Chapter Nineteen *

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Ade's POV


Non appena Sores si presentò da me in udienza, un senso d'angoscia mi pervase, non mi aveva mai fatto visita in tutti questi secoli. Mi mandava notizie di Calypso attraverso messaggeri o con qualche lettera portata da Cerbero. Il mio primo pensiero andò alla mia piccola principessa, se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato e non l'avrei perdonato neanche a lui.

Un espressione di puro shock però aleggiò sul mio volto quando lui mi disse che l'amava incondizionatamente, sapevo che tra loro ci fosse un forte legame. In passato avevo spesso sospettato che ci fosse qualcosa che mi veniva tenuto nascosto.
Vedevo il modo in cui lui la difendeva a spada tratta, mettendosi a volte anche contro di me, suo amico e sovrano.
Vedevo la complicità tra loro e non appena Calypso crebbe diventando una bellissima fanciulla, notai i cambiamenti nel suo sguardo.

Lui non la guardava più intenerito dalla bambina che lo considerava la sua guardia preferita. La guardava con occhi colmi di  desiderio e passione. Evinsi questo osservando le loro discussioni, più simili a quelle di due amanti che a quelle tra un custode e la sua protetta.

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Quando scoprii cosa mi nascondevano andai dapprima su tutte le furie. Ero così arrabbiato con lei, mi sentivo tradito e la relegai nelle sue stanze per punirla, ma poi fui testimone del caos scaturito dal suo dolore. La sentivo piangere disperata, la vedevo agitarsi nel sonno chiamando il suo nome, non toccava cibo e non sorrideva più.

Dopo un intero mese decisi di parlarle, mi recai nei suoi appartamenti chiedendole di parlarne con me, io stesso avevo sofferto per amore e sapevo quanto potesse far male.
Era un dolore lancinante ed insopportabile. Dopo un silenzio che mi parve infinito finalmente si decise a raccontarmi tutto.

"Perdonatemi padre. So di avervi deluso, ma io lo amo e non so se voi possiate comprendere. Lui per me è tutto." io potevo capire benissimo, ma questo lei non lo sapeva.

"Dimmi tutto piccola mia, parti dal principio." la spronai a raccontarmi tutto ciò che mi ero perso di lei in quei tre anni.

"Ero sulla spiaggia quando lo incontrai la prima volta padre.
Era mattina, io e Sores stavamo correndo.

E sì, l'avevo convinto a farmi saltare una delle mie lezioni. -sbuffò una lieve e quasi impercettibile risata - Helios era nascosto dietro una roccia, ma io sentivo la sua presenza. Così mandai via Sores con la scusa di fare una gara di volo e lasciargli un po' di vantaggio. Quando fui sicura che lui si fosse allontanato abbastanza, gli dissi che poteva uscire e rimasi letteralmente paralizzata alla sua vista. Mi guardava tenendomi prigioniera dei suo occhi, aveva delle ali così bianche, non avevo mai visto niente di così candido e puro.
Gli dissi di andare via appena confessò la sua identità, ero così in apprensione per lui, così spaventa che Polifemo lo vedesse e gli facesse del male. Mi disse che se ne sarebbe andato solo, con la promessa di rivedermi e pur di farlo allontanare acconsentii.
M
i guardava con quegli occhi padre, così meravigliosamente belli ed il mio cuore scalpitava nel petto. Prima di andarsene mi diede un bacio, delicato ma carico di passione, sentivo le gambe tremare ed una sensazione di pace pervadermi. Sapevo bene di essere in errore, ma in quel momento per me fu tutto così giusto.
Venne a farmi visita ancora ed ancora, ma per paura di essere visti trovammo un altro posto. Chiesi io a Sores di mantenere il segreto, lo implorammo per ricevere il suo aiuto, lui non c'entra padre ve lo giuro. Avevamo i marchi e ci venne spiegato che noi eravamo l'uno la metà perfetta dell'altro e che ci piacesse o meno il nostro destino era di stare insieme.
E credetemi padre avrei voluto dirvelo tante volte, anche Helios era così stanco di doversi nascondere e dover nascondere il nostro amore, ma avevamo così tanta paura.
Il giorno che fummo chiamati da Kronos, vostro padre, eravamo diretti sulla nostra spiaggia preferita, dove lui confessò per la prima volta di amarmi. Non sapevamo che lui ci avrebbe congiunto, volevamo entrambi essere uniti per l'eternità, quindi non contestammo in alcun modo il suo volere. Dopo la cerimonia Helios  mi portò sulla spiaggia per mostrami finalmente la sorpresa promessa.
Un bellissimo palazzo arroccato sulla scogliera più alta, sotto la protezione di Scilla. Era un rifugio, un posto nostro dove poter passare momenti indimenticabili insieme. Dove poter sperare e sognare un futuro migliore per il nostro amore.
Ero così felice padre, ogni volta che mi addormentavo sentendo il suo respiro mi sentivo completa, forte ed invincibile, ci sentivamo i padroni dell'intero universo. Ma poi, Ares ed Apollo hanno distrutto il nostro idillio.
Ed io ora mi sento così male padre, ho così tanto dolore dentro di me.
Cosa devo fare?

Voglio che questo male infido smetta di tormentare la mia anima. Ogni volta che chiudo gli occhi rivedo il suo bellissimo volto, ogni volta che smetto di piangere per un solo istante, risento la sua voce che grida a squarciagola di amarmi incondizionatamente, sento la sua risata, il suo cuore che batte all'unisono con il mio.
Non so più che fare, aiutatemi voi ve ne prego." ascoltai le parole della mia piccola e la mia rabbia si tramutò in tristezza, tristezza per la mia unica figlia che mi stava distruggendo con la visione delle sue lacrime.

The masked realityDove le storie prendono vita. Scoprilo ora