Capitolo 26 Damon

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Segreti, le ombre che ti si cuciono sulla pelle,

capaci di lasciare cicatrici indelebili.

Non ho raccontato ad Allyson che nei giorni in cui sono sparito ero a Indianapolis con Alec, per incontrare un tizio che mi avrebbe aiutato a incastrare Sebastian. Non ha fatto domande e gliene sono grato, perché per una volta voglio risparmiarle le mie battaglie. Questa cosa riguarda solo me e non permetterò più che qualcosa interferisca tra di noi. Quasi non riesco a credere che faccia nuovamente parte della mia vita.

Quando l'ho baciata sono stato attraversato da un turbinio di emozioni che sono esplose travolgendomi, emozioni che ho scoperto solo con lei. È indescrivibile come riesci a togliermi il fiato solo nel guardarti, come sei capace di capovolgere il mio mondo incasinato, regalandomi un universo che non conoscevo prima di te, che ti sento ormai cucita sulla pelle.

Ieri sera, dopo averla sequestrata dall'ora di arte, ci siamo salutati perché doveva cenare con il padre; avrei voluto stare con lei, ma poi ho pensato che avrei potuto organizzare qualcosa di speciale, qualcosa che le facesse capire che questa volta è davvero diverso, che io sono diverso. Ed è per questo che la mia camera è completamente a soqquadro mentre scalcio gli indumenti dal pavimento.

«Merda, che cazzo mi metto?», esco dalla mia stanza e vado dritto da Arnold. La sua porta è aperta, sta studiando. «Posso?», chiedo, lui solleva il naso dal libro che tiene tra le mani.

«Ehi, amico, ti è morto il cane? Hai una faccia», commenta divertito mentre mi appoggio allo stipite della porta. In realtà non so come chiederglielo. In verità sono due le cose che gli devo domandare, ma questo è solo un dettaglio.

«Mi serve una camicia», esclamo cercando di evitare la sua faccia divertita mentre lascio scorrere lo sguardo sul resto della sua camera. Credo che abbia qualche problema con l'ordine, dato che non c'è uno spillo fuori posto. «Ah... mi serve anche la tua macchina», mi affretto ad aggiungere senza incontrare il suo sguardo; mi soffermo a fissare la sua collezione di fumetti ben riposta nella libreria, una serie di dischi in vinile dei Queen, situati in ordine di uscita. Però, non conoscevo questo suo lato.

«Vuoi anche una fetta di culo, Sanders?», riporto il mio sguardo sul suo volto, nel quale un ghigno divertito continua a prendersi gioco di me.

«Quella puoi tenertela, non me ne faccio niente del tuo culo, almeno che tu non voglia che lo prenda a calci».

Si alza e va verso l'armadio sogghignando.

«Quindi ti serve una camicia, giusto?», mi scocca un'occhiata da sopra la spalla mentre spalanca le ante. Annuisco. Merda, dovrei dare una bella ripulita al mio guardaroba. «E per cosa, se posso?», chiede continuando a prendersi gioco di me; lo so perfettamente che mi sta prendendo per il culo e che si sta divertendo un mondo a farlo. Lo sanno tutti che non sono tipo da camicie o stronzate simili, le mie maglie nere con qualche stemma vistoso al centro e le mie felpe col cappuccio sono tutto ciò che fa parte del mio guardaroba.

«Non sono cazzi tuoi. Hai una maledetta camicia o no?», solleva le mani in segno di resa.

«Rilassati, amico, bianca o nera?».

Rifletto un attimo: «Nera», la prende, perfettamente inamidata, e me la porge.

«Quindi, tu e....», la afferro.

«Sì, io e Allyson ora stiamo insieme».

È così strano poterlo dire ad alta voce che un groppo mi si forma in gola.

«Non avrei mai creduto che saresti stato un tipo da cenetta romantica», mi sfida piegando di lato l'angolo della bocca in un sorriso sghembo che sto per cancellargli dalla faccia, se non fosse che ora mi serve pure la sua auto.

Un Amore Proibito 2 - Vite LontaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora