Non era per niente facile vederla in quella situazione, era indifesa, e mi stava chiedendo di spogliarla, mi stava praticamente implorando mentre io sembravo imbambolato, mi ero rincoglionito a forza di guardarla. Era caldissima, il panno bagnato si riscaldava nell'istante stesso in cui lo poggiavo sulla sua fronte. Ma ciò che più non comprendevo era il fatto che l'avessero lasciata sola, dove diavolo erano i suoi genitori, e Charles?
« Non ti spoglio. Sono un ragazzo te lo sei dimenticata?»
« Mi sento debole, non posso farlo da sola. Toglimi questi dannati vestiti! Sto soffocando!» aveva alzato il tono di voce, fissandomi malissimo.
« Cazzo! Okay, okay. Cosa devo fare?» non sapevo dove mettere le mani, insomma dove dovevo toccarla?
«Toglimi almeno la parte sopra del pigiama » mormorò « aiutami a mettermi seduta »
Così, mi avvicinai tirandola su dai fianchi con il suo aiuto, afferrai i bordi della maglia, le dita entrarono in contatto con la pelle calda, tentennai un attimo prima di sfilarla via. Fortunatamente indossava una stramaledetta canottiera con le spalline.
«Credevi che ti avrei fatto vedere le mie tette, idiota...» sussurrò sdraiandosi nuovamente.
«Ci ho voluto sperare almeno. Sei una stronza anche con la febbre a 39»
« Non coprirmi, lasciami scoperta» sussurrò socchiudendo gli occhi. Merda. Era così sexy con la pelle arrossata i capelli castani sparsi sul cuscino. Dovetti frenarmi con tutte le mie forze, per non soccombere all'idea di leccarle il collo. Era così invitante, e lei era così indifesa. Ed era del primo anno, cazzo dovevo darmi una regolata.
« Dove sono i tuoi genitori?» domandai, dopo aver trascinato la sedia della scrivania accanto al letto.
« Non ho i genitori. Siamo solo io e Charles »
« Scusa, non volevo essere invadente. Lui dov'è?»
« Aveva un impegno importante, ma me la cavo. »
« Te la cavi?» la fissai di sbieco.
«Okay, magari non tanto.Non volevo si preoccupasse. E tu eri l'unica persona di cui ho il numero oltre a Charles. Non avevo scelta »
«Quindi sono un ripiego? »
«Può darsi »
« Cavolo, non sono abituato » sorrisi.
«A cosa?»
« Ad essere trattato così da una ragazza »
« Mi dai un sorso d'acqua?» mormorò con le palpebre più chiuse che aperte. Fece cenno verso il comodino.
Si alzò lentamente sui gomiti, i capelli scivolarono davanti al suo seno coprendomi la bella visuale, cosa che mi infastidì un po. Le porsi il bicchiere, sorseggiò lentamente, alcune goccie d'acqua scesero ai lati della sua bocca, strisciando lungo il collo, la clavicola, e il punto che tanto stavo amando, il seno. Porca puttana! Ora più che mai volevo leccarla. Volevo sentire il suo dannato sapore.
« Ehi?» mi richiamò passandomi il bicchiere. Distolsi lo sguardo, posai il bicchiere traditore, e con movimento veloce alzai il lenzuolo su di lei.
« Copriti, cazzo!»
« Che cavolo di problema hai? »
« Stai cercando di sedurmi per caso? »
« Cosa? Ti sembra il caso ? Sono malata idiota »
« E se non fosse stato il caso? »
« Ehi.» mi indicò «tu non mi piaci okay? »
«Neanche tu a me »
« Bene »
«Bene » incrociai le braccia.
«Quindi non ci piacciamo » replicò.
«Assolutamente no »
« Perfetto »sussurra, poi si gira di fianco dandomi le spalle. Non era perfetto per un cazzo. Era su un letto, dannatamente eccitante, e avevo una voglia matta di saltarle addosso. Ma nello stesso istante, mi rendevo conto che era una cazzata, e che dovevo andarmene. Eppure non riuscivo a schiodarmi da quella sedia.
« Puoi mettermi sulla fronte un altro panno freddo?» disse voltandosi nuovamente verso di me.
«Trevor, senti, grazie per essere venuto...non sapevo a chi altro chiedere » parlò dopo un pò.
«Figurati tigre »sorrisi «adesso però ho il tuo numero » alzai il cellulare con lo schermo accesso.
« Hai intenzione di ricattarmi?»
« Ricattarti? No » scoppiai a ridere «Perchè pensi sempre al peggio?»domandai.
Non rispose subito, voltò lo sguardo dall'altro lato.
« Sono stata abituata così» mormorò.
L'aveva detto in un modo che sembrava racchiudere molto più di quanto si potesse pensare, quella frase era tanto altro, qualcosa di profondo, un qualcosa che forse non avrei mai avuto il diritto di sapere.
N/A
Mi dispiace di non riuscire a pubblicare come avevo promesso, e gli impegni non dovrebbero essere una giustificazione. Comunque non lascerò mai una settimana vuota, cioè senza aver pubblicato almeno un capitolo.
Grazie per aver dedicato del tempo alla mia storia 😊Per caso avete voglia di sapere la playlist di T 💘 J? Fatemi sapere che la pubblico.
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DAYLIGHT
Teen FictionJackie è costretta a causa della partenza del padre, a trasferirsi dal nonno. Gli anni passano, e Jackie è pronta per il liceo, si definisce strana rispetto agli altri suoi coetanei, non le interessa essere alla moda, ne avere un cellulare, ne andar...