Era notte inoltrata. Fuori dalla casa il silenzio era opprimente. I lontani ululati, lo zampettare dei cani mutanti nelle pozzanghere, i grugniti dei cinghiali mutanti. Tutto era cessato.
<< Non è un buon segno... >> Disse Oscar preoccupato.
<< Che vuoi dire? >>
<< Questo posto è stato il mio rifugio per molto tempo. Non sentire più nulla attorno alla casa vuol dire solo una cosa... >> Fece una pausa, guardando le fiamme. << Un emissione! >>
D'un tratto udimmo bussare tre volte alla porta.
Oscar si voltò verso di me e mi fece cenno di stare calmo. Poi si avvicinò alla porta con il Viper 5 puntato. Tre colpi alla porta, seguiti da altri tre più forti, finché ci fu solo silenzio.
Lo fissai non capendo cosa diamine stava succedendo. Poi l'intera casa venne bombardata da un picchiare continuo, insistente. Rimbombava tutt'attorno e ci stordiva. Ci tappammo le orecchie, mentre le mie mani iniziarono a tremare. Sembrava di essere sotto un attacco aereo, e pensai di essere spacciato.
Oscar indietreggiò, guardandosi intorno e tenendo il fucile puntato.
Il suono diventava più intenso, insopportabile. D'un tratto il suono cessò. I miei timpani fischiavano. Non sentivo quasi più nulla.
Oscar mi si avvicinò, poggiando una mano sulla mia spalla. << Stai bene? >> Gli occhi fissi sulla porta.
<< Sì... Cos'è stato? >> Tappai con brevi scatti le orecchie con le punta delle dita, per tentare di far sparire il fischio insopportabile.
<< Non ne sono sicuro, >> levò la mano da sopra la mia spalla << ma credo che sia opera dell'emettitore psichico. >>
<< In che senso? >>
<< L'emettitore emana delle emissioni mortali per gli Stalker. Sono come intense tempeste di suoni che possono far impazzire un uomo fino a ucciderlo. >> Fece un pausa. << I sintomi sono soggettivi. Ad esempio, io ho creduto di sentire degli spari fuori dalla casa e qualcuno che gridava aiuto. >> Abbassò il fucile. << Le emissioni cercano di farti uscire allo scoperto. Si insinuano dentro la tua testa alla ricerca di un punto debole in cui fare breccia. Un po' come fanno le Ombre. >>
<< Io... Io ho sentito qualcuno bussare alla porta. >> Risposi. << Poi il suono è diventato sempre più forte, fino a quando l'intera casa sembrava esserne bombardata. >>
<< Per nostra fortuna eravamo in casa. >> Disse Oscar piano. << Ha attutito la maggior parte delle emissioni. Se fossimo stati là fuori... Beh, sarebbe stata la nostra fine. Nessuno sopravvive là fuori durante un emissione. Nessuno. >>
<< Non sapevo dell'esistenza di queste emissioni. >> Risposi. Infatti per me era stata la prima volta. Nessuno del mio plotone sapeva niente su questo fatto, nemmeno Varetic Hug. E gli Alti Papaveri come sempre, ci avevano tenuto all'oscuro.
<< Le emissioni partono dall'emettitore psichico e si espandono fino trenta chilometri. Più ti avvicini alla Zona, più diventano numerose e letali. >> Oscar rimase in silenzio per un momento. << Da queste parti non ci sono mai state emissioni. Questa è la prima volta. Segno che la Zona si sta espandendo. >>
Pensai ai mutanti che avevano improvvisamente smesso di ululare e ringhiare. Così domandai. << Anche i mutanti ne soffrono? >>
<< No, sono immuni alle emissioni. Anzi, diventano più feroci, più imprevedibili, perché la Zona non riesce a controllarli. Questa è una delle volte in cui la Zona non riesce a tenere sotto controllo i suoi figli. >> Mi guardò negli occhi. << Se gli Stalker non hanno trovato un rifugio entro cinque minuti, preparati a incontrare molti cadaveri, oltre a un sacco di anomalie. Queste diventano numerose dopo un emissione, ma credo che non ne troveremo poi tante nella Palude. Questo luogo, non so come, è come un repellente per questi strani fenomeni. Certo, possono apparire dal nulla, sopratutto se la Zona non vuole farti passare, ma non restano mai a lungo. >>
<< Le ombra sono originate dalle emissioni? >> Domandai.
