6. LE MIE AMICHE SCOPRONO IL SEGRETO E RICEVO DEI REGALI MAGNIFICI

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La mattina seguente non so chi avesse gli occhi più gonfi e rossi tra me e Lily. La sottoscritta si era disidratata piangendo come la fontana di Trevi per tutta la notte, la seconda aveva prosciugato tutto l'alcol presente alla festa. La differenza, però, era che le nostre amiche avevano sorriso vedendo le conseguenze della sbronza della Potter, mentre quando Maddie aveva notato i miei occhi avevano capito subito che qualcosa non andava...
-Rosie, tu hai pianto!- disse salendo sul mio letto -Chi è stato a farti questo? Lo faremo a pezzi- mi prese la testa fra le sue mani, sfiorando i solchi scavati dalle lacrime sul mio viso. Le ragazze erano tutte d'accordo con lei, e io già vedevo le conseguenze della loro ira. Sarebbe stato meglio confessare, tanto era sabato, non c'erano lezioni e quindi avevamo tantissimo tempo. -Ve lo dico, ma voi dovete stare calme, promesso?- salirono tutte sul letto, promettendo in un sussurro una dopo l'altra, mentre mi toccavano il braccio, per consolarmi. -In treno, quando Albus è entrato, c'è stato il colpo di fulmine. Sì, mi sono innamorata di mio cugino. All'inizio non volevo ammetterlo, perché insomma, per lui sono solo la sua migliore amica, o come una sorella, e fino a pochi giorni prima anche per lui era solo il mio migliore amico. Ma ieri, quando mi ha presentato la sua fidanzata, Sarah Mellinghton, ho capito. Io...-  iniziai a singhiozzare -Io ho provato un dolore così grande che non sapevo se sarei mai riuscita a sentirmi felice... lui... lui è fidanzato, e lo so che non potrà mai essere mio, perché siamo cugini, ma fa male vederlo baciare un'altra, sapere per certo che lui non mi ama e che mette lei al primo posto nella sua vita- scrutai uno ad uno quei visi a me tanto cari - lo so che questo è un amore impossibile, proibito, e sicuramente non ricambiato, ma io non ce la faccio a reprimere tutto questo. È come se mi trovassi al centro di un vortice, e questo mi fa volare fino quasi a toccare le stelle, ma quando sto per sfiorarne una precipito giù, e soffro, soffro, soffro. Sono un disastro!- dissi sconsolata -Ci sono mille ragazzi ad Hogwarts, e io mi sono innamorata dell'unico che non posso amare!- finalmente avevo finito, ed era come se mi fossi tolta un peso. Le ragazze fecero del proprio meglio per mantenere la promessa ed evitare di andare a decapitare Al, ma alla fine Lily scoppiò. Divenne rossa come un peperone per la rabbia ed esclamò - Col cazzo che sto calma!!!- la vidi correre fuori dalla stanza e allora corremmo tutte sulla soglia della porta. Scorpius stava proprio uscendo in quel momento dal dormitorio maschile, purtroppo per lui -Ehi ciao Lil...- disse ma fu bruscamente interrotto da Lils che gli urlò -Ma levati dalle palle, va'- spingendolo di lato. Subito dopo la sentimmo urlare rivolta ad Albus -Sei uno stronzo, Albus Severus Potter! Ti pare opportuno portare la tua fidanzata alla festa di Rose, senza prima avvisare?? Rose non sapeva come comportarsi, e si è sentita estremamente a disagio! Ti consiglio di pensare a ciò che fai, la prossima volta!!- Lily ritornò nella stanza sotto i nostri occhi allibiti, e disse -Ha avuto ciò che si meritava, senza sapere il tuo segreto- sorrisi. Avevo quattro coraggiose paladine dalla mia parte, che avrebbero insultato Sarah, mi avrebbero difeso, avrebbero ascoltato i miei sfoghi, e sarebbero state magnifiche in ogni cosa, come al solito. Non avrei più contato su Albus, ma adesso aveva una fidanzata. Mi asciugai le lacrime, mascherai alla perfezione ogni segno del pianto e feci un gran respiro: ero certa di ricevere regali bellissimi, ma sapevo bene che il regalo più bello erano quelle ragazze, che ogni giorno erano pronte a fare di tutto per me.
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Tenni i regali della famiglia Potter, delle mie amiche e della mia famiglia per ultimi. Prima di quest'ultimi, ricevetti diversi libri (yuppyyyyy 😝), un set per scrivere lettere, e una bellissima collana con un ciondolo a forma di libro. I miei genitori erano arrivati poco prima che iniziassi a scartare, ed erano ansiosi di vedere le mie reazioni dovute ai loro regali. Feci segno alla mamma di darmi pure il suo, e rimasi strabiliata: era un libro sugli incantesimi domestici, quelli che non ci insegnavano a scuola, anche se utilissimi: come quello per asciugarsi i capelli, o quello per piegare la biancheria, o ancora quello per riordinare le stanze in pochi secondi. Abbracciai la mamma e la ringraziai, dopodiché scartai quello di papà, che mi meravigliò ancor di più: era una bellissima scacchiera, con i pezzi anziché neri e bianchi neri e oro, e delle rose incise agli angoli della scacchiera. -La rosa nera e oro è da secoli lo stemma della famiglia Weasley- disse mio padre -così ho pensato che ti sarebbe piaciuto giocare a scacchi con una scacchiera personalizzata- ero così contenta che mi lanciai praticamente sul tavolo abbracciando papà -Grazie, grazie, grazie!- cinguettai -Ci giocherò per la prima volta con te, perché sei stato tu ad appassionarmi, e voglio che la  mia prima scacchiera personale sia utilizzata da te e me, per la prima volta.- avrei aperto quello di Hugo, ma lui insistette per darmelo per ultimo. Così passai a quello di Maddalena. - Vedi, Rose, quest'anno io e le ragazze - disse indicando con un gesto veloce Roxanne, Lily e Dalla - abbiamo deciso di farti un regalo unico e speriamo davvero che ti piaccia tanto - Dalla mi passò un pacchetto avvolto in plastica dorata, e io lo aprii, senza sapere cosa aspettarmi. Era un computer!!! - In questo modo potrai guardarti le serie tv quando vorrai, e dato che abbiamo fatto alcune modifiche - disse misteriosa Roxanne guardando con complicità le altre - potrai scaricarti tutti gli episodi che vorrai senza connessione e in pochissimi minuti. Costava un bel po', ma mettendo insieme i soldi non è stato difficile comprarlo. -. Tutti mi guardavano in attesa di una risposta e io scoppiai: era fantastico! Abbracciai una a una le mie fantasmagoriche amiche, e fui anche sul punto di piangere. Poi scartai il regalo di zio Harry, zia Ginny e di Jamie: l'ultimo modello di Firebolt: ne avevo davvero bisogno (in quanto Battitrice di Grifondoro, e la mia vecchia scopa era da rottamare, purtroppo), ed era bellissima!! - Non vi ringrazierò mai abbastanza, giuro! - dissi stritolando gli zii e James (il quale lanciò un gemito quando per sbaglio misi la mano sul suo nuovo tatuaggio, una scopa. Shh, mi raccomando!). Il regalo dopo era quello di Albus. Mi sforzai di fare un sorriso mentre prendevo dalle sue mani una scatola di velluto a strisce rosse e verdi. Tolsi il coperchio con delicatezza e trovai due specchi di grandezza media, che sarebbero stati comodamente in tasca, uno al fianco dell'altro. Lì per lì rimasi sconcertata, non ero una tipa vanitosa e Al lo sapeva benissimo, era possibile che avesse fatto uno sbaglio così? Ma poi notai una cosa: la mano che tenevo a pochi centimetri dallo specchio di sinistra era riflessa nello specchio di destra. Erano una copia dello specchio che avevano usato Aberforth Silente e zio Harry. Da quel che ne sapevo, questi che tenevo in mano erano le due metà dell'unico altro specchio esistente sulla faccia della terra. Una lacrima silenziosa scivolò lungo la mia guancia. Albus non aveva dato questi specchi alla sua ragazza. Li aveva dati a me. Una fiammella di speranza si accese in me, ma feci di tutto per non alimentarla. - Così potrai mantenerti in contatto con chiunque tu voglia. - disse, un po' rosso in viso - Abbiamo fatto delle modifiche, e adesso si può anche parlare, attraverso gli specchi.-
I miei occhi pieni di lacrime incontrarono i suoi, e per un attimo ci fummo solo noi. Tutto il resto era scomparso. Sentivo di non aver bisogno di niente, se lui era con me. Se lui mi amava. Ma Albus non mi amava. Eravamo cugini, ed era giusto così. La magia di quel momento terminò, e io corsi da lui, abbracciandolo forte e lasciando che le lacrime sgorgassero dai miei occhi. - Sei tu che voglio al mio fianco. Sempre. - dissi guardandolo in quegli occhi verdi, e credendo, solo per un attimo, che anche lui desiderasse baciarmi. Ma era impossibile. Da dietro la sua spalla vidi che zio Harry era come perso in pensieri profondi, ma non ci feci troppo caso. Consegnai con un sorriso uno specchio ad Al, e mi diressi verso Hugo. - Okay. Dopo il fantastico regalo di Albus che ha fatto sembrare insulsi tutti gli a altri - disse il mio fratellino provocando una serie di risolini per tutta la stanza - ti dò il mio regalo - e dicendo questo mi passò una bellissima gattina rossa. La posò sulle mie mani, e io provai una tale ondata d'amore per quel batuffolo di pelo che scoppiai a piangere. Dopo aver deciso il suo nome, Iris, la accarezzai mille volte e la posai nella cuccetta di Pumpy insieme al legittimo proprietario. Pian piano tutti i genitori se ne andarono e io e i  cugini andammo a mangiare una pizza a Hogsmead.
