Capitolo 12

7.5K 295 45
                                    

"Ho guardato il mare una volta

e sembrava la cosa più perfetta del mondo.

Una tavola piatta, una coperta trasparente

che ti permette di poter vedere il fondo.

Ma dietro tutta quella bellezza si nasconde

un mondo che tu puoi vedere solo se ti immergi,

perché più vai avanti e più quella perfetta coperta trasparente

diventa solo un inganno.

Ed è così che funziona anche la vita.

È come il mare:

ti sembra di guardare qualcosa di perfetto

ma se non ti immergi nel profondo

non potrai mai vedere cosa si nasconde

dietro all'apparente perfezione."

-Mayson Cole-

Emory –Oggi-

Sono sdraiata sul letto, il suo non il mio.

Il lenzuolo rosso è aggrovigliato a terra e le persiane sono quasi totalmente chiuse così da far restare i raggi del sole fuori dalla stanza. Ce n'è solo uno di raggio che entra da quella piccola fessura e che illumina di poco la zona dove siamo sdraiati, tutto il resto è immerso nel buio.

La mia pelle aderisce alla sua in ogni più piccolo centimetro mentre con il braccio mi tiene incollata a lui. Non mi dà fastidio questa cosa, anzi, se non mi stesse tenendo così di sua spontanea volontà sono convinta che il mio stato d'animo non sarebbe alle stelle come invece è in questo preciso momento.

Mi sembra di sentire la pace dei sensi, quella di cui si sente tanto parlare. Quella calma che ti assale in ogni atomo, quella pienezza e quello stato di appagamento che ti fanno sorridere senza un valido motivo.

Uno stato da stupida, che ti rende cretina e rincoglionita in ogni mossa o espressione che fai. Chi ti vede da fuori potrebbe tranquillamente pensare di star guardando una persona reduce da una nottata di droga e alcol, senza però i postumi della sbornia.

E sono convinta che anche lui vedrebbe questo guardando il mio viso se solo la sua espressione fosse diversa dalla mia.

Ma non lo è.

I suoi occhi sono annebbiati, il sorriso rilassato sembra addolcire pienamente la sua faccia, e questo è tutto dire perché la sua faccia non ha nemmeno il minimo lineamento di qualcosa che si possa definire dolce. Ha la faccia da stronzo, ce l'ha sempre avuta, ma questo non significa che lui lo sia davvero.

Gioca con i miei capelli lentamente, passando la mano tra le punte e rigirandosi le piccole ciocche tra le dita aperte. Mi rilassa questo suo modo di fare e la sua calma diventa a mano a mano anche la mia, ma non riesco a goderne a pieno perché il silenzio che c'è tra di noi è fin troppo inaspettato. Non sapere a cosa stia pensando mi manda in tilt il cervello.

«Sei troppo silenzioso» gli faccio notare, e quasi mi pento per averlo detto. Ho paura che si sia pentito, ed è una cosa strana perché normalmente sono le donne a farsi di questi problemi, non gli uomini.

Di solito loro prendono ciò che vogliono senza il minimo pensiero, senza la minima preoccupazione per tutto quello che può accadere dopo.

Non lo so come facciano a non farsi toccare da niente, non so come facciano a svegliarsi il giorno seguente e comportarsi come se tutto fosse uguale a quello precedente. Ma lo fanno, e hanno un cuore e un'anima proprio come noi, quindi deduco che alla fine siano soltanto più bravi delle donne a fingere che tutto vada bene e che nulla sia cambiato.

I Ricordi che ho di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora