Capitolo20

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Lauren's pov

«Ho paura»
Quasi sussurro.
«Ho paura»
Affermo con un po' piú di forza, quasi con la disperata ricerca di urlarlo.
Ma se urlassi questa frase vorrebbe dire che è tutto vero, che le mie paure, le mie sensazioni, i miei incubi e le mie insicurezze sono vere.
Tutto esiste.
Io esisto solo sotto forma di paura e ansia e cerco di negarlo a me stessa, di nascondermi da tutto questo.
«Di cosa hai paura?»
Quanto silenzio. Non riesco ad aprire la bocca per rispondere. Fa male dirlo, perció chiudo gli occhi come un bambino che ha paura del mostro e provo a trovare un po' di coraggio.
«Ho paura della vita»
Mi sento quasi tremare. Ma come si puó avere paura della vita!
Le sue braccia mi stringono, ma il mio corpo non si lascia andare, è troppo teso, rigido, avvolto nella morsa del panico.
Il panico si sta muovendo, sta sibilando nella mia mente. Il panico rilascia una sostanza velenosa, un sapore aspro e amaro in bocca e nell'aria e tutto sembra appassirsi mentre il mio sguardo passa da un oggetto ad un altro tra le mura della casa.
La mano di Camila si sposta con delicatezza sulla mia testa, accarezza i miei capelli disordinati e spettinati da far schifo.
È un paio di giorni che non metto il piede fuori casa e che non rispondo alle chiamate dei miei genitori. Un paio di giorni che cerco di convincere mia figlia a non prendere il mio posto perché sotto sotto vorrei essere io li, quel posto è mio e spetta a me, ma vorrei anche trovare il coraggio di non sentirmi più sbagliata, di dire al mondo chi sono. Vorrei trovare il coraggio di non nascondermi... il coraggio di essere felice!
Potrei essere Lauren e al contempo essere me stessa innamorata di una donna con la quale ho fatto una figlia. Potrei esserlo.
Potrei esserlo se solo il mondo non fosse acciecato dall'omofobia e dall'odio.
Non tutto il mondo, ma questo ne va della propria immagine.
Perchè devo lottare con me stessa per essere me stessa?
«Hai paura della vita» ripete Camila «Perchè»
Scuoto la testa e con l'angoscia e la voglia di piangere mi rannicchio sul divano. Appoggio la testa sul suo ventre e alzando lo sguardo incontro di sfuggita i suoi occhi.
Sono cosí belli, cosí pieni, emanano luce nonostante siano preoccupati. Non voglio farla preoccupare per me, ma non riesco ad essere forte come vorrei in questo momento e sento io bisogno del suo sostegno e della sua presenza.
Mi lascio coccolare per non so quanto tempo. La sua mano è cosí morbida, cosí liscia. Le sue dita un po' mi solleticano e mi fanno sentire al sicuro.

Mi metto seduta sul divano e passo le mani sugli occhi umidi. Butto un sospiro rumoroso, quasi liberatorio ed è in quel momento che trovo il coraggio di raccontare cosa mi passa per la testa.
«Io ti amo, ma non so dove trovare la forza, non so come fare» sospiro «Questo mi fa paura della vita, okay? Mi fanno paura i giudizi, mi fanno paura gli sguardi delle persone perché criticano, scrutano, commentano e mi fa paura che ognuno deve dire la propria su come io decido di condurre la mia vita e di essere felice, ma è colpa mia se mi sono innamorata di una donna al liceo?»
Il silenzio tra di noi.
Silenzio che svanisce lasciando posto al suono dei nostri gemiti quando tiro quella donna su di me e catturo le sue labbra con i denti.
E lei ricambia subito dopo. Una danza delle nostre lingue. Un bacio tanto atteso e tanto voluto.
Fronte contro fronte riprendiamo fiato. Intreccia le dita con le mie e strofina la punta del mio naso, prima di lasciare un innocente bacio.
«Se tu mi ami, se tu sei felice con me, del resto non ti deve importare Lauren. Vuoi reprimere le tue emozioni, i tuoi sentimenti, per cosa? Per la gente che giudica e giudicherà sempre? Non cambierebbe nulla, se avessi uomo o se avessi una donna...» sospira
Quasi soffia sulle mie labbra.
Ruba un bacio, poi un altro, un altro ancora. Non riesco piú a contarli, sono ancora imbambolata e incredula per quello che è successo.
Ho sentito una sensazione al centro dello stomaco, come un vuoto che si colmava. Ho sentito un calore per tutto il corpo e non mi capitava da tanto tempo.
«Sei rimasta incantata, Lolo?» sussurra
Poi risponde da sola.
«Si, decisamente si»
Ridacchia e mi accarezza il viso.
Mi sento viva in questo momento.
«Non posso rinunciare a tutto questo, voglio fare l'amore con te, voglio amarti per sempre»
Accenno un mezzo sorriso, mi sento una ragazzina al primo amore. Ma lei è il mio primo amore.
«Non devi rinunciare alla tua felicità»

Cheyenne ||CAMREN|| (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora