15 febbraio 2014, 22:12

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Dolce Martina

Ilaria e Erika sono molto meglio di quanto credessi. Le altre mie compagne di pallavolo non mi vanno a genio... A volte ho la sensazione che non mi sopportino. Tra di noi c'è un muro di totale indifferenza, nemmeno proviamo a capirci, siamo troppo diverse. Loro appartengono al gruppo "siamo fighe e ce la tiriamo" e io a quello "strana e un po' sfigata". Tutto questo, ovviamente, non ha senso... ma che ci vuoi fare?

Erika, invece, sembra un batuffolino di cotone: è soffice e candida. Come una bambina. La mia Cuccia. Ho iniziato a chiamarla così oggi, mentre era in campo: lei per me usa sempre "Giorgina"... e allora io ho urlato: «Forza Erikuccia», che in breve tempo è diventato «Spaccali tutti, Cuccia!». Poi siamo andate a mangiarci una pizza insieme: io, lei e Ila, tre svampite in tuta in pizzeria il venerdì sera. Ma chi se ne frega.

Erika non riusciva a tagliare la pizza, si impegnava con il coltello, ma non le veniva una fetta dritta. Così Ila l'ha rimproverata e io l'ho aiutata.

«Uffi! Giorgina grazie, sei la mia mammina dolce dolce.» E ha arricciato le labbra come solo lei sa fare, e mi ha dato un bacino sulla guancia. La tenerezza. «Ma se io sono tua mamma... Ila chi è?»

«La nonna!» Erika ha battuto le mani. Ila ci ha tirato una sberla a testa, una buona, di quelle che non fanno male.

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