Capitolo 9

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Si sa, la domenica mattina è fatta per rimanere tutto il giorno a letto a deprimersi e dormire, ma no, non è questo il mio caso, oggi mi tocca lavorare, si, lavorare. A quanto pare si sta avvicinando un evento importante di boxe, perciò cinque o sei ragazzi della palestra di mio padre parteciperanno, si alleneranno anche oggi e a me e Blanca ci tocca pulire un bel po'. Sono seduta sulla panchina che si trova fuori alla porta d'ingresso della palestra con Blanca che se ne sta appoggiata con la testa sulla mia spalla, abbiamo entrambe gli occhi semichiusi e stiamo morendo di sonno e di caldo, si, in pratica ce ne stiamo alle otto del mattino accasciate su una panchina.

«Signorine, buongiorno.» apro gli occhi di scatto trovandomi davanti mio padre che ci guarda divertito, dietro di lui ci sono Grayson, Dylan, Drake e altri due ragazzi che sembrano divertiti tanto quanto mio padre.

«Buongiorno!» Blanca si alza subito scattando come una molla, quasi fosse un militare che deve salutare il suo superiore, io mi alzo con più lentezza e meno enfasi.

«Buongiorno...» mormoro, ignorando il fatto che in realtà di buono ha ben poco.

«Qualcuno ha sonno qui.» mi fa notare papà ridendo, io alzo gli occhi al cielo «Ed è di cattivo umore, stai buona Rocky.»

Si, mio padre ha questa strana fissa di chiamarmi Rocky, come Rocky Balboa, perché a quanto pare da piccola mi piacevano da impazzire i suoi film e talmente ne ero ossessionata che ormai mi ero imparata ogni sua singola mossa a memoria, perciò, quando un bambino sbruffone delle elementari decise di fare il bullo con me, non esitai nemmeno un secondo ad usarlo come sacco da boxe, quindi da quel momento mio padre mi ha soprannominata Rocky.

«Rocky? Come il cane?» ed ecco che Drake comincia a rompere le palle.

«No, come Balboa, vuoi che te lo dimostri?» ringhio quasi e mio padre scoppia a ridere.

«Okay, calmati Rocky, andiamo a lavoro.» detto questo, finalmente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, mio padre apre la palestra.

Per tutto il giorno io e Blanca non abbiamo fatto altro che pulire un po' e avere qualche minuto di tregua, altre volte rimanevamo ferme come due statue greche a guardare i ragazzi allenarsi. Sono tutti molto bravi, ma particolarmente mi colpisce Grayson, lui sembra metterci tutto se stesso. Si vede, si sente.

«Arya! Abbiamo finito qui, che ne dici di allenarci un po' anche noi? Per quante volte ho visto queste cose da quando lavoriamo qui, sarei capace di farle tutte a memoria.» mi dice ironica Blanca ridendo subito dopo, io rido insieme a lei.

«In guardia!» le dico per poi far finta di darle un pugno, lei al posto di schivarlo si allontana e se la ride.

«Ragazze, potete andare, avete finito qui.» ci dice papà, Blanca dopo averlo salutato si allontana velocemente per andare a prendere le sue cose.

Non vedeva l'ora di tornare a casa.

«Tu quando torni a casa papà?» gli chiedo, perché so che di solito torna sempre tardi.

«Devo restare un altro po' qui con Walker, quindi penso tardi, tu vai a casa e riposati Rocky.» infatti mi risponde per poi dileguarsi velocemente dopo avermi dato un bacio sulla fronte.

E' sempre così indaffarato...

Noto che Blanca sta parlando con Dylan adesso e la vedo sorridere subito dopo, sembra entusiasta, azzarderei a dire contenta.

«Arya possiamo parlare un attimo?» infatti mi chiede non appena Dylan lascia la palestra pulito e profumato.

«Dimmi tutto, Bibi.»

«Dylan mi ha chiesto di uscire, tu cosa fai? Dovevamo tornare a casa insieme, non voglio darti buca.» mi chiede lei, preoccupandosi per me come sempre.

«Tranquilla, resto un altro po' qui e poi vado a casa.» le dico con un sorriso.

«Sicura?» mi chiede preoccupata, come se potessi arrabbiarmi o rimanerci male.

«Certo, poi raccontami tutto e sta attenta.» ovviamente non posso fare a meno delle raccomandazioni, lei ridacchia ed annuisce.

«A dopo allora.» mi abbraccia prima di andare via.

Una volta rimasta sola decido di stendermi su un tappetino enorme blu, quasi subito provo un grande senso di sollievo dato che sono stata tutto il giorno in piedi, sono praticamente dolorante dappertutto.

«Sei ancora qui?» la voce di Grayson mi fa sobbalzare, mi alzo di scatto a metà busto e lo guardo, è a torso nudo ed indossa ancora i pantaloncini sportivi neri.

«Dove dovrei essere?» gli chiedo confusa.

«A casa o con la tua amica.» risponde quasi come se fosse ovvio.

«Blanca è uscita con il tuo amico e io mi scocciavo ad andare a casa.» gli spiego, poi subito dopo lo guardo curiosa «Tu non dovresti essere ad allenarti?» gli chiedo, lui inaspettatamente si siede ai piedi del tappetino spesso, poi allunga le gambe davanti a se.

«Tuo padre mi ha dato cinque minuti di tregua.» chissà dove sarà adesso «E' andato nel suo studio a fare un paio di chiamate.» risponde alla mia domanda inespressa.

Legge nel pensiero adesso?

«Non sei stanco?» gli chiedo curiosa, anche perché io se fossi in lui sarei già morta stecchita.

Si, riesco ad allenarmi ma al massimo due ore, non reggerei un giorno intero di allenamenti. E poi, è da tanto che non mi alleno un po'.

«Ci sono abituato.» fa spallucce dando poca importanza alla sua risposta.

«Sei bravo.» lui mi guarda adesso, mi guarda attentamente ed io mi sento le guance in fiamme.

«Da cosa lo deduci?» mi chiede soltanto, freddamente.

«Hai qualcosa in più degli altri e se ne è accorto anche mio padre, puoi arrivare lontano Grayson, certo, sempre se lo vuoi. Tu ci metti tutto te stesso, credo che sul ring mostri davvero chi sei, mostri il vero Grayson e non hai paura di farlo, anzi.»

Okay, ho straparlato come sempre, adesso mi prende per scema, sicuro.

Fortunatamente però non dice nulla, rimane a fissare il vuoto davanti a se.

«Walker, ricominciamo!» la voce di mio padre mi fa sobbalzare, Grayson si alza quasi subito e quando papà ci raggiunge, ci guarda incuriosito «Tu che ci fai ancora qua?» mi chiede infatti non appena Grayson si allontana e torna sul ring, papà sembra infastidito, chissà cosa starà pensando.

«Aspetto che tu finisca, non mi va di tornare sola a casa.» rispondo dolcemente, per quanto mi riesca essere dolce comunque.

«C'è qualcosa che non quadra Rocky, ma va bene, sta buona qui.» mi dice spettinandomi i capelli facendomi ridere, poi si allontana per raggiungere Grayson.

C'è Grayson Walker chenon quadra papà, è difficile decifrarlo, capirlo o anche solo avvicinarlo.

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