In trappola dal peso delle nostre stesse scelte.
Chiudo il portone di legno bianco laccato alle mie spalle. Sono stato fuori, con indosso solo un asciugamano in vita. Avrei dovuto sentir freddo, ma la verità è che da quando la sua bocca ha preso a muoversi, non ho sentito più niente. Le sue parole, dapprima confuse, hanno incominciato ad affondare le mie sicurezze, mi hanno schiacciato strappandomi il respiro, il suolo da sotto i piedi e tolto tutto in soli venti minuti.
«Tutto bene, Sanders?», mi chiede Arnold; lo guardo ma in realtà è come se non lo vedessi. Sento la bile salirmi in gola, corro verso il bagno raggiungendo a stento il water al quale mi aggrappo. Riverso quel poco che ho nello stomaco, liberandomi di quelle frasi che continuano a martellarmi il cervello. Sollevo la testa, poggiando la mano alla parete di piastrelle di ceramica beige. Mi sostengo fino al lavabo dove apro l'acqua e con entrambe le mani sciacquo il volto.
«Mi devo svegliare», impongo quasi a me stesso, nella speranza che sia solo un incubo mentre continuo a strofinare lo sporco che si insinua fin sotto le ossa. Guardo il riflesso di me stesso allo specchio, scuoto il capo e un sorriso amaro che si trasforma in una risata isterica colma il silenzio circostante. Mi aggrappo talmente forte al marmo del lavandino che le nocche sbiancano. Il respiro aumenta, insieme al cuore che sembra volermi esplodere fuori dal petto. Arranco verso la scala che porta al piano superiore, una fitta al petto mi mozza il fiato in gola quando ripenso al suo corpo contro il mio poche ore prima, al suo sorriso, alla sua voce così dolce e rilassata che mi cullava con le sue parole, come solo lei è capace di fare.
Un passo dietro l'altro sento i gradini del parquet scricchiolare sotto il mio peso e un senso di oppressione preme talmente forte mentre mi avvicino sempre di più alla porta della mia stanza. Fisso la maniglia di ottone, la guardo con la mano sospesa a mezz'aria con il timore di toccarla, come se scottasse. Espiro tutta l'aria che ho nei polmoni, la apro. Allyson è seduta sul letto, i capelli le ricadano di lato, coprendole parte del volto, si infila le scarpe. La scruto con attenzione con un groppo in gola. Solleva i suoi occhi grigio-azzurri contro di me ed è esattamente come ricevere un pugno alla bocca dello stomaco.
«Dov'eri sparito? Mi sono svegliata e non c'eri», chiede mostrandomi un sorriso raggiante che illumina tutta la camera. Dio quanto è bella anche appena sveglia. Chiudo la porta. «Dam...», mi richiama mentre continuo a mostrarle le spalle; persino il dolore al costato sembra essere svanito nel nulla, sostituito da qualcosa di più grande che sta divorando ogni parte di me in pochi secondi, attimi che, cazzo, mi stanno scivolando dalle mani. Non può essere vero.
«Mi ami?», sibilo in una supplica e mi volto a guardarla. Inclina il capo confusa, cerco di incastrare i suoi occhi ai miei perché non scappi via. Perché tu non mi puoi lasciare ora, non te ne puoi andare, perché io ci potrei morire nella tua assenza.
«Certo che ti amo, Damon, perché me lo chiedi?», infilo le mani tra i capelli scoccando un'occhiata al soffitto.
«Perché io ho bisogno che tu mi ami, Al», la voce che si incrina e le parole si strozzano in gola mentre cerco di pronunciarle. Avanza verso di me.
«Ti amo, Dam», ripete con sicurezza, posando le sue mani sul viso. Intreccio le mie alle sue.
«Promettimi che qualsiasi cosa accada non mi lascerai», la imploro. «Promettilo», continuo con la disperazione che ha preso possesso della mia vita e mi sta trascinando a fondo.
«Mi stai spaventando, Damon».
Bacio ogni nocca della sua mano, chiudo gli occhi per sentire solo lei e il profumo della sua pelle liscia come seta.
«Ti amo così tanto, Al», confesso quelle parole già dette affinché non le dimentichi. «Non sapevo cosa significasse amare incondizionatamente qualcuno. Non conoscevo questi sentimenti, finché non ho incontrato te. Sapevo, sin da quel nostro primo scambio di sguardi, che sarei diventato pazzo pur di averti. Hai mandato in frantumi tutte le barriere che mi ero creato nel corso degli anni. Hai saputo trovare il bene dove esisteva solo il male. La luce dove c'era solo buio...», gli occhi colmi di lacrime offuscano la sua immagine mentre cerco di guardarla.
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Un Amore Proibito 2 - Vite Lontane
RomanceL'incontro tra Damon e Allyson è stato casuale, ma si sono subito resi conto che non possono fare a meno l'uno dell'altra. Nonostante un inizio burrascoso e alcune incomprensioni, sembrano sulla strada giusta per far funzionare la loro storia. Tutta...