Capitolo18

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Camila's pov

«Cosa c'è da capire!» Sento urlare da fuori «Mamma! Voglio stare con Camila, questa è la ragione e penso che Taylor sia in grado di sostituirmi!»
Taylor mi aveva avvisata in ascensore che c'era una riunione in corso con i genitori, gli assistenti e gli avvocati. La stanza è piena di persone e Lauren cammina avanti e indietro, sistemandosi continuamente la giacca del tailleur rosso.
«Buongiorno» avanza Taylor nella stanza
«Sei in ritardo» ringhia Lauren ancora di spalle
«Dovevo recuperare... qualcuno»
Taylor ci fa cenno di entrare e Lauren si volta massaggiandosi le tempie.
«Camila...» sussurra sorpresa
Correre verso di me nonostante i tacchi a spillo e mi avvolge in un abbraccio.
«Perché sei qui? E tu» sorride a Cheyenne «Hija»
È molto stressata, sta male. Aveva ragione sua sorella. Le trema la voce, è molto affettuosa ma agitata. Non ci fa neanche parlare, subito torna al centro della stanza senza nascondere il suo nervosismo e la sua rigidità.
«Buongiorno» sorrido imbarazzata «Clara, Mike» faccio un cenno di capo ricambiato
«Taylor mi ha chiamata, mi ha informata e se si deve prendere una decisione perchè di mezzo ci sono io, desidero essere interpellata, chiaro Lauren?»
Io e Cheyenne prendiamo posto accanto a Taylor, sotto lo sguardo ancora confuso dei coniugi Jauregui.
«Posso esprimere il mio parere, Clara?»
«Dopo tutto sei qui per questo, anche se non ti abbiamo interpellata» risponde sarcastica, come sempre
«Non puoi lasciare il lavoro per me, dopo tutto quello che hanno investito i tuoi genitori e tu stessa su di te. Taylor non fa parte di questo mondo, sicuramente è un'ottima media manager, ma la sua vita è la musica, la sua vita è libertà e non puoi incatenarla ad una etichetta e un'etica che non le appartiene! Pensi di fare scandalo sposandomi, ma con l'immagine di tua sorella piena di piercing e tatuaggi cosa intendi fare? La gente parla, no? Fatta la parte della psicologa che ti aiuta a non buttare tutto in aria» rido amaramente «Non capisco perché voi Jauregui tenete tantissimo all'immagine? Avete un impero enorme, una famiglia unita e legata al senso del lavoro e una donna meravigliosa al comando» indico Lauren «Ma dov'è tutto questo potere se poi non si possono fare scelte per la propria felicità, la propria famiglia e si arriva al lavaggio del cervello? Quindi le redini sono ancora di mamma e papà?»
Non perdo l'occasione di essere il più tagliente possibile.
«Se Lauren desidera sposarmi come doveva fare tredici anni fa è suo diritto farlo, Clara e Mike!»
«Nessuno le ha mai impedito di essere tua moglie» obietta il padre seccato
«Davvero?» corrugo la fronte «O me o il lavoro, mi è stato riferito ... ma sapete cosa può causare tutto questo in una persona? Quante fragilità, frustrazione, bugie per paura di deludere qualcuno e paura di fallire!» alzo il tono «Lauren puó ottenere entrambe le cose e se avessi saputo prima, Lauren» marco bene il suo nome «Che il problema erano loro due, sarei venuta qui tredici anni fa e avremmo risparmiato liti e bugie a nostra figlia»
«Se Lauren vuole sposarti è libera di farlo» chiarisce Clara «Ma se ti sposa non può ricoprire il suo ruolo attuale, per noi è di vitale importanza,Camila e c'è scritto nel regolamento di questa azienda da prima che voi nasceste! Non possiamo rovinare l'immagine!»
Il mio sguardo annoiato passa da loro due, Lauren, Taylor a mia figlia che muove freneticamente la gamba.
Poggio una mano sul ginocchio per farla calmare, ma le si scansa.
«Giusto per dire, anche se la mia opinione non conta» prende parola Cheyenne «Oggi è l'immagine che influenza le persone. Non una immagine chiusa, bigotta, pulita, ma una immagine che sa sporcarsi, che si avvicina ai giovani, si avvicina al linguaggio attuale, al linguaggio di chi non ha voce ma vorrebbe aiuto per emergere! Voi fate moda e sapete benissimo che Versace è uno dei primissimi marchi a lottare per i diritti delle donne e i diritti lgbt, perché mia madre non puó fare lo stesso? Sono sempre stata finora figlia di nessuno, avete diviso due persone che si amano, invece questo poteva essere una strategia di lancio e di marketing per attirare le persone e per sensibilizzare, per dimostrare che non si ha paura di esprimersi e la moda non è forse esprimersi liberamente? Cazzo che ambiente tossico! Ora capisco tante cose!» scuote la testa con una smorfia e si alza in piedi «Qua siete cosí retrogradi, avete perso l'occasione di vedere felice vostra figlia, di vedere crescere una nipote e fare la differenza nel mondo... invece confermate ciò che la gente dice, che il nuovo fa paura, che il diverso è strano, che la perfezione è tutto! La gente parla, parla sempre e discute anche per mettere blu col nero, perché sono gusti, perché siamo dotati di parola e ci piace lamentarci e criticare e si cerca solo la perfezione, ma...»
«Dove vuoi arrivare?» la squadra Clara
«La moda è arte, l'amore è arte e la vita è arte! Invece di cercare la perfezione stereotipata e fare un lavaggio del cervello a mia madre, perché non fate arte che è cosí eccentrica e straordinaria? E Perché non rivoluzionate questo posto e lasciate perdere delle stupide regole! Ve lo deve dire una diciassettenne...»
«Tu mi piaci!» le da il cinque Taylor
Cheyenne torna a sedersi sotto gli sguardi accigliati dei nonni.
«Non si puó» taglia corto Mike
«Perfetto, prendo io il posto di mia madre!»
Si alza nuovamente in piedi lasciando tutti spiazzati da questa sua decisione.

Cheyenne ||CAMREN|| (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora