Capitolo 9

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La seconda volta che Kyungsoo si risvegliò, non fu molta diversa dalla prima. Era confuso, aveva mal di testa, ed era sullo stesso letto,nella stessa stanza. L'unica cosa diversa e che stavolta, c'era qualcuno con lui,impegnato a sfogliare dei documenti, seduto comodamente sulla poltrona poco distante dal letto. Quel qualcuno era lo stesso ragazzo biondo,quella specie di essere soprannaturale  ( o fatina, chissà) che con la forza del pensiero gli aveva quasi fatto sputare le budella.Lo stesso ragazzo biondo che aveva interrotto la sua lettura, posato i suoi documenti, per avvicinarsi a lui e sedersi ai piedi del letto.Bene, questo è il momento di avere un attacco di panico. Il ragazzo dai capelli rossi rimase steso, immobile, con un braccio a coprire i suoi grandi occhi,impedendogli di vedere l'altro. Se faccio finta che non ci sia, magari se ne va.
-Vedo che ti sei svegliato,gattino. Forse prima ci sono andato un po' giù pensate con te,più di quanto avrei voluto.- disse con la sua voce roca, era seduto in modo elegante, con le lunghe gambe accavallate,tutto in lui era bello, dai capelli biondi, al suo corpo snello in quell'abito dai toni del rosso scuro. Assomigliava ad un angelo per certi versi.Per altri, a una bestia di Satana.E se solo per lui non fosse così spaventoso ,probabile che Kyungsoo si sarebbe fatto ammaliare da quel fascino tentatore e pericoloso. Ma Jongin rimaneva comunque l'uomo che solo con uno sguardo era riuscito a fargli sputare sangue, e quindi, anche solo un briciolo di fascino andava perduto messo a confronto con la paura che aveva provato in quel momento.
-Come mai rimani in silenzio,gattino?. Forse adesso hai paura di me?. OH, ma non devi! perché io voglio prendermi cura di te d'ora in poi...- Kyungsoo rimase ancora immobile, osservando la mano del giovane uomo posarsi sulla sua gamba, per poi salire sul ginocchio, fino ad arrivare alla sua coscia, dove la sua grande mano abbronzata si soffermò ad accarezzare la pelle pallida.Non voglio che mi tocchi, ma ho paura che possa farmi di nuovo male. La mano era salita, fino all'inguine,ma continuò il suo percorso ( per suo sollievo) accarezzando il torace ampio e i dominali accennati, sfiorando i capezzoli e fermandosi al collo, che il biondo prese ad accarezzare, facendo sentire il rosso a disagio sotto quei occhi così scuri, ma rimase comunque fermo a osservare il suo viso.Penso che tra poco mi piscerò addosso per la paura. E intanto la mano continuava a esplorare il suo corpo, passando alla zona viso, ma soprattutto sulle labbra: tastò il labbro inferiore e ghignò soddisfatto per la morbidezza di quella bocca.Tutto quel toccare furi luogo stava facendo impazzire il più grande, che odiava essere anche solo sfiorato da dei sconosciuto, figuriamoci tastato a quel modo. Decise di riprendersi dal quella specie di stato comatoso e afferrò la mano di Jongin, spostandola dal suo viso, assumendo una posizione semi-eretta.
-Hai finito la tua esplorazione sul mio corpo,Dora?. No, perché se hai bisogno di altro tempo rimango ancora un po' immobile mentre mi molesti.
Sputò con rabbia il maggiore, mentre Kai ghigniate, ritirò la mano.
-Oh vedo che il mio gattino si è ripreso del tutto!.Anche se preferisco quando taci.
Dobbiamo andare dagli altri ma prima devi vestirti-
Perché questo tizio ignora i miei insulti? E soprattutto, perché mi accorgo solo adesso di essere solo in boxer?. A quella constatazione il maggiore arrossì, puntando il suo sguardo sulle sue ginocchia nude. Mentre Jongin si diresse verso il grande armadio nero, tirando fuori una lunga camicia bianca e dei pantaloni in pelle nera.
-Ecco, metti questi.Sbrigati,ti porterò dai tuoi amici.- disse porgendogli gli indumenti, l'altro lo guardò un po', afferrò i vestiti, e si alzò in piedi, indossandoli in fretta. Cazzo se questi pantaloni sono aderenti.
Il rosso finì di abbottonare gli ultimi bottoni della camicia,muovendosi per andare verso la porta, ma una forte pacca sul sedere lo fece sobbalzare e gemere dal doloro. Si voltò fissando Jongin con sguardo lucido pieno d'odio.
-Cazzo, ho fatto bene a sceglierli, questi pantaloni ti stanno da Dio. Gattino non guardarmi male e il tuo culo che provoca.-


-Perché, piccolo, ormai appartenete a noi. E credimi, non potrete far nulla per scappare via-.
Dopo quell'affermazione calò il silenzio,il più giovane avrebbe voluto far mille domande, ma quei occhi azzurri lo inquietavano, e non gli restò altro che rimanere muto , mentre con un sorriso soddisfatto il più grande ritornò di nuovo al lavoro. Chen sbuffò per l'ennesima volta seduto sulla sedia davanti alla  scrivania, dondolando le sue gambe  come un bambino. Il maggiore seduto dietro la scrivania non lo guardava minimamente, troppo assorto a leggere alcuni fogli. Dopo qualche minuto senza far nulla, aveva provato a estorcere alcune informazioni all'uomo, nuovamente, ma senza successo.Non aveva nemmeno dirgli dove fossero  i suoi amici, e aveva fermato le sue proteste con un "Li raggiungerai presto". Dae si stava annoiando ad attendere senza far nulla, il
suò sguardo vagava per la stanza alla ricerca di qualcosa d'interessante e senza volerlo si posò suo viso di quel biondino*, e ne rimase davvero colpito. Soprattutto dalle labbra e dagli occhi, e a dir la verità anche dalla corporatura muscolosa che si intravedeva perfettamente dalla camicia aderente e dalle maniche arrotolate fino ai gomiti. Per essere un nano da giardino, è molto muscoloso, chissà cosa altro nasconde sotto quei vestiti.
No, aspetta, cervello, dimmi che non sono stato io a pensare certe cose.
Il giovane avvampò ai suoi stessi pensieri,si sentiva strano e improvvisamente accaldato. Non gli era mai capitato di pensare certe cose guardando un uomo. Lui che al liceo si divertiva a correre dietro le ragazze, lui che è sempre stata innamorata delle curve femminili, lui che da un po' di tempo era riuscito a conquistare  la senpai più bella dell'università, adesso si ritrovava ad arrossire solo guardando quel misterioso ragazzo.
Gli occhi vispi si spostarono frettoloso da quel viso e si concentrarono sui movimenti delle mani di Minseok che reggevano fascicoli e fogli. Le sue mani sono piccole e sembrano così delicate. Il castano si incantò guardando i gioielli che ricoprivano le dita, in particolare, quello posto sull'anulare, una grossa pietra rossa, incastrata su una base d'argento, e quello al pollice, con lo stemma di un leone e una rosa inciso sopra, che dal colore e la lucentezza, era sicuramente  fatto d'oro. Io ho già visto questo stemma da qualche parte, ne sono sicuro, ma non ricordo dove.
- Ti piacciono tanto i miei anelli a quanto vedo-.la voce del più grande lo fece sobbalzare, era così concentrato da non aver notato di essere stato beccato.
-Cosa?N-o, io.. stavo s-olo- balbettò insicuro,si vergognava da morire ad essere stato colto a fissarlo, ed non sapeva come rispondere.
Minseok si sfilò uno degli anelli che aveva all'indice, un nero e semplice, afferrò la sua mano destra e glielo infilò
-Vedi, se fai il bravo bambino, potrei pensare più spesso a farti dei regalo, come adesso.Tutto quello che vuoi, se in cambio mi dai qualcosa. Tutto ha un prezzo al Bloody. Sai cosa intendo,vero?-disse stringendo la sua mano tra le sue, accarezzando il piccolo cerchi nero al suo dito. Non sta parlando più solo dell'anello,vero?.
Chen stava per rispondere, quando una suoneria trillante invase la stanza. Il più grande lasciò la sua mano per afferrare il telefono nella sua tasca,per poi rispondere velocemente alla chiamata. Rimase ad osservare l'altro mettersi comodi sulla sua sedia ed ascoltare concertato le parole di chi era dall'altra parte, emettendo solo dei " Si" ogni tanto. Fu una chiamata veloce e breve. Il ragazzo sedutogli di fronte posò il cellulare per concentrarsi di nuovo su di lui.
-Dobbiamo andare, è arrivato il momento di riportarti  da i tuoi amici-disse serio,mentre si affrettava  a sistemare tutti i documenti sulla sua scrivania, per poi porre tutto in un cassetto.Chen era convito che una volta finito si sarebbero diretti fuori, ma non fu così: il maggiore fece il giro della scrivania, arrivando davanti a lui, in quel momento già alzato per andare. Si avvicinò così tanto che il più piccolo fu contretto ad indietreggiare, rimanendo bloccato tra il più grande e la scrivania di legno. Minseok lo guardò sorridendo furbo,mentre sempre più i loro volti si avvicinavano.Afferrò il ragazzino per i fianchi magri,schiacciando i loro corpi,facendo in modo che i loro petti si toccassero ( poteva sentire il cuore di quel moccioso battere furiosamente ).Sentiva quel ragazzino agitarsi, solo per le carezza che gli stava regalando sui fianchi, e rise interiormente, pronto a divertirsi. Posò le labbra carnose quelle più sottili del ragazzino in un semplice bacio a stampo ( che ebbe però il potere di far diventare violaceo il volto di quel ragazzino).
- Questa è la mia ricompensa per averti regalato l'anello. Ti ho detto o no che tutto qui al Bloody ha un prezzo?.-
Detto questo si allontanò dirigendosi verso la porta, lasciando un giovane chirurgo, incapace di agire, poiché troppo scandalizzato.

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Ciao, ragazze
Sono più di due settimane che non aggiorno, lo so, ma sto avendo dei problemi nello scrivere, sia che si tratti di BS&T o l'altra storia sui BTS, non riesco. Tutto ciò che scrivo mi fa schifo. E penso anche  a voi lettrici. Per questo motivo non so se  continuare o no a scrivere. ( non voglio arrendermi alle prime difficoltà ma non vedo alternative).
*Non se descriverlo come un biondo scuro o un castano troppo chiaro.

Detto questo: quante di voi sono rimaste male per Felix e Minho?Non posso credere che siano stati tagliati fuori così, non ha senso. Spero che firmino non qualche altra agenzia, meritano di realizzare i proprio sogni.

Blood sweat and tearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora