Cheyenne's pov
«Sai Taylor» biascico con uno sbuffo di sigaretta «Sei la miglior cosa che mi potesse accadere»
Sono sdraiata sul parquet del salotto in intimo, comoda, senza pensieri.
E lei è sottosopra sul divano, mezza nuda, col trucco sbavato, un po' brilla, un po' fatta.
«Sono la cosa peggiore che ti potesse capitare» ribatte «Se le tue madri ci dovessero scoprire...»
Lascia la frase in sospeso lasciando spazio all'immaginazione e qualsiasi scenario possibile.
Piú di un mese fa ho conosciuto la sorella di Lauren e ora quasi ogni weekend prendo il jet di famiglia per venire a trovarla. Parto il venerdì pomeriggio, subito dopo scuola, e ritorno la domenica in modo tale da non perdere le lezioni. Se fossi diplomata sarebbe tutto piú semplice.
Mi piace stare con lei, mi rilassa, mi fa dimenticare qualsiasi cosa. Forse mi piace perchè posso trasgredire le regole. Forse mi piace perché per me non è mia zia, non è la sorella di mia madre, è solo Taylor Jauregui.
È solo Taylor, con la quale bevo, fumo, sto dietro la consolle in discoteca e facciamo le nottate.
È solo la persona che mi ha fatto un po' perdere la testa perchè è sexy, è forte, è affascinante e mi fa sentire al sicuro, mi fa sentire qualcuno. Mi riempie di attenzioni e a me piace riceverne.
«E perché dovrebbero scoprirci?» ribatto a mia volta
«Camila lo sa che mi faccio e bevo, non sono una buona compagnia e mi ha messa in guardia»
Si mette seduta sul divano e con un po' di forza prova ad alzarsi per raggiungere il pavimento e sdraiarsi vicino a me.
«Ma non posso stare lontana da te» continua
Mi butta il fumo in faccia.
«Ti voglio troppo bene» confessa con un filo di voce
Forse non è normale che quella che teoricamente dovrebbe essere la sorella di mia madre è praticamente nuda accanto a me e mi butta il fumo in faccia.
Non lo è affatto, ma non si puó controllare il proprio corpo o le proprie emozioni.
«Ci stiamo mettendo in un mare di guai» Ridacchia e goffamente cerca di tirare a se la bottiglia di gin mezza vuota.
Me la passa, ma faccio no con l'indice e lei sbuffa.
«Cosa hai deciso di fare con Lauren? Prendi il suo posto?»
Sospiro e tossisco a causa della sigaretta.
«Boh» continuo a tossire «E se fossimo io e te?»
«Vorresti lavorare con me?»
Si mette seduta di scatto e mi guarda accigliata.
Io la guardo interrogativa, cosa ho detto di sbagliato?
«Dovresti guidarmi, io non so nulla di ques...»
«Non se ne parla!» alza la voce «Dovrei smettere di fare la dj, di fare le mie porcate solo perché tua madre non ha le palle di essere felice?» ride amaramente «Scordatelo!»Si alza barcollando. Si tiene un po' tra le pareti e i mobili, ma non accenna a posare la bottiglia.
«Vattene Cheyenne!»
Quasi urla mentre se ne va in un'altra stanza.
Mi metto in piedi sconcertata e la seguo in cucina, non ho la minima intenzione di andarmene.
«Che ci fai ancora qui?» ringhia «Vattene ora.»
Il suo sguardo fa paura.
«Dammi questa bottiglia» le ordino
La stringe forte a sè ed io provo a prenderla con la forza. Non avrei mai dovuto farlo.
Inizia una lotta tra di noi.
Il gin cade a terra.
Taylor va su tutte le furie e inizia a urlare.
Inizia a spingermi. Mi spinge verso il muro e cerco di fare resistenza e di bloccarle le mani.
«Cosa hai fatto! Te ne devi andare ora da questa casa!»
«Non stai bene Tay...»
Uno schiaffo di rovescio. L'anello mi scortica la pelle e il viso inizia a pizzicare.
Rimango scioccata. Lei respira affannosamente e non accenna a interrompere il contatto visivo.
«Ti stai riducendo cosí»
Cerco di non piagnucolare per il dolore e per quell'azione che mi ha sconvolta. Nonostante ciò rimango ancora là.
«Bello stare con te, feste, casino, libertá, eccitazione, ma poi chi è Taylor? Una donna che alza le mani perché tiene piú all'alcool, alla discoteca e alle orge? Cosa sei Taylor?»
