Chapter twenty-six

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"La smetti di seguirmi Liam?!"
"Stiamo nella stessa classe ti ricordo e quindi sono diretto là"
Sbuffo e continuo a camminare avvolta nei miei pensieri. Non ci ho mai pensato, ma se tipo Louis stesse solo giocando con questa faccenda di aver ucciso quella Carol? Se stesse solo scherzando per farmi spaventare e quindi allontanare da Liam?

*da qui vi consiglio di ascoltare uncover di zara lasson*

"Avevi una fidanzata di nome Carol?" mi fermo e lo guardo
Non l'avessi mai fatto. I suoi occhi si riempiono di rabbia, stringe forte la mascella e i pugni lungo i fianchi portando i suoi occhi a ridursi a due piccole fessure.
"Come sai di lei" dice calmo ma conoscendo Liam..
"Ne ho sentito parlare"
"Chi ti ha parlato di lei Ruth!" ecco. ora sta urlando, come temevo.
"Coglione non urlare! Ci sento!" sbotto e si avvicina lentamente sospirando.
Tiene il suo sguardo inchiodato nel mio e il suo corpo non vuole proprio saperne di addolcirsi.
Per un attimo sudo freddo quando alza la mano e indietreggio di qualche passo temendo che mi avesse colpito ma invece non lo fa. Si limita invece ad aggiustare il suo ciuffo e a guardarmi, ancora.
"Temevo mi picchiassi.."
Fa spallucce e io abbasso lo sguardo sulle mie scarpe all'improvviso interessanti.
Mi passa come flashback nella mente cosa successe alla festa di Liam e incomincio a farmi rossa in viso, ma talmente rossa che Liam mi chiede cosa sorrido quando mi si forma un grosso sorriso sul volto.
Lo guardo e scrollo via i pensieri di quella sera. Mi riconcentro su di lui e su quella Carol, vorrei arrivare più infondo a questa storia.
"Posso sapere allora... di questa Carol?" chiedo gentilemente
"No"
"Per favore Liam"
"Ho detto no Ruth" stringe i denti su quel no.
"Sei solo un bambino che non sa affrontare le..."
Mi ritrovo improvvisamente a terra con un gran dolore al posteriore. Liam mi aveva dato uno schiaffo eppure aveva detto che non mi avrebbe mai fatto male. Eppure ora sono dolorante a terra.
Mi alzo piano e un piccolo gemito mi esce quando poggio il piede a terra, una storta?
"Ti credevo diverso" lo guardo e mi giro
Cerco di camminare provando a non zoppicare per la caviglia ma con scarsi risultati.
Arrivo dopo due minuti all'infermeria, la signora in camice bianco mi dice di rimanere un po' a riposo sul letto e di farmi un lieve sonnellino, dice che sono anche molto stressata in questi giorni.
Prendo sonno dopo dieci minuti e svegliandomi poco dopo tutta sudata e con una mano sulla mia.
Mi volto e trovo lui, stringo i pugni e mi volto dall'altro lato, lo sento sospirare e alzarsi. Non voglio che se ne va, ma non voglio nemmeno parlargli...
Poco dopo lo ritrovo davanti a me con un piccolo sorriso sul volto, più che altro un sorriso dispiaciuto.
"Scusa per prima"
"Non dovevi reagire così. Avevi promesso di non farmi male"
"Si lo so.. ti fa tanto male?"
"Poco. L'infermiera ha detto di rimanere un po a letto"
Sospiro e faccio più in la indicandogli di stendersi affianco a me. Lo fa con un bel sorriso e mi ranicchio vicino a lui in cerca di calore. Lo sento ridere e poggiare un braccio dietro la mia schiena.
"Lei era speciale.."
La mia mente capisce più del previsto e alzo leggermente il capo per guardarlo. Sta guardando un punto indefinito nella stanza immerso nei suoi ricordi..
"Non devi raccontarmelo per forza. So quanto fa male"
Guarda me e io guardo lui, i nostri volti a pochi centimetri e le sue labbra così invitanti sono nel mio campo visivo.
"Volevi sapere no?"
"Non importa" mi accoccolo con la testa sul suo petto.
I minuti passano in pieno silenzio, non troppo imbarazzante.
Incomincio ad immaginare come sarebbe addormentarsi in questo modo, con lui al mio fianco accoccolati nelle coperte. E svegliarsi con la mia testa contro il suo petto o il suo braccio intorno alla mia vita come se non volesse farmi andare via.
Fare colazione insieme e sporcarci di farina quando faremo i dolci. Parlare insieme di tutto in generale, le notti passate alle feste, a coccolarci..e quando..
"A che stai pensando?"
"A niente.."
"Ti sto osservando da qualche minuto. Sei praticamente immersa nei pensieri" sorride e non posso fare a meno di arrossire.
"Immaginavo.. come potesse essere la mia vita.."
"Con chi?"
"Con una persona speciale.."
"Tipo Harry?"
"Tipo te"
L'ho prenso alla sprovvista sicuramente perchè sgrana leggermente gli occhi e sorride.
"Eh.. era bella?"
"Si"
Abbasso un po' lo sguardo sul suo braccio attorno la mia vita, chissà se anche lui avrà mai immaginato una vita con me. Ovviamente no perchè lui ha Elisabeth..
"Come va con.. Elisabeth?"
"Bene. Ma penso di lasciarla"
Il mio cuore fa un salto all'indietro per la gioia e mi compare un grosso sorrisone sul viso.
"Oh.. e perchè?"
"Perchè sono innamorato di un altra"
Mi guarda e mi mordo leggermente il labbro inferiore. Con la mano libera mi accarezza la guancia e avvicina il suo volto al mio. Si alza sul gomito e mantiene il mio mento con la sua mano, porta le sue labbra vicino alle mie e...
"Che schifo!" Urlo quando mi lecca la guancia.
Liam si mette a ridere e io mi ripulisco la guancia dalla sua saliva.
"Fai veramente schifo Liam" la sua risata è contagiosa e quindi rido anche io

Dangerous. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora