

218 25 1
                                    


Dopo una lunga passeggiata a piedi e un po' di strada in macchina arriviamo in un quartiere con tante ville medio/grandi, ci fermiamo davanti ad una che credo sia la sua abitazione.

- Vedo che ti trattano bene qui!

- Cercano di farmi sentire il più possibile a mio agio.

A casa sua mi sento molto nervosa, non so cosa si possa aspettare da me, sicuramente so che non commetterò i miei stessi errori, ma devo ammettere che mi piacerebbe sapere realmente cosa voglia dire sentirsi amata.

- Fai come se fossi a casa tua!

Poggia le chiavi sul tavolo e va a controllare cosa c'è in frigo, intanto io cerco di scoprire anche un piccolo particolare su di lui in questo grande appartamento.

Un grande divano riempie buona parte del salone, ovviamente non manca un enorme televisore a schermo piatto e videogiochi, proprio come nelle sale giochi, mi ci soffermo un po' immaginandolo qui a giocarci e non appena mi vede qui ferma si avvicina, colgo l'occasione per sfotterlo un po'.

- Non pensi di essere un po' grandicello per questi!

- Giuro che è divertente! Sembra di tornare ragazzino, quando non si andava a scuola e mia madre sapeva che o mi trovava a giocare a calcio con gli amici o a giocare con questi affari.

- Ah dunque eri un ribelle! Non volevi andare a scuola...

Mi sorride compiaciuto, mi piace vedere questo suo lato.

- A casa ho poca roba... che ne dici se ordino due pizze?

- A dir la verità non ho molta fame...

- Allora ce le faremo portare più tardi, quando avrai più fame...

Riprendo a fare il mio giro di perlustrazione, non facendomi ripetere due volte di fare come se fossi a casa mia, do una sbirciatina qua e là, notando anche diverse foto di famiglia, alcune le riconosco visto che già le avevo viste sul suo profilo.

Dopo qualche minuto, mi accorgo di essere rimasta sola in questa grande stanza, dove sarà finito!

- Ale? Alejandro?

- Sono qui in fondo al corridoio... segui la mia voce...

- Non pensi sia un po' riduttivo dire "qui" in una casa così grande!

Faccio come mi ha detto, seguendo la sua voce lungo il corridoio, fino a quando entro in un'enorme stanza con al centro una piscina.

Le pareti sono coperte di mosaici e qui dentro le voci rimbombano, mi giro intorno per ammirare la magnificenza di questa stanza.

Lui si è già spogliato restando in boxer, ha un fisico scolpito, lineato da alcuni tatuaggi nel petto, nelle braccia e in una caviglia.

Ok, devo ammettere che adesso ha tutta mia attenzione!

Mando giù un colpo per poter recuperare le parole in questo mio momento di confusione.

- Oh mamma!

- Dai buttati!

- Ma... veramente non potrei... non ho il costume!

- Se è per questo neanche io...

Si butta facendo schizzare l'acqua su di me, sono sicura che lo abbia fatto apposta! L'acqua sembra essere alla temperatura giusta e lui completa la vista.

Riemerge dall'acqua sistemandosi i capelli, sembra quasi di vedere uno spot di Dolce & Gabbana... ma in fondo che male può esserci ad entrare in acqua con lui, magari tolgo solo i pantaloni e lascio la t-shirt.

REMEMBERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora