Chapter six

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Mi sistemo meglio i capelli nello specchio del pab. Abbiamo ordinato un tavolo per due e Tessa è da più di dieci minuti in bango.
La cameriera mi porge il menù e incomincio a sbirciare qualcosina, c'è di tutto ma credo che prenderò solo un panino con pomodoro e insaltata.
Preferisco aspettare Tessa.
«Ehy. Vedo che ci rincontriamo eh?»
Alzo un momento lo sguardo dal menù e al contatto visivo con quel volto incomincio a tremare, quel volto così perfetto, quegli occhi castani in cui puoi sperderti dentro, quel suo modo assurdo di fare, quel ragazzo che mi spaventa sempre di più.
«Posso sedermi?»
Sospirai spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio «No.»
«Sei sola?»
«Sono con Tessa.» inarca un sopracciglio «Una mia amica.»
«Posso farti compagnia?»
Lo guardo annuendo e mordendomi il labbro inferiore.
Il ragazzo si siede appoggiando il mento sulla mano per reggersi, mi fissa, gioco con i miei capelli per il nervosismo continuando a guardare da dietro al menù l'ora sul telefono.
«Torno subito.» dico alzandomi.
Annuisce continuando a fissarmi, prendo la mia borsa ed esco fuori. E' incredibile come quel ragazzo mi faccia venire la pelle d'oca e battere il cuore allo stesso tempo.
Faccio un grosso respiro guardando in alto, verso il cielo.
C'è un sole pazzesco, di nuvole ce ne sono davvero poche ed è una bella giornata.
Sobbalzo sentendo delle dita  afferrarmi delicatamente i fianchi.
«Sei bellissima, lo sai vero?»
Deglutisco. Appoggia il mento sull'incavo del mio collo incominciando a lasciarmi baci umidi.
Ad ogni suo contatto con la mia pelle rabbrividisco provocando in lui piccole risate roche, i suoi capelli mi solleticano la guancia e quando sposta la mano verso il mio interno coscia mi allontano guardandolo sorpresa.
«Che fai?!» sbotto spintonandolo.
Liam afferra la mia mano baciandone il palmo, mi sorride e si accomiata. Mi poso la mano sul collo e rabbrividisco per il lieve dolore.
Uso uno specchietto portatile per vedere meglio, la zona provocata si è colorata, un po' di viola mischiato con del rosso.
Mi mordo il labbro cercando di coprire quel livido con i capelli mettendoli tutti solo da un lato. Torno dentro e sospiro sedendomi al mio posto. Tessa arriva dopo altri cinque minuti e la guardo male.
Alzo gli occhi al cielo sbuffando e portando le braccia al petto.
«Non ho fame, andiamo sulla spiaggia!» esclama Tessa sorridendomi.
La guardo come se le fosse spuntata una seconda testa. Ho tanta voglia scioglierla nell'acido.
Sorrido malevola, magari posso affogarla in spiaggia.
Il mio cellulare vibra, incuriosita lo prendo e sblocco il messaggio lagnandomi quando leggo il nome sul display.

DOMANI ALLE 17:00 IN SPIAGGIA ;)

COME FAI AD AVERE IL MIO NUMERO?

NON IMPORTA. A DOMANI.

Deglutisco portando il cellulare nella tasca posteriore dei miei jeans. Faccio un cenno a Tessa di andare e ci avviamo verso la spiaggia.
Liam mi stava incominciando a dare davvero i nervi.

***

Mi sveglio presto, oggi niente scuola a causa assemblea sindacale.
Mi alzo dal letto e corro in bagno a lavarmi, una volta uscita prendo un pantalone nero della tuta e una felpa. Scendo al piano inferiore sedendomi affianco a mio padre che come al solito legge il corriere della settimana.
«Buongiorno Ruth.»
«'Giorno mamma.»
Mia madre mette in tavola delle frittelle, sorrido passandomi la mano sul collo ma, sfiorato il punto morso sobbalzo leggermente coprendomelo con i capelli e facendo finta di pettinarmeli con le mani
«Amore,senti qui:"Il famoso ma pur sempre pericoloso carcerato Jon Deep è evaso dalla prigione e si dice si stia dirigendo verso Londra. Consiglio a tutti voi di tenere almeno un agente di polizia a pattugliare le vostre strade e non lasciate uscire i vostri figli di casa. Ricordiamo che questo criminale ha ucciso più di quattordici persone in una sola notte, cittadini di tutto il mondo, state attenti e se avvistate questa persona chiamate subito al numero che trovate sotto l'articolo. E' il numero della prigione ma non esitate a chiamare immediatamente anche la polizia. State inaguati, Jon Deep potrebbe essere anche fuori la vostra casa in questo momento."» dice mio padre leggendo l'articolo di giornale.
Mia mamma sospira e prende il telefono. «Chiamo gli Hemmings per avvisarli.»
Annuisco e mi dico mentalmente che avrei dovuto avvisare tutti i miei amici.

Dangerous. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora