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Caro diario

È da un po' che non scrivo qui

Ne sono successe molte da quando ti ho scritto l'ultima volta

Sascha ha deciso di salire dall'ascensore per provare a scappare, e non è tornato, al suo posto è arrivata una bambina, ha 9 o 10 anni, si chiama Marina

Appena si è svegliata aveva paura di me e Sabrina, ma la biasimo, chi non si saventerebbe svegliandosi con due estranei a 10 anni?

È veramente un mostro quello che ci rapisce, rapire una bambina credo sia stato il colpo più basso che possa fare

Sabrina ora è sicura che sascha sia morto, che lui lo abbia ucciso e buttato il cadavere da qualche parte dove nessuno lo ritrovi più

Sempre pessimista è

Io invece sono sicuro  che sia ancora vivo, magari vorrà torturarlo un po' o che ne so io, l'importante è che non muoia, sennò i prossimi potrebbe essere uno di noi

Ho deciso che al tizio che ci ha rapiti gli darò un nome

V

È solo una lettera dell'alfabeto, ma non so come chiamarlo e ogni volta che devo scrivere quello che ci ha rapiti mi riporta alla realtà in cui vivo, mente invece quando scrivo è come se mi trovassi in un altro posto, lontano da tutti, libero, almeno per questo poco tempo

Non sono finite qui le avventure

Oggi non è neanche arrivato il cibo, per fortuna abbiamo sempre l'acqua a disposizione, finchè non la toglie, non è l'acqua con il miglior sapore o quella con meno calcare, ma ci dobbiamo accontentare, almeno con l'acqua possiamo andare avanti per 3 settimana, poi di lì a poco se noon ci da più da mangiare dovremmo morire, ma non penso sia così crudele da farci morire di fame

Almeno spero

Poi prima che sascha se ne andasse, abbiamo discusso

Lui aveva scritto una lettera di minaccie per V, io l'ho strappata per paura che magari ci punisse togliendoci il cibo, lui incazzato mi ha tirato un pugno

Non è stato il modo migliore per lasciarci

Sabrina mi ha medicato la ferita, e dopo sascha si è scusato

Aveva un faccino molto tenero, mi veniva voglia di tiargli le guance come ti fanno le nonne per salutarti, ma possibilmente avrei evitato di rompergli la guancia come faceva mia nonna

Mia nonna è ancora viva, non è molto vecchia, ha avuto mia madre quando aveva 20 anni

È una persona a cui tengo molto, quasi come fosse mia mamma, che infondo lei è stata come una mamma, visto che i miei genitori sono morti quando avevo 6 anni

È stato un perriodo molto difficile, era piccolo e volevo i miei genitori, non sapevo ancora cosa fosse la morte, e quando la nonna mi ha detto che non sarebbero tornati più mi sono chiuso in me stesso, infatti adesso non ho praticamente amici e vengo preso di mira dai bulli, perchè la  gente non riesce a comprendere che hai avuto un trauma

Vorrei vedere loro cosa avrebbero fatto se avrebbero perso i genitori a 6 anni

Ma la gente è stupida e non potrà mai capire cosa si prova fino a quando non lo provano in prima persona, e spero che sia molto presto

Non che abbia qualcosa contro i loro genitori, ma voglio vedere loro come reagiscono, anche se soffrirebbero di meno visto che a quest'età tutti sono consapevoli della morte

Quanto vorrei i miei genitori adesso, non ho mai potuto passare dei momenti felici con loro, non ho neanche il minimo ricordo di loro, so solo come sono fatti grazie alle foto che ha la nonna

Mi ha cresciuto mia nonna, ed è diventata la mia seconda mamma, la persona che quando andavo alle elementari mi veniva a prendere, la persona che mi consolava quando ero triste

Oramai manca, ma non posso  uscire da qui, a meno che non provi come sascha a scappare, ma non so che fine potrei fare lassù

Le elementari sono state molto felici, sempre che si giocava e che non si faceva niente per tutto il giorno

Dalle medie hanno iniziato ad insultarmi, poi in terza media hanno iniziato a picchiarmi

Quando sono andato al liceo i miei compagni che mi bullizzavano sono venuti nella mia stessa scuola, per fortuna non siamo in classe assieme, e due giorni su cinque usciamo ad orari diversi, almeno li posso evitare quei giorni, ma gli altri tre giorni mi aspettano fuori, mi prendono e mi portano in un campo che c'è dietro la scuola, dove non ci passa nessuno, è un campo abbandonato, dove non ho scampo

C'è un capanno abbandonato dove mi portano e mi rinchiudono e li si sfogano facendo tutto quello che vogliono, picchiandomi, oppure gli dovevo fargli dei pompini, o mi stupravano, ero uno scchiavo e dovevo fare tutto quello che volevano

Un giorno un professore ci ha seguiti e appena ha visto quello che mi facevano mi ha difeso e li ha esplulsi, da quel giorno gli abusi sono stati molti meno, all'inizio mi aspettavano all'uscita, ma dopo sono venuti sempre meno, ora mi picchiavano una volta al mese

Almeno adesso non subivo più tanto

Adesso devo andare, ti aggiornerò presto caro diario, o chiunque lo leggerà

bunker ||mates||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora