Chapter twelve

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La luce del sole mi colpisce il viso facendomi girare lateralmente. Ieri sera siamo tornati tardissimo, circa all'una - le due di notte e non so come ma i miei non se la sono presa.
"Ruth alzati. C'è scuola oggi."
Non mi voglio alzare. Mi sento una stupida, mi sono illusa su una storia che non è mai iniziata con lui, mi sono illusa quando mi ha deriso dicendomi che per lui è stato un divertimento. Non voglio incontrarlo, ma so che a scuola ciò non succederà. Abbiamo parecchie materie da fare insieme ma io non ho né la forza né la voglia di alzarmi dal letto.
Mi passo una mano in viso, sussulto quando la mia pelle brucia a contatto con la fronte incandescente.
Cerco di alzarmi ma il mal di testa mi fa cadere a peso morto sul letto.
"Avanti Ruth alzati." Entra in camera e mi guarda "Ehy c'è qualcosa che non va?."
Mia madre vedendo il mio stato orribile chiude le tende facendomi rigirare per guardarla.
"Non ti senti bene?."
"Mi gira la testa."
"Vieni. Misuriamo la febbre"
Tento di alzarmi e raggiungo traballante il bagno. Mi siedo sulla tazza del water mente mia mamma fruga fra gli scaffali sopra allo specchio in cerca del termometro. Una volta trovato me lo mette in bocca e nel giro di pochi minuti emette un suono abbastanza fastidioso per le mie orecchie.
"Oggi niente scuola. Hai 38 di febbre."
"Magnifico."
Non voglio passare una settimana a letto con la febbre ma d'altro canto non potrei essere più felice. In questo modo potrò non vederlo e ciò mi rallegra molto.

-Liam-
Mi alzo goffamente raggiungendo il bagno per lavarmi, ho delle occhiaie enormi. Ieri notte non ho fatto altro che pensare a lei, non capisco...io non la amo. Ma allora perché la penso sempre?
Scrollo via questi pensieri dalla testa indossando la mia divisa. Sono solo le 7:00 fra circa un ora dovrei essere in classe.
Scendo in cucina prendendo una fetta di toast con burro e marmellata. Sono il solo a essere sveglio, i miei entrano più tardi a lavoro e le mie due fortunate sorelle rompiscatole non vanno a scuola per via di un brutto raffreddore.
Finito di mangiare sono solo le 7:20, prendo le chiavi della macchina e raggiungo il garage.
Apro lo sportello della mia BMW nera e metto in moto verso la scuola.
Quando arrivo sono in anticipo di trenta minuti. Non vedo Ruth in giro, scorgo quelle due sue amiche ma di lei nessuna traccia.
"Avete visto Ruth?."
"Non è venuta stranamente."
"Già. Viene sempre ma non credo che ti possa importare." Dice Alison.
Sospiro guardandola negli occhi. Avvampa distogliendo lo sguardo e così decide di parlare ancora.
"Ma...lei non viene solo per questioni di emergenza."
"Una volta venne a scuola con la febbre a 39 e quando Luke l'ha portata via si è lamentata parecchio." Sospira la più alta incrociando le braccia al petto.
" Ma Ruth è una ragazza responsabile. Di sicuro non le è successo niente di grave."
Senza farci caso mi ritrovo a camminare via dalla scuola con quelle due che mi seguono, che nervi.
"Ehy dove vai?"
"Da lei! Che domande."
Sussulto alla mia risposta. Ho davvero affermato che vado da quella ragazza?
Senza rendermene conto sono fuori casa sua a bussare il campanello per farmi entrare. Mi apre una signora, dovrebbe essere Alba..la madre.
"ciao Liam. Ti serve qualcosa?."
"Ruth è in casa?"
"Certo. È di sopra. Non si sente parecchio bene."
"Oh. E, ehm potrei farle visita?."
"Ma certo caro. Sei sempre il benvenuto qui. Ma attenzione..non la svegliare."
Annuisco e la giovane donna mi fa entrare. Entro in una stanza che suppongo sia la sua. Mi guardo un po intorno, ha tante foto di lei con i suoi amici.
Mi mordo nervosamente il labbro quando si gira verso di me, ma dorme ancora. Decido di sedermi vicino a lei e accarezzarle la guancia.
"Liam?"
"Ehy.."
Apre di scatto gli occhi. Mi guarda ed io deglutisco.

-Ruth-
Sento una mano calda sulla mia guancia e ciò mi porta a svegliarmi e a mettere a fuoco chi ho davanti.
"Che ci fai tu qui?."
"Ero preoccupato."
"Seh."
Mi rigiro dal lato opposto per non guardarlo. Sento il suo sguardo confuso su di me allora decido di parlare.
"Hai detto che di me non ti importa."
"Ho detto che non sei il mio tipo, non che non mi importa di te."
Quelle parole stranamente mi provocano un pizzicare al petto per niente piacevole.
"Mi hai usata."
Resta in silenzio. Come pensavo. Mi rigiro guardandolo negli occhi castani
"Mi hai ferita."
"Non pensavo di piacerti."
"Non mi piaci." mento
"perché stai male?"
"Non è bello essere usati."
"Mi dispiace. Che ti senti?" devia il discorso
Sospiro alzandomi sui gomiti e bevendo un sorso d'acqua dal bicchiere che mia madre mi aveva lasciato sul comò.
"Febbre...e molto mal di testa"
Mi ristendo chiudendo gli occhi. Lo sguardo pesante di Liam mi sta addosso e quasi mi irrita.
"Smettila di fissarmi."
"Sei bellissima quando dormi."
Apro di scatto gli occhi fissandolo. Ha un mezzo sorriso e si sta mordicchiando il labbro inferiore.
"Scusami?" Socchiudo gli occhi irritata.
"Hai sentito. Sei bellissima"
"Liam smettila di continuare a-"
Non posso finire la frase che le sue dolci, carnose e soffici labbra sono sulle mie. Mi sento in uno stato di leggerezza quando le nostre lingue combaciano muovendosi alla perfezione.

Dangerous. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora