2.UNA GIORNATA DALL'INIZIO...INTERESSANTE

573 23 10
                                    

La mattina dopo, nel dormitorio femminile grifondoro delle ragazze del quinto e sesto anno c'era in corso una per noi normale preparazione per le ore che avrebbero seguito, ma che avrebbe fatto scappare a gambe levate qualsiasi persona sana di mente.
Maddie e Lily si facevano trecce a lisca di pesce a vicenda,io cercavo la mia bacchetta sotto i letti e Dalla e Roxanne cercavano Pumpy, il piccolo gatto della prima. Forse detto così voi penserete che non sia così terribile, ma credetemi, facevamo tutto con tale isteria che forse adesso capirete perché Pumpy si fosse nascosto. Ad un certo punto Roxy cacciò un urlo da far drizzare i capelli
- AAAAAAHH UN TOPOOOOOO!!!!!!! -
Mi guadai attorno. Niente con cui spiattellare l'odiosa bestiola, tranne il Vogue  di settembre di Roxanne, un mattone strafarcito di pubblicità e di articoli che sembrano non finire mai. Il problema è che se l'avessi usato probabilmente la proprietaria non mi avrebbe parlato per molto, mooooolto tempo. Così mi avviai nel dormitorio dei maschi del quinto, sesto e settimo anno con Lily e Maddie al mio fianco, e avrei chiesto un "ammazza topi a domicilio" se cinque ragazzi più o meno seminudi non ci si fossero parati davanti. Erano Jamie, Al, Teddie, Hugo e Matthew Finnigan, uno dei due gemelli di Will.
Ma io avevo solo occhi per Albus. Aveva dei pettorali mica male, la cintura di cuoi slacciata, gli occhi verdi che brillavano e i capelli corvini scompigliati dalla notte di sonno. E io? Io avevo ancora su la vestaglia, una pantofola sì e una no e sicuramente ancora la macchiolina della mia sbavata notturna, che mi affrettai a grattare via. Ma perché mi preoccupava tanto il mio aspetto? Mi riscossi da quello stato di trance quasi subito, e dato che Teddie è Maddie si fissavano imbambolati, scoccai le dita prima a uno e poi all'altra, così si riscossero. Portammo i ragazzi nel dormitorio, dove uccisero il topo e lo buttarono fuori dalla finestra. Poi finimmo di vestirci e scendemmo a fare colazione. Dovevamo essere un gruppo strano da vedere: Roxy porta sempre scarpe arancione flou e unghie dello stesso colore, Dalla ha una fissazione per le rondini e le mette dappertutto (no sul serio, se un giorno diventasse famosa, il suo motto sarebbe RONDINI EVERYWHERE!!!!!!) e porta Tod's blu, con le rondini ovviamente. Lily si mette sempre un sacco di collane e braccialetti, infatti il suo arrivo è sempre  preannunciato da un sonoro tintinnio, e porta esclusivamente espadrillas. Madide è la classica teenager, con Converse, lucida labbra, un paio di braccialetti, mascara è un libro lei si sente a suo agio. E poi ci sono io, quella che porta anfibi neri, un Chiodo borchiato al posto de golfino ( tranquilli, ci ho cucito sopra lo stemma) che è sicura di sé, se ne frega delle regole, è una ribelle mezza dark e usa il suo umorismo pungente specialmente verso le persone che la snobbano (una Thalia Grace/Sadie Kane versione Weasley, praticamente). A colazione mangiai un toast e bevvi un cappuccino, e mentre io e Lily raccontavamo la storia alle ragazze Maddie faceva dei piccoli cenni con la testa, assorta in chissà quali pensieri.
L'argomento durò per tutto il pasto e oltre, perché mentre ci dirigevamo chiesi a Lily perché lei non si fosse bloccata alla scena dei ragazzi seminudi.
- Semplice no? Lì non c'era Scorpius, perché mi sarei dovuta rimanere imbambolata a guardare dei ragazzi?-
La sua risposta mi fece riflettere. Allora perché io mi ero bloccata, se non ero innamorata? L'unica persona che non fosse mio parente o l'obbiettivo di mia sorella era Will, ma non l'avevo quasi notato, mi ero solo soffermata su...Albus! Una vocina nella mia testa disse che questo spiegava anche la sensazione nel petto sul treno, ma la misi a tacere. Io e Al? Innamorati poi?! Impossibile io e lui eravamo solo cugini, niente di più!
Entrammo in classe e mi ricordai che quell'anno i ragazzi del quinto e sesto anno avrebbero fatto qualche lezione insieme. Con rammarico ricordai anche che quella lezione l'avremmo passata con i Corvonero, e puntuale arrivò il commentino pungente di Dominique, seguito dal risolino della Parkinson.
- Rose, sei sicura che il chiodo e gli anfibi siano ammessi qui? Potresti essere espulsa, è tua madre ti butterebbe fuori di casa.
Okay, io non sono di certo famosa per la mia indifferenza alle battutine pungenti, soprattutto se si parla della mia famiglia, o peggio, dei miei gusti. In quelle occasioni divento una bestia vera e propria.
- Oh - ribattei - guarda che brava, Dominique è appena riuscita a formulare una frase, facciamole un applauso! E comunque non ti espellono per il tuo modo di vestire, se no tu saresti già fuori, visti i tuoi vestiti da sgualdrina!
Alzai la voce sull'ultima parte, in modo che tutti mi sentissero.
Non avevo esagerato. Dominique si è fatta accorciare la notte, e quasi si vedono i tanga che porta. Inoltre una volta le si è rovesciata la borsa, e giuro di aver visto dei preservativi.
Lezione terminata, salutammo Lily e Maddalena, dissi alle mie coetanee di raggiungere l'aula di Divinazione e mi diressi verso la combriccola di maschi.
- Dov'è Al? - chiesi a Teddie
- In classe, doveva controllare una cosa - mi rispose.
Per distrarmi, mi concentrai sul ragazzo dai capelli blu. Aveva il braccio di James attorno alla spalla, entrambi frequentavano il settimo anno, ma si notava che il Potter avesse tre anni in meno di Ted. Perchè? Semplice. Ted non aveva dato segni di magia fino si suoi tredici anni, e aveva preferito iniziare dal primo anno piuttosto che saltare subito al terzo. Stavo parlando del torneo di Quidditch appena terminato quando una voce che conoscevo fin troppo bene sopraggiunse alle mie orecchie.
- Hey Bolide Weasley, come te la passi? -
Mi girai di scatto, è il mio sguardo truce cozzò con quello di Richard Finnigan, il terzo gemello che non mi era mai piaciuto perché era un pervertito. Era Corvonero, ma nessuno capiva come fosse riuscito a finirci dentro.
- Ti ho già detto di non chiamarmi così - ringhiai - E ora vattene, nessuno ti vuole qui -
Mi girai, sentii subito la mano sul mio fondoschiena e, con l'agilità di una pantera, mi esibii in una mossa di Krav Maga e...puff! Il malcapitato era per terra che si teneva le palle gemendo. Lo presi per il colletto e gli dissi:
- Che sia un avvertimento per il futuro -
Lo lasciai andare poi sorrisi serafica a Malfoy, che mi guardava terrorizzato.
- Dov'eravamo? - chiesi.
Le ore successive furono noiose e la parte più interessante fu quando, dopo cena, Roxanne chiese - Allora Rosie, cosa facciamo per il tuo compleanno?- alzai gli occhi al cielo, sospirando. Le mie amiche non avevano ancora capito che non amavo scomodare la gente a causa mia, mi piaceva arrangiarmi, festeggiare in modo privato con una pizza, del gelato e cugini e amici più cari.
- Niente Roxy, lo sai. Facciamo come tutti gli anni, sgraffigniamo qualcosa dalle cucine, invitiamo persone essenziali e il gioco è fatto. E poi manca ancora un mese, non vi sembra un po' presto?-
- Eddai Rose - replicò Lily - sarà il tuo sedicesimo compleanno, dobbiamo fare assolutamente le cose in grande! -
  Dissi di nuovo 'no' ma tanto sapevo che non mi avrebbero dato ascolto. Così mi infilai nel letto, sussurrai 'buonanotte' e caddi in un sonno così profondo che nemmeno la caduta di tutte le pentole di nonna mi avrebbe potuta svegliare.
Spazio autrice
Hola chicas! Come avrete capito non fate arrabbiare Rose perché se no diventa una ninja professionista. Voglio ringraziare mia sorella Anna, la mia musa ispiratrice. Stellinate e Commentate, Bacioni!!!!!

Come due comete // RosbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora