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MYA
Avevo continuato a pensare a quegli occhi blu anche se mi aveva fatta cadere. Non riuscivo a scollarmeli dalla testa. Non potevo. Non ci riuscivo. Tornai più volte nei pressi della libreria, ma lui sembrava essere scomparso nel nulla. Eppure lo dovevo trovare. Sapevo che non avrebbe messo più piede nel luogo dove lo avevano beccato a rubare, ma forse avevo qualche chance di vederlo lì vicino.
Entrai per la sesta volta in una settimana, in quella libreria, stavolta mi feci accompagnare da Vanessa. Avrei finto di conoscerlo per ricavare alcune informazioni qua e là.
«Allora? Che ci facciamo qua se non devi comprare nessun libro?»
«Senti Van Helsing, dopo ti spiegherò tutto. Tu intanto fatti un giro nella libreria e comprati qualche libro.»
«Non mi chiamare Van Helsing, lo sai che non mi piace, e non mi trattare da stupida» Concluse dopo «Comunque sì, vado a farmi un giro, forse è meglio.»
D'accordo, pensai, vediamo se me la cavo.
Cercai di attirare l'attenzione del libraio. Lui si girò e mi guardò «Le serve aiuto? Sta cercando qualche libro in particolare?» pronto con le dita sulla tastiera a fare la sua ricerca.
«In realtà...» esitai un attimo prima di continuare «sto cercando una persona.»
«Una persona? Non so come potrei aiutarla, mi dispiace.» Aveva perso l'entusiasmo iniziale, le sue dita scivolarono via dal computer e si incrociarono sul petto.
«Non una persona, un ragazzo, il mio. Si chiama Aaron, deve averlo visto qualche volta. Io proprio l'altro giorno ero seduta tranquilla al bar qui a fianco che bevevo la mia spremuta e l'ho visto uscire correndo fuori da questa libreria. Aveva una felpa nera e gli occhi azzuri, stringeva un libro. Ho visto che gli stavate correndo dietro. Lo dovrei fare anche io, dato che mi ha rubato le chiavi della macchina, ma non risponde al telefono e non si è fatto più vivo. Forse lei lo ha visto in giro.»
«Quel pezzo di merda, è il tuo ragazzo?» ora le dita gli si strinsero in un pugno. «Ti consiglio di stare attenta, è un delinquente quel ragazzo, ogni settimana veniva qua per fregarsi un libro, ci chiedevamo chi fosse a farci una cosa del genere, anche perchè non ci possiamo permettere le telecamere. Se Mark non si fosse affacciato per chiedergli se avesse bisogno di una mano, sarebbe andato avanti così per chissà quanto. Sono andato alla polizia per denunciare il fatto, ma non avendo ne' nome, ne' cognome, ne' registrazioni abbiamo potuto fare ben poco. La polizia però ci ha detto che l'identikit che gli abbiamo fornito potrebbe essere quello di un vandalo che si aggira qua intorno, si fa chiamare "Asso", non l'hanno mai potuto arrestare ne' multare perchè nessuno ha sue foto o video, assurdo non è vero? Ma tu sì. Sei la sua ragazza giusto? Dammi il nome completo, così posso andare alla polizia.» La sua voce era cambiata, sembrava dura.
«No in realtà...» non sapevo cosa rispondere, non mi aspettavo minimamente di trovarmi in una situazione del genere, lui che chiedeva il cognome a me. Paradossale, ma certamente confessare ora non sarebbe servito perché non mi avrebbe creduta.
«Non sarai mica omertosa?» chiese mentre usciva fuori dal bancone lentamente, mi guardò negli occhi abbassandosi gli occhiali sul naso. I bottoni della sua camicia a quadri, sembrava stessero per esplodere.
«N-no.. io...» mi si avvicinò di scatto e mi afferrò il braccio stringendomelo, cercai di liberarmi dalla presa. «Mi sta facendo male, la prego di lasciarmi, non ne so niente» mi strinse di più.
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REMEMBER ME ✩CARTACEO✩
Romanzi rosa / ChickLitDISPONIBILE SU AMAZON E NELLE LIBRERIE FELTRINELLI E MONDADORI, SOLO SU ORDINAZIONE! Mya Parker è una ragazza che soffre di anoressia nervosa, costantemente ossessionata dal numero della bilancia. Ha un sogno nel cassetto: diventare una famosa scrit...