<< Probabile. >> Rispose Oscar sollevando le spalle. << Alcuni pensano che siano le radiazioni, altri le emissioni, e altri ancora che sia la stessa Zona a intrappolare le anime per qualche suo oscuro piano. Ma in definitiva, nessuno sa la verità. Forse gli scienziati potrebbero aver sviluppato altre teorie parallele, ma quelli non conoscono per niente la Zona. Persino uno Stalker che ha passato qui un decennio della sua vita, non sara mai in grado di capire del tutto la Zona. >>
Ci sedemmo in silenzio davanti al fuoco, che Oscar aveva ravvivato con altra legna. Ululati, ringhi e grugniti iniziarono a elevarsi nella palude. Dopo l'emissione, la temperatura si era abbassato notevolmente. Sembrava di essere in pieno inverno.
Mezz'ora dopo, mi alzai, raggiunsi la stanza alla mia sinistra e mi coricai sul divano, che aveva il rivestimento mezzo strappato. Non era comodo, ma almeno non puzza di muffa come il materasso. Rimasi a fissare le piante arrampicati attorcigliate sul soffitto, finché cadi nel sonno.L'indomani mi svegliai nel sentire Oscar parlare con qualcuno. Mi alzai assonnato e mi diressi lentamente verso la sua voce. Due Stalker tenevano in mano un bicchiere di Vodka. sedevano sul pavimento dissestato, insieme a Oscar che aveva in mano una bottiglia di Vodka.
Il più alto aveva corti capelli neri, una cicatrice sul labbro sinistro e zigomi alti. Indossava una tuta verde scuro anti-contaminazione, sporca di terra. L'altro invece, con i capelli a spazzola castani, gli occhi piccoli e il naso adunco, indossava una tuta anti-radiazione infangata dello stesso colore di quell'altro Stalker.
Rimasi dietro il muro e origliai.
<< Ora si che siamo nella merda! >> Disse l'uomo con i capelli a spazzola. << L'avamposto dei Distruttori è sommerso dai Mork, fottuti mutanti! Li hanno massacrato tutti. Ci credete? I Distruttori che vengono spazzati via dai Mork? >> Sbuffò sprezzante. << Ma che cazzo sta succedendo nella Zona? Sicuramente i bastardi costruiranno il loro covo proprio nell'edificio. >>
L'uomo con i capelli corti si mise a ridere. << Credi che i Distruttori lasceranno quel posto ai mutanti? Beh, mi dispiace deluderti, amico mio. Quell'avamposto è di vitale importanza per i loro sporchi progetti. E poi, è l'unico sentiero che porta al Bunker di Vasilah e credimi, hanno tanto da perdere se lo lasceranno in mano ai Mork. >>
<< Non è l'unico. >> Aggiunse Oscar sorridendo. << C'è un altro sentiero che conduce al Bunker. >>
<< Quel sentiero non viene più usato.>> Sbuffò l'uomo con i capelli corti. << Gli Stalker si tengono alla larga. Ci sono troppi mutanti, troppe anomalie. >>
<< Io lo uso spesso. >> Disse Oscar. << Certo, tu hai ragione. E' pericoloso rispetto al sentiero che corre parallelo alla strada asfaltata, ma è l'ideale per chi non volesse problemi con i Distruttori. >>
<< Aspetta un secondo. >> Rispose l'uomo con i capelli a spazzola. << Cosa c'entrano i Distruttori con il sentiero? >>
<< Lo sai benissimo cosa c'entrano. >> Disse Oscar. << Ultimamente i Distruttori fanno pagare un dazio agli Stalker che vogliono cercare i manufatti nei dintorni del Bunker di Vasilah. >>
<< Quel dazio serve a proteggere gli Stalker. >> Interruppe bruscamente l'uomo con i capelli a spazzola. << Una specie di protezione. Muoiono tantissimi Stalker in quel punto. Così i Distruttori si sono messi in testa di proteggerli, guadagnandoci su. >>
Oscar disse: << Allora perché non ho mai visto un solo uomo dei Distruttori scortare uno Stalker in quel luogo? >>
L'uomo con i capelli a spazzola abbassò lo sguardo, rimanendo in silenzio.
