MYA
Guardai l'orologio appeso alla parete di fronte a me, erano le tre di notte, non riuscivo a prendere sonno in nessuna posizione, mi giravo e mi rigiravo nel letto senza sosta. Allungai la mano sul comodino e accesi l'interruttore della lampadina flebile. Presi il mio libro in mano "Il libro delle verità nascoste" e lo cominciai a sfogliare fino alla pagina in cui avevo abbandonato la lettura il giorno prima. Pagina centosessantuno, mi misi a leggere a voce bassa:
"<Mi ha spezzato il cuore. Ho mollato l'università, non mi sono laureata.>
<Ma lo ami ancora?>
<Credo che lo amerò sempre, anche se so che non mi ama e che forse non mi ha mai amato. Perchè?>"
I rumori che sentii provenire dalla finestra mi fecero interrompere la lettura, alzai gli occhi dal libro e guardai fuori. Era solo un albero che tentennava sul vetro sbattuto dalle folate di vento. Ricominciai a leggere:
"Lei si chinò verso di me e, con voce suadente, disse: <Perchè le donne amano in modo diverso dagli uomini. Noi possiamo amare senza essere ricambiate. Noi possiamo amare al di là della verità e persino nonostante la verità>"
Sentii di nuovo quegli strani rumori, non sembravano rami che sbattevano su un vetro, sembravano rumori metallici, come dei passi pesanti, sempre più vicini. Chiusi il libro di scatto e lo appoggiai sul letto. Mi alzai con cautela e mi avvicinai alla finestra a passo lento, senza fare rumore. Aprii il vetro a stento, sentivo i muscoli bruciare per lo sforzo, solo una volta aperta, mi affacciai. Vidi una figura scura, come un'ombra avvicinarsi, ma successe tutto in poco tempo e iniziai a gridare più forte che potevo per lo spavento. L'ombra mi tappò la bocca velocemente e finalmente la luce sul comodino illuminò i contorni di quest'ultima, era Asso. «Shh stai zitta cogliona. Ma vuoi svegliare tutto l'ospedale? Ce l'hai il cervello Mya, ogni tanto usalo.» Mi tolsi la sua mano dalla bocca, con violenza.
«Ma che diavolo ci fai qua? Di nuovo?» lui mi scansò con una mano ed entrò dal davanzale, puzzava di alcol, probabilmente era ubriaco.
«Si Mya, anche io sono contento di vederti, parte due. Prossimamente al cinema.»
«Mi hai fatto interrompere la lettura..»
«Cosa leggevi?» mi chiese, sembrava affannato. Presi il libro in mano e lo alzai dal letto permettendogli di osservare la copertina, poi feci per rimetterlo a posto, lui mi bloccò il polso, la sua stretta era decisa «Aspetta, aspetta. Il libro delle verità nascoste... Lei alla fine muore.»
Sgranai gli occhi «Chi? Ruby? Muore? Davvero?»
Scosse la testa «Non lo so, ma di solito muore sempre qualcuno nei libri, no? Come se gli scrittori, ad un certo punto, si stufassero di portare avanti un ulteriore personaggio e decidessero di ucciderlo. Sono assassini, non trovi?» mi disse rigirandosi il libro tra le mani senza staccare mai gli occhi dalla copertina «Ti ripeto la domanda. Che vuoi?»
«No, la vera domanda è: tu che vuoi, Mya? No, perchè mi sembra che tu ti stia raccontando un sacco di stronzate. Le racconti a te stessa e a chi ti sta intorno.»
«Che stronzate avrei detto, scusa?» Non capivo davvero di cosa stesse parlando. Non capivo dove volesse arrivare e tanto meno il punto della situazione.
«Hai detto che volevi seguire il corso di scrittura, che ti appassionava... Eppure ti vedo qua, in questa stanza putrida e puzzolente a leggere un libro del cazzo.»
Non so se fosse perchè aveva colto nel segno oppure perchè ultimamente ero abbastanza suscettibile e permalosa, ma sentii il sangue andarmi alla testa e ribollire di rabbia.
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REMEMBER ME ✩CARTACEO✩
ChickLitDISPONIBILE SU AMAZON E NELLE LIBRERIE FELTRINELLI E MONDADORI, SOLO SU ORDINAZIONE! Mya Parker è una ragazza che soffre di anoressia nervosa, costantemente ossessionata dal numero della bilancia. Ha un sogno nel cassetto: diventare una famosa scrit...