The masked reality

Chapter Two*

Calypso's POV

"Tesoro siamo quasi arrivati." disse mio zio preso da un moto di euforia. Qualche mese fa, zio Bart mi disse che ci saremmo dovuti trasferire, purtroppo il Galles non gli offriva più stimoli, lui è un artista, aveva perso l'ispirazione da qualche tempo e come ogni volta in questi casi, dovevamo "cambiare aria" e così eccoci qui, in viaggio verso nord, più precisamente diretti a Invergordon, Scozia, una discreta cittadina circondata da fitti boschi e affacciata sulle coste del Cromarty Firth, un bacino idrico aperto che sfocia direttamente nel mare del nord, perfetta anche per i nostri tre cagnolini.

Il suv di zio Bart sfrecciava mangiando sempre più asfalto, chilometro dopo chilometro, erano due giorni circa che eravamo in viaggio, con le dovute soste ovviamente. Non ne potevo più, mi sentivo il sedere piatto per tutte quelle ore passate seduta, mentre Death, Cerbero e Azrael dormivano nel bagagliaio appoggiati uno sull'altro ,C'è da dire però che il Discovery di mio zio è molto comodo, almeno quello!! Sorrisi inconsciamente per i miei pensieri stupidi, presto interrotti dalla sua voce profonda.

"Tesoro spero ti piaccia la nuova casa"

"Perché non dovrebbe?" chiesi istintivamente vedendo l'espressione preoccupata dipinta sul suo volto.

"Beh, è un po' come dire... retrò come stile? O forse la si potrebbe definire antiquata, sai, tipo una casa dei fantasmi." concluse il suo divagare guardandomi in modo incerto, scoppiai a ridere seguita a ruota da lui, aveva un espressione davvero buffa e proprio non riuscii a trattenermi. Scossa ancora dalle risate puntai lo sguardo su di lui.

"Zio lo sai che amo le vecchie case, hanno quell'aria così... vissuta" parlai con sguardo sognante. Ed era vero, io amavo le case vecchie, quelle che racchiudono la loro storia, che la custodiscono segretamente e gelosamente celandola agli occhi di chi non sa comprenderla. Avvolta dai miei pensieri, chiusi gli occhi e decisi di recuperare qualche ora di sonno arretrato.