12 marzo 2014, 20:30

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Dolce Martina,

mi hanno accompagnata fino in palestra. Eravamo fuori, fermi davanti alla porta, Giulia abbracciata a Dim, io e Rubio appoggiati al muro, chiacchieravamo tranquilli, quando è arrivato lui, il demonio. Hai presente il tipo strano che gira per Nocchio? Quello che si trucca di nero, che ascolta musica tutto il tempo, che balla per strada e che è più matto di un cavallo? Lui. Si è avvicinato a noi due e ha iniziato a parlarci del fatto che siamo tutti pecore che seguono il padrone verso il macello.

«Ma non sono le mucche che vengono macellate?» gli ha chiesto Rubio, sorridendo sarcastico. L'altro non ha capito lo scherzo e ha continuato, infervorato, il suo discorso contro la massa informe che popola il mondo. Io e Riccardo dopo poco abbiamo smesso di ascoltarlo, e ci siamo messi a fare i cretini.

«Adesso ti faccio il solletico» dice lui.

«No, tanto non ci riesci» rispondo io.

«Vuoi scommettere?» ribatte lui.

«Certo, tu perdi, io vinco» affermo sicura di me.

«Vinco io.»

«Io.»

«No.»

«Sì.

«No.»

«Sì.»

«Io.»

«Io.»

«Idiota.»

«Vinco io comunque.»

«Ma cosa?! Tu stai male.»

«Tu stai peggio.»

«Crepa.»

«Tu.»

Il tipo alla fine ha creduto che i pazzi fossimo noi e ci ha lasciati in pace, andandosene chissà dove.

Ah, è arrivato papà, a portami la sacca e ha notato la dolce scena. Grazie al cielo non si è accorto che Dim era Dimitru, se no ero nei guai fino al collo. Gli ho detto che Riccardo è amico di uno del classico che si chiama Giovanni...

Ops, piccola bugia.

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