Eleven

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Mi sono persa. Mi sono fottutamente persa. Ecco cosa succede quando giri da sola per le vie di città sconosciute.
Il mio 3G è andato a puttane,ho esaurito tutti i miei 7 giga mensili per continuare a messaggiare con Shawn e adesso sono spaesata per queste strade senza poter usare google maps per sapere dove sono. Ora che ci penso,non so neanche come ho fatto ad arrivare qui. Sono persa,in mezzo a vie deserte ma ben curate,senza sapere come e quando sono arrivata in questo luogo. E adesso chi posso chiamare? I miei genitori staranno ancora dormendo. Magari posso chiamare Ros,ma sicuramente anche lei è ancora nel suo mondo dei sogni. Lorenzo? Nha,e poi non ho neanche il suo numero. Shawn? Medleen svegliati,come fai a chiamare Shawn? Non ti darà mai il suo numero,accontentati qualche volta,è già tanto che ti abbia risposto su Instagram. La mia vocina nella testa ha ragione,perché sono così stupida? E soprattutto perché non mi accontento mai? Sembrerò viziata,ma non lo sono,ho solo grandi,grandissime aspettative. Controllo il cellulare e sono le 16:45 di un sabato di Marzo. Allora saranno tutti svegli. Ma possibile che io non mi ricordi cosa abbia fatto questa mattina? Non ricordo neanche di essermi alzata dal letto. Sblocco il telefono intenzionata a chiamare mia madre ma dopo un solo squillo cade la linea. Zero tacche. Qui non c'è campo. Ma dove diamine sono finita?  Possibile che alle cinque di pomeriggio non ci sia anima viva in giro? Qui è tutto così deserto che sto iniziando ad avere paura. Mi metto a correre,svoltando a destra e sinistra in ogni singola via,cercando disperatamente qualcuno a cui chiedere aiuto. Passo davanti ad un parco pieno di alberi in fioritura,con fiori di un rosa chiarissimo,poi un bar che sembra cadere a pezzi,un supermercato e un centro estetico. Tutto ciò senza incontrare nessun essere vivente. Quando mi fermo per riprendere fiato,mi guardo intorno e vedo nuovamente quegli alberi con chiome rosa,subito davanti a me quel bar malandato. Ho girato in tondo. Eppure non mi sembrava,ho girato sia a destra che sinistra...è impossibile che io sia di nuovo ferma qui. L'insegna del bar dinanzi a me è talmente sbiadita che non riesco a leggere quel che c'è scritto. Mi avvicino alla vetrina e con mio estremo stupore noto che al suo interno la televisione è accesa,provo ad entrare ma la porta è chiusa a chiave. Torno a guardare la televisione che sta trasmettendo le notizie dell'ultima ora. Leggendo i sottotitoli di coda,anche se da molto lontano,mi rendo conto di star traducendo nella mia mente dall'inglese all'italiano. Perché,in un bar chiuso hanno lasciato accesa la televisione su un canale straniero? In basso a destra,sullo schermo del 32' pollici all'incirca,c'è una fogliolina tra una riga bianca e due rosse. Dove ho già visto quel simbolo? Mentre rifletto decido di cambiare direzione e andare verso il parco. Poggiato davanti all'ingresso c'è un cartello,inizialmente non gli do importanza ma quando tiro con tutta la mia forza ed il cancello continua a non aprirsi ci butto su un occhio.

'Lavori in corso,il parco di Toronto riaprirà prossimamente'

Toronto?! Sono a Toronto? Quando sono arrivata qui? Quando ho preso l'aereo? Quando ho fatto le valige? I miei genitori mi hanno mandata da sola? Ros? Dov'è il mio albergo? Sarà un viaggio studio?
Possibile che io non mi ricordi nulla? È come se avessi battuto la testa e scordato un pezzo della mia vita. Come è potuto succedere? Forse ho battuto davvero la testa? Come diamine è possibile che io sia a Toronto senza ricordarmi niente? Un attimo...Toronto?! O mio dio sono a Toronto. Shawn. Sono qui per lui? Lui sarà qui? Shawn sa che sono a Toronto?
Negli ultimi 3 minuti mi sono fatta più domande che in tutta la mia vita. 
Ricontrollo il telefono e ancora niente campo,così,riprendo a camminare sperando di trovare un punto dove posso riuscire a chiamare qualcuno anche solo per pochi minuti.
Sento il motore di un veicolo spegnersi proprio alle mie spalle. Mi volto e scopro una macchina nera,con i vetri oscurati. Voglio avvicinarmi per chiedere informazioni ma proprio mentre sto per farlo uno sportello si apre e io ricomincio a correre. Non so perché sto scappando e non so neanche da chi ma l'istinto mi dice di farlo. Sento dei passi seguirmi,poi una mano afferrarmi il polso.

Social | Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora