Il Corvino si svegliò, era legato, le mani strette e anche i piedi
Era in un camion o un furgone, lo dedotte dal movimento continuo del pavimento in cui si trovava
Si guardò attorno, era tutto nero, finestrini oscurati, non c'era niente vicino a lui
Iniziò a muoversi, ma non otteneva nessun risultato
Si diede una spinta e riuscì a mettersi seduto, si spostò in modo da poggiare la schiena contro la portiera del furgone
Cercò di avvicinarsi le gambe il più vicino possibile, in modo da liberarsi i piedi
Portò i piedi talmente vicini che toccò il suo sedere con le scarpe
Cercò di avvicinare le mani al nodo che gli intrappolava le gambe, ma era un'impresa titanica, visto che era legato molto stretto anche alle braccia
Tentò di afferrare il nodo una, due, tre volte ma niente
Pensò che se non si muoveva, quel barlume di speranza che aveva non l'avrebbe più avuta
Con tutta la forza, e la forza di volontà tentò di afferrare per un'ultima volta il nodo
Ci riuscì con immensa fatica, le spalle gli facevano male, ma cercò di ignorare il dolore
Slegò il nodo e finalmente aveva i piedi liberi
Ora doveva solo slegare le braccia
Muoveva le braccia poi che poteva, in modo da far allentare il nodo, continuò così per cinque minuti, fino a quando non riuscì a togliersi una mano dal nodo
Subito tolse l'altra mano
Era libero
Si guardò i polsi, erano rossi, con i segni Delle corde, lo stesso valeva per le povere caviglieSi guardò attorno, quando vide qual'era la parte del bagagliaio si diresse verso di essa, ma cadette in pieno viso, il furgone o camion aveva frenato di colpo
Si pulì il naso, dove iniziava a scendere del sangue
Si alzò e aprì il bagagliaio, correndo il più velocemente possibile
Ma non sapeva che tutto questo era inutile
Sentì qualcosa raggiungerli il corpo, e iniziare a emettere Delle scariche elettriche, che lo costrinsero a buttarsi a terra
Le scosse continuavano, sempre più forti, costanti
Un dolore lancinante, indescrivibile
Solo quando lo provi puoi capire cosa si stia provando in quel preciso momentoVide Delle suole di scarpe nel suo campo visivo
Non riuscì ad alzare lo sguardo in tempo che un fazzoletto bagnato, con un odore strano, gli finisse in faccia, e copriva sia la bocca che il naso
Tentò di togliersi quel fazzoletto, ma quel signore era troppo forte, era impotente
Dopo qualche secondo perse i sensi accasciandosi a terra
Il signore se lo caricò in spalla ed entrò in un edificio, intorno ad esso non c'erano altro che i boschi, erano in un bosco nel pieno dell'Inghilterra
Il castano si svegliò di soprassalto, era nel suo letto
Si diede un pizzicotto per capire se sta volta era reale, ed effettivamente lo era
Era un sogno o un ricordo?
Se vi é piaciuto il capitolo lasciate una stellina e un commento
Ditemi secondo voi è solo un sogno o una visione?
Secondo voi chi è il rapitore?
Cercherò di pubblicare ogni settimana, massimo dieci giorni, ma non assicuro niente
Sam
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bunker ||mates||
Fanfictionstefano lepri, 18 anni, vive a Milano, è un ragazzo come gli altri, vive da solo, ed è single un giorno mentre camminava per le strade fredde e grigie di Milano, viene trascinato in vicolo buio, non riusciva a liberarsi, sentì qualcosa entrargli nel...