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Stavo parlando con Daphne (figlia di zio Charlie e zia Emily, studentessa alla Facoltà di Cura e Medicina Magica di Liverpool) di alcune serie tv che le erano piaciute molto, quando vidi Sarah Mellinghton scoccare un bacio ad Albus e prendere posto vicino a lui. Notai che Albus mi stava guardando, dubbioso, e io distolsi lo sguardo in fretta, sperando che non avesse notato le lacrime che mi salivano agli occhi, e ripresi a parlare con Daphne.

Albus
Ecco. Grandioso. Sarah si presenta al pranzo di Rose, nonostante io le avessi chiesto di non farlo, e sorprendo la festeggiata a guardare la mia ragazza. Lei mi nota e distoglie lo sguardo frettolosamente, anche se noto subito che è ferita, e poi lei riprende a parlare con nostra cugina Daphne. Continuo a guardare Rose preoccupato, sperando che lei ricambi lo sguardo facendomi cosa c'è che non va, ma lei si ostina a parlare con Daphne. -Albus... vieni a parlare fuori con me... adesso!- mi richiama Sarah. Il suo sorriso è dolce, ma i suoi occhi azzurri sono furiosi. Quando siamo fuori, mi dice -Allora? Perché guardavi tua cugina in quel modo?
- E tu?- le chiedo, ignorando la sua domanda -Perché sei venuta? Ti avevo chiesto di non farlo!
- Io, Albus, sono la tua fidanzata, e ho tutto il diritto di venire dove vai tu! E ora, ritornando al motivo per cui siamo usciti, perché guardavi quella così??
Stringo i pugni. Nessuno, e dico nessuno, può chiamare la mia Rosie quella, ma cerco di calmarmi. - Ero solo preoccupato per lei- affermo  -È illegale preoccuparsi per la propria migliore amica?- anche qualcosa di più penso, ma non lo dico.
-No Albus. C'era qualcosa di più. Tu ami me vero? Non lei.- mi guarda con aria di sfida.
- Io amo te, lo sai.- le mento spudoratamente.
- Bene.- sento il suo sollievo  - Ora andiamo.- e ritorna dentro. Io resto fuori un attimo, e calcio un sasso. Devo mentire ancora. Ad un'altra ragazza speranzosa. È dal terzo anno che mi fidanzo con ragazze desiderose del mio "affetto". Per quanto possa essere crudele e meschino usarle e illuderle in questo modo, sono la mia copertura per non far capire a Rose quanto la amo. Io e lei abbiamo passato così tanto insieme, affrontando difficoltà, e facendo crescere così tanto il nostro rapporto che è stato impossibile non innamorarsi di lei. Quando le piaceva Scorpius, è venuta subito a dirmelo e, dopo che Scorp mi aveva confessato i suoi sentimenti per lei, li avevo fatti mettere insieme io. Il solo pensiero che Rose soffrisse, anche solo per un secondo, mi distruggeva, avrei subito la pena di Prometeo amplificata all'infinito, per sempre, per evitare che anche solo una lacrima scendesse sulla sua guancia. Per questo, nonostante il dolore lancinante che mi trafisse il petto per due anni, li feci mettere insieme. Ricordo ancora i singhiozzi soffocati nel cuscino di notte per non farmi sentire piangere, o come mi fossi sentito in colpa per la felicità che avevo provato sapendo che avevano rotto, alla fine del quarto anno. La mia preoccupazione costante per lei era solo un sintomo di questa terribile malattia, che avevo diagnosticato a undici anni. Nella testa mi affiora il ricordo dell'anno scorso, quando Rose era stata ricoverata al San Mugo per essersi ferita in un duello. L'angoscia che avevo provato in quel momento non mi aveva mai lasciato del tutto, e anche se lei era perfettamente guarita (si era poi scoperto che fosse una ferita di poco conto, niente di che), io vivevo con il terrore che qualcosa me la portasse via, spezzandomi dal dolore. Per questo, quando era svenuta l'avevo portata in mezzo all'aula ed ero così disperato. Per questo, avevo insistito a portarla in infermeria, e le avevo fatto promettere di prendere quella pozione ogni mattina. Perché, se qualcuno o qualcosa me l'avesse portata via, uccidendola, non avrei avuto più ragione di vivere.

Spazio autrice
Da adesso ci saranno due narratori, e ogni volta dirò di chi si tratta! Ho adottato due tempi verbali diversi per distinguerli più facilmente, anche se ogni tanto, mentre scrivevo la parte di Albus, un Passato Remoto mi scappava 😂! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, stellinate e commentate, lunga vita e prosperità 🖖!
(Sto guardando The Flash, e dire che lo adoro è pochissimo, LO AMOOOOOOOOO 🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤)

Come due comete // RosbusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora