Mi cade il mondo addosso.

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Ecco.
In quel momento sentivo come se tutto il mondo potesse cadermi addosso.
Ero stata così ingenua e avrei dovuto capire che c'era qualcosa di strano sotto tutta quella faccenda.
Sentivo di aver capito tutto ciò che stava succedendo.

Quella era Thànatos, era sempre stata lei.
Ha cercato di uccidermi lasciando che abbandonassi tutti i miei amici e fratelli e io non ho fatto altro che assecondarla.

In quel momento ero lì ,con quello scettro, a cercare di capire cosa avrei dovuto fare e come avrei potuto sconfiggere quella sirena così potente.

Prima che potessi finire di pensare, Thànatos mi scagliò contro un incantesimo "Scioglibranchie" e caddi a terra incapace di respirare.

Mi svegliai in una stanza circondata dal fuoco e al centro c'era una grossa fiamma verde e viola.
Ma com'era possibile accendere del fuoco in acqua?
Non ci pensai più di tanto, ma quando misi a fuoco quel punto con gli occhi,vidi Thànatos che teneva Kalós per le braccia e lo lanciò velocemente nel fuoco.
Quella strega voleva che io vedessi tutto.
Voleva che io perdessi tutte le persone a cui tenevo molto.
Mi lasciai cadere in un pianto disperato.

Il cuore mi bruciava di nuovo e nella mia testa le urla erano ancora più forti.
Svenni.

Mi svegliai in una cella del castello.
Presi il mio fermaglio conchiglia per vedere ciò che succedeva al castello dorato.
Nessuno dei miei fratelli sembrava agitato e neanche Poseidone.
Al contrario stavano festeggiando.
Li vedevo tutti allegri al tavolo dei banchetti, ma c'era qualcuno che non avevo mai visto.
Mi avvicinai all'ologramma e vidi me.
Thànatos non si era arresa, voleva farli fuori tutti.

Intanto io ero bloccata lì, in quella cella,Kalòs era morto e le mie sorelle credevano che io fossi ancora viva.

Dovevo salvarle.
A terra, fuori dalla cella, c'era ancora il mio scettro.
Cercai in tutti i modi di prenderlo ma non ci riuscii.

A quel punto non mi rimaneva che distruggere le sbarre arruggunite che riuscii a rompere grazie a tutta la mia forza.
Presi lo scettro e andai nella sala infuocata in cui giaceva inerme il corpo bruciato di Kalòs per salutarlo per l'ultima volta.
Le mie lacrime caddero sul suo corpo e me ne andai via verso il castello dorato.
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