VIII.

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Rey mi guarda spaventata, c'è terrore nei suoi occhi, nel suo cuore. E il fatto che io riesco a sentire tutto così vividamente fa venire paura anche a me. 


"Ben...cosa ci fai nella mia camera?" mi chiede lei dopo qualche momento di silenzio. 


"La tu..." mi interrompo subito, non voglio dirle che in realtà sta dormendo nel mio letto, c'è qualcosa che ancora mi frena, "ero venuto a prendere la mia maschera." Lo so che non sembra plausibile, lo so che è una bugia grossa come una casa e che ce l'ho scritto in faccia che sto mentendo, però sul momento non riesco a pensare a niente di intelligente: un po' per le emozioni che mi annebbiano il cervello, e un po' perché sto parlando con lei. 


"Cos'è che ti turba così tanto? Lo sento anche io, Ben, è un dolore tremendo. Posso aiutarti, se vuoi." Mi dice lei con tono rassicurante, un tono che non sentivo da molto tempo. Che lei avesse un cuore buono l'ho sempre saputo, ma mascherare la paura che prova per me in questo modo, solo per provare ad aiutarmi, va oltre ogni cosa. E io non lo merito, non la merito. 


Non mi sono ancora mosso da quando sono entrato nella stanza, mi sento paralizzato, come mi succede spesso in sti giorni. Non so cosa fare, ho così tante cose brutte dentro di me, e le trattengo con così tanta gelosia e paura che mi stanno facendo affogare. Lo so che a lei basta guardarmi negli occhi per capire che qualcosa non va, però non riesco comunque a liberarmi di questo peso nemmeno con lei, e la causa è il mio orgoglio: me ne vergogno troppo. 


"Non voglio uccidervi, ma non posso tenervi qua per sempre. Scusami, Rey." Non dico altro, non aspetto nemmeno una sua risposta: mi giro e mi chiudo la porta alle spalle. 


Sei un codardo, continui a scappare piuttosto che affrontare il problema. Verrai distrutto anche facendo così, o ci metti una pietra sopra e le uccidi entrambe, o sarai destinato a non essere niente per tutta la vita.

È vero: scappo al posto che affrontare il problema. 


Mentre torno indietro sento il Lato Oscuro opporsi, e sento il Lato Chiaro, quello debole, espandersi e crescere dolorosamente dentro di me. Questa volta, però, quando apro la porta non c'è paura nei suoi occhi, c'è sorpresa, e sembrerebbe esserci un briciolo di contentezza, ma non voglio illudermi. 


"Ho aggiustato la tua spada," le dico soltanto, sebbene non sia questo il motivo per cui sono tornato indietro. Sul suo viso adesso c'è un'adorabile ombra di stupore, gioia. È così che vorrei vederla sempre. 


"Ci sei riuscito?" mi chiede entusiasta. 


"Con chi credi di stare parlando? Luke non ti ha insegnato niente?" forse esagero con la modestia, ma ho bisogno di addolcire un po' l'atmosfera, non voglio rischiare di dire cose di cui potrei pentirmi, o piangere, o peggio: chiederle aiuto. 

"Tieni, è tua," dico, mentre le porgo la spada che ho tenuto appesa alla cintura tutta la mattina. Lei la prende delicatamente e la guarda estasiata. Riesco a sentire il suo cuore accelerare, e il respiro farsi più veloce, però di colpo si incupisce e mi costringe a indietreggiare un po'. 


"Che cosa vuoi in cambio? Non puoi corrompermi aggiustandomi la spada. Non è così che funziona!" mi rimprovera come ha appena fatto Leia. Possibile che nessuno mi tratti più come un adulto? Nessuno teme più Kylo Ren perché ormai si sa che si è indebolito, e il pensiero che devo far tornare la paura nel cuore di tutti mi travolge, sebbene io stia provando ad ignorarlo.

"Non posso costringerti a passare al Lato Oscuro della Forza e tu non puoi costringere me." Il mio tono è tornato quello duro di sempre, ora so che cosa devo fare, e cosa devo dirle. 


"Perché no? È solo una tua convinzione, Ben, c'è ancora speranza!" mi dice alzandosi finalmente dal letto e avvicinandosi a me. 


"Perché è la verità, Rey! È la verità! Io e te siamo agli antipodi, se fossimo dalla stessa parte non ci sarebbe più equilibrio nella Forza e creeremmo un mostro ancora più grande di Snoke! Un mostro più grande di me!" adesso la mia rabbia è tangibile su pelle, riempie la stanza, il mio cuore, i miei occhi.


"E cosa vuoi fare, darmi la caccia per sempre? Giocare al gatto col topo finché non ci uccideremo a vicenda? È questo che vuoi? Nessuno di noi due sarà mai solo buono o solo cattivo, possiamo completarci in qualsiasi situazione ma tu sei troppo cieco e troppo arrabbiato e hai troppa sete di potere per vederlo!" Mi urla lei, a pochi centimetri dal viso. Nelle sue vene scorre la mia stessa rabbia, e nel momento in cui la percepisco mi rendo conto che ha ragione: lei non è completamente nel Lato Chiaro, quindi io non sono completamente schiavo del Lato Oscuro. Ci completiamo. "E adesso vattene, non voglio più vederti. Decidi se uccidermi con le tue mani o lasciarmi morire qua dentro, ma fallo. Addio, Ben." È seria, lo so che crede davvero in ciò che ha detto: non c'è nemmeno un tremolio nel suo cuore, solo dolore. 


Introspection - A Kylo Ren storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora