Da diversi giorni non riesco a dormire... dico a tutti che sto bene, ma in realtà dentro di me sento un urlo silenzioso, la notte piango e quando riesco a chiudere gli occhi... gli incubi hanno la meglio, rivedo le mie amiche gridare per cercare aiuto e io a terra che cerco di coprirmi dai colpi, poi il sangue e il dottore che mi da quella brutta notizia.
Rivivo quella giornata, attimo per attimo, ogni sera, ogni volta che resto sola e provo a rilassarmi. Probabilmente non ero pronta ad essere mamma... ma avevo iniziato a parlare a quell'esserino che cresceva dentro di me.
Magari quella giornata mi ha segnata più di quanto io creda...
- Aly te lo ricordi che oggi a pranzo verrà Miryam?
- Si, certo che me lo ricordo.
Mi stanno tutti di sopra, Luce in primis, mi lascia sola il meno tempo possibile, Miryam invece passa da casa ogni volta che può. Jonathan viaggia da Milano tutte le volte che il lavoro gli e lo permette.
- Che ne dici di uscire Aly? Può solo farti bene incontrare gente nuova.
- Ma si... in fondo cosa mi potrebbe capitare?
- Perfetto, allora andiamo!
Mentre chiacchieriamo, ci ritroviamo in una via, poco distante l'università, per aspettare il tram, quando mi cade l'occhio su un'insegna, probabilmente non ragiono, ma mi ci avvicino comunque, lasciando Luce e Miryam che continuano a parlare sulle loro idee di coppia.
- Aly? Ma dove vai?
- Arrivo... voglio solo dare un'occhiata.
Entro e in lontananza sento un rumore a me familiare. È uno studio di tatuaggi, che altro dovrei sentire!
- Alyssa... non farai nulla di cui potresti pentirtene!
- Non mi pentirò proprio di nulla.
- Ciao ragazze avete bisogno di aiuto?
- Ehmm... ciao! Si, vorrei prendere un appuntamento.
- Hai già un'idea?
- Più o meno.
- Se vuoi posso farti parlare direttamente con l'interessato, così magari può darti qualche consiglio...
- Sarebbe perfetto!
Entra in una stanza e poco dopo esce un ragazzo alto, con diversi tatuaggi in vista, soprattutto nelle braccia, non appena ci vede mostra un sorriso smagliante.
- Ciao ragazze! Io sono Gabriele. Allora a chi serve aiuto?
- A me! Ciao piacere, sono Alyssa.
Spiego al ragazzo cosa vorrei e lui mi trova subito una soluzione adatta a me, le mie amiche intanto, osservano, scioccate dalla mia decisione.
Pochi giorni dopo mi ritrovo di nuovo lì per tatuarmi "Remember" sul polso con un inchiostro bianco, per creare l'effetto di una vera e propria cicatrice provocata da una bruciatura, mentre sul mignolo sinistro ho tatuato il filo rosso del destino, sperando... anzi ne sono convinta, che da qualche parte esiste la mia anima gemella, nonostante tutto.
Questo per me deve essere un inizio, so che non risolvo nulla con questo gesto, per questo motivo decido anche di andare a parlarne con uno psicologo, specialista sul sostegno per le vittime di violenze e maltrattamenti.
Dopo diversi incontri il dott. Nardella mi consiglia di partecipare almeno ad una seduta di gruppo dove altre donne hanno subito violenze e abusi, chi più, chi meno.
Ognuna ha raccontato la sua storia, donne che per proteggere i figli hanno subito violenze fisiche e psicologiche per anni, donne che hanno deciso di dare un taglio alle loro storie ormai finite da tempo e per questo sono state perseguitate e punite per queste decisioni.
Hanno tutte coraggio nel parlarne e ad aver denunciato la loro situazione. Esco da questo incontro abbastanza scossa, ma so che posso farcela anche io, dopotutto quello che ho passato io è niente in confronto.
- Allora Alyssa, che ne pensi di questo incontro?
- Salve dottore! Aveva ragione, mi avrebbe fatto bene ascoltare cosa succede ad altre donne e potermi confrontare con loro.
- Mi fa piacere vederti più positiva.
Nella strada di ritorno chiamo mia madre e sentendo la sua voce mi rilasso all'istante, ovviamente a casa non sanno nulla di tutto ciò che è successo, ma soprattutto come sto, non capirebbero e mi farebbero tornare subito a casa per stare sempre sotto il loro occhio vigile.
- Luce, cosa combini?
- Mi preparo non si vede? Dovresti farlo anche tu e venire con me. Ultimamente non fai altro che studiare e lavorare, lavorare e studiare.
- Non oggi, sono troppo stanca.
- Anche oggi! Com'è andato quell'incontro? C'era anche quel figo del dottorino?
- È andato tutto bene. Adesso tocca solo a me!
- Mi fa piacere sentirtelo dire...
Luce mi ha accompagnata qualche volta, inizialmente per farmi compagnia e darmi la forza, poi soprattutto per il dottor Nardella.
So che ho la forza di rialzarmi e anche se non potrebbe sembrare, la carica che trasmette Luce è importante per me.
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Che ne pensate? Riuscirà a risollevarsi?
Commentate, commentate e fatemi sapere se vi piace *.*
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REMEMBER
Genç Kız EdebiyatıCi sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle. Alyssa è una ragazza quasi al termine dei suoi studi universitari. A diciotto anni ha dovuto fare una scelta tra due strade, spe...