17/2/2036, Gorod Mechty, Russia
Gatzby e il suo fedele sottoposto ricomparvero in un laboratorio sotterraneo, costruito sotto Gorod Mechty. -Maxwell, fai arrivare qui il resto delle guardie. Poi scollega il teletrasporto.- La guardia annuì. -Serve altro?- Gatzby riflettè qualche istante. -Attiva il protocollo D. Non si sa mai.-
-Agli ordini.--James, cosa vuol dire che sai dov'è andato?-
-Tra i sogni che avevo fatto c'era quello di una cittadina russa. Forse Gatzby l'ha inserito per sbaglio, ma sono sicuro che quella città esista. Il problema è che non so dove sia o come arrivarci...-
-Scusate...- Una guardia era comparsa davanti alla porta. James e Ross puntarono istintivamente le armi verso il nuovo arrivato. -Non sparate! Non sono contro di voi. Voglio aiutarvi a fermare Gatzby!- Non mi convinceva. -Perchè vorresti aiutarci?- La guardia si fece scura in volto. -Gatzby non è uno scienziato. È un pazzo! Voi non sapete cosa ha fatto...non voglio che alla fine io sia uno di quelli che ha aiutato quel folle! Voglio rimediare e aiutarvi!- Non avevamo altra scelta. -E va bene. Cosa sai?- L'uomo sorrise. -Il vostro amico non si sbagliava. Ora Gatzby si trova a Gorod Mechty, ma il problema non è tanto dove si trova, ma quando si trova.- -Vorresti dire che...- -Che non è ancora stata costruita. Seguitemi.--Cittadini, vi prego di calmarvi. Come sapete Gorod Mechty è stata costruita dal grande scienziato e ricercatore Maximus Gatzby. In quanto fondatore della cittadella è suo dovere e interesse difenderla. La vostra sicurezza è quanto più gli preme in questo momento. Per questo dobbiamo attivare un protocollo di difesa!- Il brusio della folla esprimeva incertezza e paura. -La città è minacciata da alcuni terroristi, che non solo hanno fermato il lavoro di Maximus, ma vogliono con ogni probabilità nuocere alla sua salute! Vi chiediamo la massima collaborazione al fine di ottenere la nostra e la vostra sicurezza! Grazie!- Gli altoparlanti stradali si ammutolirono e, poco dopo, dalla neve ai confini della città sorsero delle grandi pareti di metallo. L'enorme muraia circondò in una trentina di secondi l'intera cittadella. Gatzby, seduto nel suo laboratorio ammirava soddisfatto l'esecuzione del suo piano. -Voglio proprio vedere cosa farete ora.-
Entrammo in una stanza ben illuminata, piena di macchinari e computer di ogni genere. Al centro vi era una grande piattaforma circolare, dalla quale sorgevano quattro pilastri i cui lati interni presentavano delle specie di bobine. -Probabilmente- iniziò la guardia -Gatzby ha fatto chiudere il nodo di arrivo. Attivare il teletrasporto ora significherebbe smaterializzarvi per sempre. La buona notizia è che impostando le coordinate geografiche manualmente posso spostarvi fuori dalla città. Il sistema non è precisissimo, e se vi mettessi all'interno potreste finire in una parete. La cattiva notizia è che Gatzby non è stupido. Quel bastardo avrà eretto le mura di sicurezza. Una parete di acciaio di quaranta centimetri di spessore e quattro metri d'altezza.- Per il momento la situazione era tutt'altro che piacevole. Un grande e grosso ostacolo di quattro metri si frapponeva tra me e Gatzby. -Però- proseguì la guardia -non è del tutto insuperabile. Guardate- disse indicando una mappa elettronica sul tavolo a cui eravamo seduti -qui, sul lato Est della cittadella c'è una...falla, diciamo.- Le cose si facevano interessanti. -C'è una porta di emergenza. Se riusciste ad aggirare il sistema di sicurezza potreste sbloccarla e introdurvi in città senza essere notati.- Prese alcuni strumenti elettronici e li porse a Ross. -Sei stato in polizia giusto? Dovresti saper usare questo strumento senza troppi problemi.- L'ex agente guardò la scatoletta elettronica e i cavi che gli erano stati dati. -Sembra una versione più moderna degli strumenti che usavamo per bypassare i codici di sicurezza...-
-Esattamente. Vi permetterà di entrare velocemente senza i codici di sicurezza. Inoltre...- disse prendendo dei fucili e alcune pistole da un armadietto -vi serviranno delle armi.- Prendemmo i fucili e le pistole, aspettando il prossimo consiglio. -Nella stanza accanto ci sono dei vestiti adatti al clima freddo che troverete fuori da Gorod Mechty. Andate a prepararvi mentre imposto le coordinate.- Facemmo come ci aveva detto. Al nostro ritorno ci aspettava davanti al pannello dei comandi. -Allora. Pronti?- Annuimmo decisi e salimmo sul pannello del teletrasporto. -Buona fortuna, ragazzi.- Un fascio di luce inondò la piattaforma. Provai una sensazione strana, di dissolvenza. Poi diventò tutto buio. Quando riaprii gli occhi, ci trovavamo in mezzo alla neve. Il freddo si fece sentire subito. Ci dirigemmo alla parete ad Est.-Ragazzi- disse una voce elettronica. Notai una radiolina attaccata alla cintura. -Mi sentite?- Premetti il pulsante di risposta. -Forte e chiaro! E tu?-
-Il segnale è un pò disturbato...-
-No, tranquillo. È solo che qui tira parecchio vento.-
-Bene. Siete arrivati alla parete Est?-
-Sì, ma...non c'è nessuna porta!-
-Cosa...- Improvvisamente un drone munito di altoparlante sbucò da dietro la parete di metallo, e la vocò di Gatzby eccheggiò nell'aria fredda. -Che succede ragazzi? Cercate qualcosa? Forse la porta che ho fatto rimuovere un paio di anni fà? Ahahahahah!- Un senso di umiliazione e di sconfitta si dipinse sui volti dei miei compagni. Io pensavo solo a quanti pugni poteva prendere una persona prima di morire per emorragia. -Beh? E la vostra "grande missione"? Come pensate di fermarmi da dietro un muro? Avete fallit...- La voce di Gatzby venne interrotta dall'arrivo di un enorme fascio di luce. -Maxwell?! Pezzo di idiota, che hai combinato? Non avevi chiuso il nodo del laboratorio?- Maxwell sorrise. -Beh, ho pensato di impostare la chiusura automatica e di tornare al centro di ricerca. Prima di raggiungere la mia "nuova squadra" ho pensato di prendere questo. Insomma. Non si sà mai.- Ed estrasse da una sacca un piccolo lanciarazzi di ultima tecnologia. La telecamera del drone riprese la fidata guardia di Gatzby mentre si sitemava il lanciarazzi sulla spalla. -Pazzo! Cosa vuoi fare?!- Maxwell prese la mira. -Beh, è come quando torni in una casa nella quale non sei stato per molti anni e non trovi una porta nel punto in cui dovrebbe trovarsi. Provo solo a tirare via un pò di vernice per vedere se è ancora lì.- Detto questo, sorrise e premette il grilletto. Il razzo partì e si andò a schiantare contro la parete di metallo. Una nube di fumo si alzò a coprire la scena. Quando si fù dissipata, nella parete c'era un enorme foro. -Oh che sbadato: invece della vernice ho tirato giù la parete. Beh, non sapremo mai se c'era la porta.- Disse, facendo spallucce. Il drone rimase silenzioso per qualche secondo. -Se scherzate col fuoco...finirete per bruciarvi.- Disse finalmente. Poi, sconfitto, si ritirò nella cittadella. Mi voltai verso Maxwell. -Grazie, amico. Se non fossi arrivato tu non so cosa avremmo fatto.- Sorrise, poi si diresse verso il foro appena aperto. -Non abbiamo tempo da perdere. Gorod Mechty è la sua ultima roccaforte, e ormai il teletrasporto è inutilizzabile. Andiamo a prenderlo!-E così Gatzby non può più fuggire. Gorod Mechty diventa ora il luogo dello scontro finale. Cosà fara il folle scienziato per evitare la sua cattura? Maxwell sà qualcosa che può usare contro di lui? Ma soprattutto quanto durerà ancora questo confronto? Lo scopriremo presto!
STAI LEGGENDO
20 Racconti di fantascienza mai raccontati
Science FictionDietro ogni storia un agghiacciante particolare. Non tutto è come sembra. La mente umana è in grado di generare fantasie meravigliose, ma allo stesso tempo, nei meandri della fantasia, si nascondono le più inquietanti storie di fantascienza. Bisogne...