Scappai.
Cosa potevo fare oltre che scappare?
Spalancai il portone dorato del castello e nuotai più forte che potevo.
Raggiunsi una grotta, era piuttosto buia, ma sicuramente ero sollevata all'idea di non rivedere quelle persone.
Ripensai alla mia famiglia, la mia cara vecchia famiglia, sicuramente l'unica.
Non mi importava più nulla del lusso che avrei potuto avere in quel palazzo,io volevo solo essere amata.
Mi ricordai di avere dei fermagli nella mia acconciatura che mi davano veramente fastidio, così le strappai dai capelli e feci per gettarle, ma accadde qualcosa di strano.
Una di esse si illuminò e mi illustrò la visuale del castello.
Vedevo Paìspede che nuotava nella sala da pranzo finché vide la mia collana sul pavimento.
La prese e la strinse a sè.
Aveva capito tutto.
Andò infatti nella mia stanza e una volta visto che non c'ero, porse con grande dispiacere il ciondolo a Poseidone che al contrario non sembrava affatto dispiaciuto.
Un po' mi dispiaceva di non rivedere Paìspede, Actèlia e Kalòs che mi avevano sempre sostenuta, ma il comportamento di Poseidone proprio non lo comprendevo.
Volevo solo capire.
Con grande determinazione uscii dalla grotta e mi incamminai per gli abissi.
Ero molto veloce, ma improvvisamente una rete venne calata su di me lasciandomi intrappolata.
Ero nel panico.