Kol scende per primo dall'auto,e io lo seguo a ruota.
Cerco di ricompormi,nel migliore dei modi, dopo quello che è successo.
Lui entra in casa sua,non lasciandomi modo di salutarlo,e io mi avvio verso la mia.Scavalco il cancello che recinta l'intera casa,per poi atterrare sul prato ,cadendo per giunta e prendendomi una storta.
Mi rialzo lentamente per il dolore alla caviglia,cercando di arrivare sotto la finestra della mia camera.Non cela farò.
Rimango immobile per un po',poi mi decido a provarci,ma il dolore non me lo permette,per giunta sono super stanca.
Mi accovaccio,sedendomi per terra,e non sapendo che fare penso.
Penso a quello che è successo poco fa,e rifletto.
Il mio comportamento è stato da autentica stronza puttana.Non solo Kol mi aveva aiutato a uscirne da un guaio in cui mi ci ero ficcata con le mie stesse mani,per giunta io facevo la Troia,consapevole del fatto che non gli andasse giù.
Devo assolutamente scusarmi con lui.
Mi alzo lentamente,e rifaccio la strada a retroso facendo attenzione a non fare rumore. Questa volta però uso il cancelletto d'ingresso,ed esco con cautela. Non vorrei che papà si svegliasse per poi farmi la predica, e mettermi poi in punizione, credendo che obbedisca come se fossi ancora una fottuta bambina.
Una volta raggiunta casa di Kol, mi ritrovo a rallentare la mia andatura fino a fermarmi del tutto davanti la porta di casa sua.
Che idea di merda,non potevo filarmene a letto ?
Se busso sono certa che non mi aprirà , quindi che potrei fare? Non posso imbucarmi in casa sua dalla finestra e costringerlo ad accettare le mie scuse, che lui di sicuro penserà siano false.
E invece, eccomi qui in bilico sulla finestra della casa di Kol, con metà corpo dentro e metà corpo fuori.
Producendo il minor rumore possibile mi muovo spasticamente cercando di entrare dentro casa.
All'udire un suono sconosciuto mi blocco di scatto. Il battito del mio cuore accelera e cerco di controllare il mio respirare affannosamente. Quando poi metabolizzo che il suono in questione è solo lo scrosciare d'acqua ,mi tranquillizzo.Oh, Kol si starà facendo una doccia
E immediatamente il mio cervello si ritrova a pensare a un Kol nudo, col suo corpo cosparso d'acqua e lui che si insapona tut- oh cazzo, devo darmi una regolata.
Cautamente mi rimetto in piedi, e sono finalmente entrata. Che fatica.
Che fortuna, la stanza in cui mi ritrovo è proprio la camera da letto di Kol, e questo l'ho dedotto dai vestiti che si trovano sparsi sul pavimento,compresi quelli che ha indossato oggi, che sono posizionati in modo casuale davanti la porta ,di quello che si presume essere un bagno,con la porta semiaperta.
Se Kol è in quel bagno, non posso stare qui. Non posso farmi vedere in camera sua.
Per fortuna si sente ancora il getto dell'acqua che batte sul suo corpo sicuramente ben - ok basta ,finiamola qui.
Ma se andassi a dare a una sbirciatina a Kol, c'è sta da troppo tempo sotto quella doccia potrebbe essergli capitato qualcosa , tipo è svenuto e avrà di sicuro bisogno di una mano, potrebbe morire affogato dall'acqua, e la colpa sarebbe stata tutta mia perché sarei potuta andare a vedere se stava bene. Quindi si vado a vedere se Kol è vivo.Faccio passi lungi ma lenti ,schivando tutti gli indumenti che si trovano per terra, arrivando davanti la porta del bagno.
Mi allungo in avanti cercando di vedere la situazione .
La cabina doccia è posta nell'estremita in fondo alla stanza, e non so se per fortuna o se per sfortuna le pareti del box doccia sono trasparenti e da qui riesco a vedere tutto, Kol è girato e in questo momento si sta insaponando i capelli. Le sue mani compiono movimenti decisi sulla sua testa e le sue braccia protese all'insù accentuano i suoi muscoli , non eccessivi ma esistenti. Ok, se si sta insaponando i capelli vuol dire che sta finendo la doccia, quindi tra non molto chiuderà il getto , e uscirà dalla doccia ritrovandosi me davanti. Così per non essere scoperta, entro definitivamente dentro al bagno e mi nascondono dietro la porta, rimanendola spalancata.
Come avevo previsto , Kol ha finito la doccia, e anche se sono tentata a guardarlo, distolgo lo sguardo dal suo corpo.
Punto invece lo sguardo alla porta che si trova appiccicata alla mia faccia.
Sento dei fruscii e posso solo immaginare, che sta facendo,poi si incammina nella mia direzione, e istintivamente mi copro la bocca e il naso con una mano e chiudo di scatto gli occhi. Passa vicino a me ma non si accorge della mia presenza, e in automatico rilascio un sospiro di sollievo.
Rimango nascosta per un tempo indeterminato, ma assicurata che Kol se ne è andato, esco dal mio nascondiglio, e mi ritrovo a guardarmi nello specchio davanti a me.
La mia faccia ha perso la sua solita espressione, quella sicura e determinata.
Cerco di ricompormi al meglio così esco dal bagno.
Cammino con passo sostenuto fino al letto, dove mi siedo, rimango così, con lo sguardo perso e la schiena inarcata in avanti per una frazione di secondo poi di scatto mi butto indietro, mi copro la faccia faccio un bel sospiro poi mi alzo e mi passo le mani nei capelli.Esco dalla camera , ripetendomi il motivo per cui ero andata da Kol.
Cammino per il corridoio e quando trovo le scale, le scendo.
Mi guardo intorno catturando ogni dettaglio, dalla libreria stracolma di libri su l'atronologia a un quadro dietro al divano raffigurante una cicala.
" Che ci fai tu qui?"
Mi giro di scatto verso di lui.
Ha ancora l'asciugano invita e i capelli mezzi bagnati.Come vorrei essere quell' asciugamano.
La voce di Kol mi coglie alla sprovvista, e improvvisamente non so nemmeno io che mi è saltato in mente.
Cristo che scema
" I-io..ehm.. v-volevo chiederti scusa per prima" per la prima volta dopo anni mi ritrovo a balbettare come una demente.
" E per chiedermi scusa ti imbuchi a casa mia?" Pronuncia con tono derisorio.
" Se vuoi me ne vado" non me ne vorrei andare ma mi sto alterando.
" Vorrei prima sentire le tue scuse"dice con un ghigno cucito sulle labbra.
Ah si diverte il coglione." Scusami ...ma sei un coglione" che si tenga le scuse ma coglione lo è.
" E tu una lurida puttana" a quelle parole scatto come una molla.
Mi lancio verso di lui,ma lui mi tiene ferma per le spalle,con le mani ancora libere gli tiro pugni sul petto, ma poi lui mi prende per i polsi e me li tiene dietro alla schiena, cerco di ribellarmi ma la sua presa ferrea non cede.
Sclero
Sclero tantissimo nella mia seconda lingua, e non capisco più niente." Testa de carajo , non te permiettere"gli urlo in faccia muovendomi tutta quanta per cercare di liberarmi.
" Sennò, tu che fai?" Cerca di sfidarmi , ma glielo faccio vedere io a sto presuntuoso di sto cazzo.
Mi proteggo velocemente verso di lui, iniziandogli a baciare la bocca in modo famelico.
Lui distratto da quanto mio gesto, allenta la presa sui miei polsi , così gli prendo la testa tra le mie mani e lo avvicino a me.
Si dimena ma non riesce a distanziarsi.
Ogni volta che si muove io lo seguo non lasciandogli scampo.
A un certo punto i suoi movimenti si arrestano, e io ne approfitto per fargli schiudere finalmente la bocca, così ci ficco dentro la mia lingua, che rincorre la sua.Inaspettatamente sento le sue mani stringermi i fianchi. Le sue mani li stringono in modo ferreo. Sento come si sta rilassando e godendo questo bacio, ma so anche che una volta che mi staccherò da lui mi aspetta il peggio.
Ma io non voglio
La sua lingua collabora con la mia, e in questo momento realizzo che sono tutta bagnata.

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La Cattiva Della Favola
Roman d'amourPrima di leggere: LA STORIA È IN CORREZIONE. Quindi l'aggiornamento dei capitoli nuovi sarà rilenta. Detto questo buona lettura. Brooke Morrison, un nome che in città tutti conoscono. Perché? Perché lei è la puttana di Long Branch. I maschi la am...