Non si ferma qui il mio cazziatone. Non sono sicura che servirà a qualcosa, ma ci provo.
«Non chi sei, ma cosa sei! Guarda!» indico il mio viso sfregiato «Mi fai sentire speciale, mi ascolti, mi spingi ogni weekend a volare solo per te, solo per dormire con te e poi? Poi mi fai uscire sangue, mi urli contro, diventi un animale perché non hai le palle tu! Non mia madre» sottolineo «Tu non hai le palle di diventare adulta, di farti aiutare o trovare un compromesso per non mettere la tua vita a rischio... cosa farai tra dieci anni? Tra venti! Ti sto offrendo la possibilità di lavorare con me, di non fare la cazzata di perdere la tua eredità, ti sto chiedendo di dividere le quote e magari trovare un compromesso per non abbandonare la musica, ma tu...»
Scuoto la testa delusa, schifata, arrabbiata e soprattutto umiliata.
«Non lo dire a Lauren e Camila» boccheggia
«Solo questo sai dire?» annuisco «Benissimo Taylor» sorrido forzatamente e con le lacrime agli occhi
Lei mi guarda impassibile. Come se non le importasse nulla.
«Una diciassettenne mi sta facendo la predica e quindi?» scrolla le spalle
«Questa diciassettenne è tua nipote e sta cercando di aiutare sua madre»
«Questa diciassettenne ha scopato con me e non è mia nipote! Mia nipote non avrebbe mai fatto un incesto» ride di gusto «Ma guardati, sei come me, ti piace aprire le gambe e spassartela» ride «O forse sei esattamente come Lauren, brava a farti influenzare»
Il suo tono diventa duro, la sua espressione è seria.
«Cosa direbbe tua madre se sapesse che sei stata a letto con me?»
Sussurra al mio orecchio.
«Mi stai ricattando, Taylor?»
Scuote la testa e mi guarda divertita.
«Oh no, voglio fare solo un gioco con te» sorride «Tu non dici a Lauren che ti ho picchiata e io non diró che sei stata a letto con sua sorella, ossia con me» annuisce «Semplice, no?»
«E anche se lo venisse a sapere? Anche tu saresti colpevole, sul letto eravamo in due e tu mi hai sedotta» sottolineo la mia mezza innocenza
«Teoricamente in ogni angolo della casa, ubriache, praticamente posso dire come tu mi veneri e mi sei corsa dietro come un cagnolino ed io ho provato a fermarti, ma tu...»
«Ora basta Taylor!»
La interrompo e l'allontano da me.
Troppe cazzate e non starò ai suoi giochetti.
«Sei davvero una persona orribile! Tua sorella ha bisogno di te, la tua famiglia ha bisogno di te, ma tu sei troppo egoista e fottuta di testa per rendertene conto! Vuoi morire sola, entrare in coma etilico o dare una svolta alla tua vita? Quando avrai bisogno di aiuto magari nessuno si ricorderà di te e nessuno verrà in tuo soccorso, perché tu hai girato le spalle a noi e a chiunque ti abbia mai voluto bene e non meriti qualcuno al tuo fianco!»
Mi dirigo verso il salotto e indignata cerco i miei vestiti. Ho fretta di darmi una sistemata e uscire da quella casa, magari per non rimetterci più piede dentro.
«Dove credi di andare?» mi rincorrere
«Via da te!» urlo «E comunque non puoi dire a Lauren o Camila che abbiamo fatto sesso, io sono minorenne e tu saresti denunciata per pedofilia»
«Allora tu tieni la bocca chiusa e lasciami in pace, se voglio morire qui sola saranno cazzi miei e vattene, come sono andati via tutti!»
Sbatto la porta di casa.
Le ultime parole urlate da Taylor rimbombano nella mia testa, forse dovrei rientrare e starle vicino.
Il mio viso che ancora brucia, peró, mi ricorda che non merita la mia presenza.
Guardo dalla fotocamera del telefono la guancia dolorante... è rossa, c'è un taglietto e qualche rivolo di sangue.
Devo trovare una scusa per questo segno e per nascondere il vero motivo per cui non tornerò a Cuba nei prossimi weekend.
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Cheyenne ||CAMREN|| (rivista)
FanfictionCheyenne Morgado, giovane studentessa cubana, durante il suo ultimo anno di liceo, scoprirá un segreto che le è stato nascosto per diciotto anni. Sarà in grado di perdonare la sua famiglia?