13 marzo 2014, 19:15

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Dolce Martina

Dio, Dio, Dio! Lo so che ripetere il nome di un essere onnipotente non può aiutarmi, però, cavolo! Un briciolo di coraggio in più non me lo poteva dare il Signore? Era lì, porco demonio, lì. E non ho detto niente. Idiota che non sono altro. Mi sto mangiando le unghie dal nervoso, le ho praticamente rasate a zero, povere, loro non hanno colpa. Anche Giulia e Silvia continuavano a spingermi verso di lui, in senso letterale del termine: mi hanno buttata giù dalle scale in palestra, io ho praticamente saltato due gradini per evitare di finire faccia a terra, e sono caduta addosso a Rubio, che mi ha presa tra le braccia. Si è messo a ridere, prendendomi in giro per il mio pessimo equilibrio. Io sorridevo come una deficiente, però fa niente, eravamo teneri... Ma non è questo il punto! Parlargli, questo era il mio obiettivo, arrivare al sodo: discutere della nostra relazione. Invece non ho fiatato al riguardo. Sto stringendo la penna così forte per la rabbia contro me stessa che quasi la spacco in due. Non so mai come reagire, in certe situazioni. Calma, c'è sempre una prossima volta, prometto che non rimanderò più. Per quando ci rivedremo avrò preparato un bel discorso, simpatico, tenero, malizioso, avvincente. Magari lo scrivo anche sul palmo della mia mano. E lo leggo davanti a lui. Nemmeno fosse un'interrogazione..... Con lui non mi sento sotto esame, lui non mi giudica mai, al massimo mi prende in giro per le cazzate che combino, ma non pensa che io sia scema..... Credo. Ne sono sicura. Forse. Sì? O no? Dio che casino! Continuo a nominarlo, povero. È solo che voglio che Rubio dica sì, voglio che decida di darmi una possibilità come ragazza, non come amica, lo voglio con tutto il cuore. Voglio lui, voglio il suo tocco, voglio le sue labbra, voglio la sua gentilezza, voglio sentirlo ridere, voglio sentirlo dire: «Sì, mi piaci». Che poi mi piaci che vuol dire? Ci conosciamo da tre settimane... e mi piace? Mi interessa, fisicamente e caratterialmente, certo. Lo voglio. Uffa! Perché continuo a usare questo verbo? Volere. Lo voglio. Perché esprime la verità. Lo voglio. Lo pretendo, non lo chiedo, è un ordine, un obbligo. Lui deve essere mio. Io voglio Rubio.

p.s. Lui e Giulia hanno avuto un'interessante conversazione su Gesù Cristo: Riccardo ha affermato di voler seguire le sue orme... Ovvero morire in croce a 33 anni. Contento lui.

p.p.s. Giovanna non è incinta: falso allarme.

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