<< Comunque, >> aggiunse l'uomo con i capelli corti << rimane il fatto che quell'avamposto ora è pieno zeppo di fottuti Mork! >>
<< Certo che sei fissato con i Mork. >> Rise Oscar.
<< Odio quei viscidi mutanti! >>
<< L'ultima volta il tuo odio stava quasi per ammazzarti. >>
<< Solo perché erano in tre! >> Rispose l'uomo con i capelli corti. << Ma il mio vecchio fucile a canne mozze non mi ha deluso. >>
<< Sì, come no. >> Disse l'uomo con i capelli a spazzola. << Ti ho salvato io il culo da quei mutanti! >>
<< Tu sei arrivato solo quando ho ammazzato i due Mork. >>
<< Sì, credici. >> Lo canzonò l'uomo con i capelli a spazzola. << Hai perfettamente ragione. >>
I due Stalker continuarono a prendersi in giro, mentre Oscar gli ascoltava ridendo e riempiendo i loro bicchieri di Vodka.
Era arrivata l'ora di fare la mia comparsa. << Ehi, Stalker! >> Dissi quasi a bassa voce sbucando dall'angolo del muro.
<< Chi è questo? >> Rispose l'uomo con capelli a spazzola a Oscar. << Non sapevo avessi una ragazza! >>
L'uomo con i capelli corti rise.
<< Sono Boris. >> Ignorai la sua battuta.
<< Non mi sembri uno Stalker. >> Disse l'uomo con i capelli corti, squadrandomi dalla testai ai piedi. << Assomigli a quei schifosi militari che si trovano al confine della Zona. Il fatto che tu indossi una loro divisa e che hai degli strappi sul petto, non può che indicare questo. >>
<< Già, anche a me sembra così. >> Concordò l'uomo con i capelli a spazzola.
<< E' usata. >> Mentii. << Non avevo altri vestiti. E poi mi proteggono dal freddo. >>
<< Solo i banditi se ne vanno in giro con gli indumenti dei morti. >> Disse l'uomo con i capelli corti. << Sei un bandito? >> Serrò gli occhi.
<< State tranquilli. >> Disse Oscar. << E' uno Stalker. Verrà con noi all'emettitore psichico. >>
<< Con noi? >> Domandarono entrambi.
Anche io mi feci questa domanda. Non pensavo che mi avrebbe portato con sé.
<< Il ragazzo è un tipo sveglio. >> Aggiunse Oscar. << Non fatevi ingannare dall'aspetto. E' stato Ruslan ha spedirlo qui. >>
I due Stalker dapprima si guardarono tra loro, poi mi lanciarono uno sguardo d'intensa. Avevano del tutto cambiato modo di vedermi.
<< Potevi dircelo prima! >> Esclamò gagliardo l'uomo con i capelli a spazzola. << Avanti, siediti! Bevi assieme a noi! >>
Mi sedetti accanto, mentre un Oscar sorridente mi tese un bicchiere. Poi riempì i quattro bicchieri di Voka, e facendo un brindisi all'emettitore psichico come buono auspicio, tracannammo il liquore.
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La Zona (Completo)
Science FictionDopo l'enorme e violenta esplosione avvenuta nella centrale nucleare di Vaslejo City, di cui non si conoscono le cause, l'intera area venne invasa da altissime radiazioni. In poco tempo cominciarono a verificarsi strani fenomeni inspiegabili: stravo...