Capitolo 6

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Lauren's pov

Sono passati 13 anni dall'ultima volta che ho visto Camila Cabello. Ora sono faccia a faccia con lei. Il suo viso sembra segnato dalla rabbia, il mio da una sorta di odio. Non è vero odio, ma un fastidio difficile da spiegare.
Mia figlia ci sta guardando. Sicuramente ha tante domande, ma io non posso rispondere ad esse.
L'ultima cosa che voglio è giustificarmi con mia figlia e dare spettacolo.

«Non rispondi Lauren?»
Camila insiste, mi vuole mettere con le spalle contro al muro.
«Non le hai detto la verità?»
I suoi occhi mi penetrano. Studia ogni mio movimento, ogni mia espressione. Il mio sguardo probabilmente sembra quello di una persona terrorizzata ma anche arrabbiata, pronta a mettersi sulla difensiva perché lei non ha alcun diritto di parlare davanti a Cheyenne.
«Quale verità mamma?» si avvicina titubante Cheyenne «A cosa si riferisce?»
Scuoto la testa ed emetto un sospiro rumoroso.
«Niente Cheyenne, deve sempre inventare cazzate!» ringhio «Ti avevo detto di stere lontana da lei» continuo, mentre i miei occhi squadrano Camila
Camila emette una risata e annuisce compiaciuta.
«Ah, lei hai detto di starmi lontana, peccato che si è avvicinata lei a me» continua sorridendo «Cheyenne» si addolcisce «Dillo a tua madre perché vuoi conoscermi»
Mia figlia ci guarda spaventata e interrogativa. È visibilmente confusa, non sa cosa stia accadendo. Ed è meglio così, io devo proteggerla dalla verità!
Non posso fare entrare Camila nella sua vita.
«Mamma, che succede?» insiste « Per favore!»
Camila si avvicina a lei, le circonda le spalle con un braccio e poi rivolge le attenzioni a me, aspettando una risposta, aspettando che dica la verità.
«Camila...»
Mi blocco. Non riesco a dirlo, non posso farlo.
«Camila stai proprio esagerando!»
Alza un sopracciglio e trattiene una smorfia.
«Cheyenne è adulta! Dille come stanno le cose, codarda!»

Stringo i pugni e serro la mandibola. Come osa! Come osa parlare davanti a lei!
Mi sta mettendo in grande difficoltà. Cosa spera di ottenere?
«Karla Camila Cabello Estrabao» ringhio il suo nome per intero «Sono passati 13 anni e ancora porti rancore nei miei confronti?» la stuzzico
Lei molla la presa da Cheyenne e avanza a pochi passi dal mio viso. Più avanza, più io indietreggio, fino a non avere più via di fuga, trovandomi schiacciata tra lei e il muro.
«Tu ti rendi conto del male che mi hai fatto? Per puro egoismo e paura! E mi vieni a chiedere se provo ancora rancore nei tuoi confronti»
Posso sentire il suo respiro da questa distanza.
Il mio viso è paonazzo e il mio corpo è in preda al panico. La mia testa scoppia e le voci dentro urlano. Vorrei scappare. Ho paura.
Perché mi sta costringendo?
Camila è furiosa con me, mi sta mostrando le ferite che le ho causato. Non è andata avanti.
La sua fronte corrugata però si rilassa quando mi vede trasudare di paura e con lo sguardo la imploro di smetterla.
Appoggia una mano sulla mia spalla e rimane a giocare con me in questo scambio di sguardi.
«Tu ancora...?»
Chiedo senza chiedere. Lei comprende al volo e annuisce.
«Sempre, Lauren»
Il mio cuore per un attimo si ferma perdendo un battito e mi rivolgo a lei con aria afflitta.
In tutto questo ci siamo dimenticati di Cheyenne, alla quale dobbiamo ancora più spiegazioni dopo questa scenata.
Camila si allontana da me e si volta per cercare lo sguardo di Cheyenne. È in piedi, immobile, nello stesso punto di prima, con la stessa espressione interrogativa.
«Qualcuno vuole parlare? Allora!» alza la voce
Ignoro mia figlia, abbasso la testa e mi incammino verso l'uscita.
Ho fallito come madre. Mia figlia di odierà quando verrà a conoscenza della verità.
«Dove vai? C'è il ballo e sei stata invitata e ancora sto aspettando delle risposte»
«Ho già fatto tanti balli in questa scuola» scuoto la testa
Camila ha aperto una ferita enorme, è stata cattiva con me questo pomeriggio e non ho la forza di sorridere in questo momento e fare festa.
L'ho fatta soffrire, è vero, ma non meritavo un trattamento simile.
«Mamma tutti si aspettano di vederti, non si parla d'altro da oggi» prova a convincermi «E se tu non mi dici la verità io oggi non torno a casa»
«E dove pensi di andare» chiedo retorica
«Ti conviene dirmi la verità ora o ...» si interrompe «Se è qualcosa di grave non te lo perdonerò mai»
Scuoto la testa e chiedo scusa.
«Mamma» insiste
Forse è la prima volta che mi faccio vedere così vulnerabile da qualcuno. Tranne da Camila Cabello.

Cheyenne ||CAMREN|| (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora