28 - Trevor ▪ UN AUTOSTOP DA MILIARDARI

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L'unica cosa che mi teneva saldamente calmo con il cervello era la presenza di Jackie, e anche tanti altri motivi, come ad esempio il fatto che Lenny era il ragazzo della mia migliore amica, ma in quel momento se non avessi avuto quei motivi, gli avrei probabilmente - statisticamente parlando si tratta di un 100% - aperto in due il cranio. Ma mi limitai a un "vaffanculo Lenny" e basta.

<< E adesso cosa si fa?>> borbottò caschetto nero, non mi entrava per niente il suo nome in testa, e non mi stava un granchè simpatica, ma a Jackie piaceva, quindi non avevo scelta.

<< Troveremo una soluzione >> Jackie era più calma del solito mentre parlava.

<< Sei davvero un coglione!>> nel frattempo Ellen stava prendendo a borsate Lenny,il che mi faceva enormemente piacere.

<< Mi dispiace >>

<< Ficcatelo nel di dietro il tuo mi dispiace!>> Ellen amava esagerare, moltissimamente. Non so se questa parola è legale nella grammatica, ma è l'unico modo per descrivere Ellen. Aveva deciso che non gli avrebbe parlato per le successive 24 h. E lo avrebbe fatto sul serio.

<< Non ci resta che fare l'autostop >>

<< Stai scherzando?>> gli occhi di Ellen si sbarrarono.

<< Hai qualche altra idea?>>

<< E se ci capita qualche serial killer? Non voglio morire giovane>>

<< Non abbiamo altre alternative. Quindi si, potrebbe esserci la possibilità che tu muoia giovane >> sostenni alzando le spalle.

Ellen mi mandò a cagare, poi andò a sedersi sul ciglio del marciapiede inferocita.

Mentre il resto di noi si mise a fare l'autostop. Volevo che Jackie arrivasse a Columbs, volevo fare qualcosa per lei, dimostrarle che ci tenevo davvero a lei. Perciò avrei fatto l'autostop. Anche se mi faceva parecchio schifo.

Era passata circa un'ora, nessuno si era fermato, la gente ci snobbava, e aumentava la velocità, o almeno era quello che pareva. Praticamente eravamo disperati e nella merda più totale. Faceva freddo. E avevo voglia di ficcarmi sotto le coperte, magari con Jackie, e rimanerci quasi per sempre.

Avevo anche voglia di uccidere Lenny, di smettere di sentire le lamentele di Ellen, di non avere tra i piedi caschetto nero. Ma niente di tutto questo era possibile. E proprio mentre facevo tutti questi inutili pensieri, si fermò davanti a noi un auto. Ma non una qualunque, era una Limousine Hummer bianca.

<< Dove siete diretti? >> disse il tizio in giacca e cravatta, ovvero l'autista.

<< Columbs!>> rispose veloce Jackie.

<< Siete fortunati. Sto andando anche io la. Salite >>

Eravamo stati fortunati, oserei dire troppo fortunati.

L'interno era migliore della mia camera. Sedile in pelle, piano bar, contornato da luci fluo. Non mi sarei potuto permettere una cosa del genere neanche in un'altra vita.

Caschetto nero decise di sedersi avanti con il conducente, voleva tenere la situazione sotto controllo, "è pur sempre un estraneo" aveva detto. Dopotutto era intelligente, perciò poteva meritarsi un po' della mia stima.

Ellen si addormentò poco dopo addosso a Lenny. Io cercavo invece di stemperare l'impulso di saltare addosso a Jackie, averla così vicino, non mi era d'aiuto.

<< Mi dispiace per questo inconveniente>> le dissi.

<< Mi dispiace di avervi trascinato con me >> aveva risposto.

<< A me per niente >>

Sorrise, poi poggiò la testa sulla mia spalla. L'odore di Jackie, sapeva sempre di pioggia, mi piaceva. Era freddo ma confortevole allo stesso tempo. Era profumo di casa. Profumo di Cleveland. Aveva la città impregnata dentro.

<< Non sono mai stata su una limousine.>>

<< Direi che la situazione si è risolta molto bene >>

<< Già. Sto pensando a Charles >>

<< Starà bene vedrai>>

<< Gli ho mentito. Mi sento così in colpa per questo. Noi ci siamo sempre detti tutto>>

<< Ti sentirai in colpa, ma almeno non rimpiangerai nulla Jackie >>

Alzò la testa inclinandola leggermente per guardarmi.

<< Adesso non diventare più intelligente di me però >>

<< Lo sono già >> mi vantai.

Poi mi diede un pizzicotto. La guardai male, ma con malizia, non credo che Jackie capì, ma mi avvicinai lentamente alla sua bocca, non si mosse e la baciai.

<< Non farti sentire >> le mormorai bocca contro bocca.

<< Non mi basta più >> aggiunsi.

<< Neanche a me >> mormorò, poi mi guardò diventando rossa.

Neanche a lei? Voleva di più? Avrei voluto chiederglielo.

<< Che succede?>> urlò Lenny svegliandosi.

<< Sta fermo e dormi >> lo zittì Ellen, che tornò ad appisolarsi.

Jackie ed io eravamo nuovamente lontani. Seduti vicini, ma lontani.

Esattamente due ore dopo, caschetto nero ci svegliò.

<< Siamo arrivati >>

Guardai fuori dal finestrino e vidi il L'ospedale di fronte ai nostri occhi.

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