Capitolo 6

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Le persone in questo locale sono quasi tutte particolari, si ecco, particolari è la parola esatta, decisamente tutti molto diversi da me e Blanca, ci sono ragazzi e ragazze ricoperti di tatuaggi, capelli colorati, vestiti in nero, alcuni anche con qualcosa di viola e rosso, catentine e borchie di qua e di là, quasi come se fossero dei metallari, punk o emo, qualcosa del genere, comunque mi piacciono, sono stravaganti. Ovviamente Rachel e compagnia bella non si sentono per niente fuori luogo, cosa che non si può dire di me e Blanca, ma cerchiamo comunque di non darlo a vedere. Grayson come sempre se ne sta per conto suo, parla di tanto in tanto con Dylan e Rachel, mentre Drake tenta in ogni modo di infastidirmi, credo che pensi sia questo il suo scopo nella vita.

«Il mio ragazzo uscirà da questo locale sano e salvo questa sera?» mi chiede Rachel, divertita dalle mie occhiatacce nei confronti del suo fastidioso fidanzato.

«Forse, ma ti assicuro che molto probabilmente si ritroverà con qualche parte del corpo in meno.» l'avviso con un sorrisetto, non sto del tutto scherzando, lei ride seguita dagli altri, Grayson è un caso a parte ovviamente.

«Mi piaci ragazza, hai palle da vendere.» mi dice Drake sistemandosi i polsini della camicia grigia.

Quelle che ti mancano, vorrei dirgli, però mi trattengo.

«Drake è fatto così, è in questo modo che stringe amicizia con le persone.» aggiunge questa volta Karen, sorseggiando subito dopo la sua bibita verde.

«Karen, il tuo è un modo fine per dire che è un grandissimo rompicoglioni.» sono sorpresa dall'udire la voce di Grayson che per la prima volta in tutta la serata interagisce con noi comuni mortali.

«Beh, io non ho molta pazienza.» rispondo facendo spallucce.

E' vero, credo di non averne affatto, quando Dio stava distribuendo la pazienza io ero sicuramente in fila per il sarcasmo.

«Questo posso assicurarlo io.» afferma la mia migliore amica annuendo con la testa, facendomi sorridere.

«Questo rende tutto molto più divertente.» ed ecco che ritorna all'attacco l'irritante Drake.

«Ma proprio con me vuoi stringere amicizia? Ti cedo Blanca.» gli dico esausta indicando la mia migliore amica che mi guarda stupita, «Okay, magari no. No, proprio no, lei non te la cedo. Trovati qualche altra amica, che ne so, qualche punk qui, ma non infastidire me.» Drake ride, non so quale problema mentale lo affligga ma credo che sia piuttosto grave.

Fortunatamente Drake passa la mezz'oretta seguente a limonare con la sua fidanzata, cosa che mi da sollievo, è davvero troppo irritante, gli altri invece parlano di cose che in realtà faccio finta di ascoltare, non m'importa molto.

«Se fossi in te non lo berrei.» la voce di Grayson mi fa sobbalzare, ce l'ho praticamente accanto e neanche me ne ero accorta, siamo solo io e lui, gli altri sono andati tutti a ballare, Blanca compresa.

«Eh? E' solo CocaCola...» gli dico confusa guardando il bicchiere che ho in mano «Non ti piace?» gli chiedo poi e mi do mentalmente della stupida.

«Ti assicuro che non è CocaCola, mi sembra di aver capito che sei astemia, lì dentro non c'è la CocaCola. Ma sei libera di provare per credere.» come se niente fosse fa per andarsene via ma non posso permetterglielo, non ora che mi ha rivolto la parola.

«Aspetta!» dico, forse in maniera troppo stridula «Come fai a sapere che sono astemia?»

Davvero Arya? E' l'unica cosa che ti viene in mente di dire? Che domanda stupida!

Lui mi guarda ed ha l'aria divertita... Beh, è già qualcosa.

«Chiamalo intuito e poi, sei una bambina, le bambine non bevono.»

Non credo di aver capito bene, mi ha appena dato della bambina? Si, l'ha fatto.

«Sentiamo uomo vissuto, tu quanti anni avresti? E per la cronaca ho quasi diciannove anni.» ribatto infastidita incrociando le braccia al petto.

«L'età non fa la maturità.» risponde con fare da filosofo e un sorrisetto che non coinvolge gli occhi.

E' troppo rigido, sembra un soldato o peggio, un robot. Non si scompone mai.

«Beh, allora vale anche per te.»

«Ti sorprenderebbe scoprire quanto sono maturo.» ribatte e quasi mi affogo con la mia stessa saliva.

Che vuol dire?

«Sai, quasi quasi ti preferivo quando pensavo fossi muto.» è inutile, non riesco a trattenermi dal dire tutto ciò che penso senza rifletterci su due volte prima di farlo.

«Pensavi davvero che fossi muto? Hai tanta immaginazione bambina.» e non sembra prendermi in giro, anzi, sembra che... stia scherzando con me, difficile dirsi «Comunque ho ventitré anni.»

«La smetti di chiamarmi bambina? Il mio nome è Arya.» ovviamente io ho captato sola la parte in cui mi chiama bambina e mi infastidisce davvero.

«So qual è il tuo nome, bambina.» ovviamente calca sul "bambina" facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Bene, allora usalo.» ribatto con un sorrisetto falso.

«E' stato un piacere parlare con te, bambina, ma credo proprio di dover andare.» mi fa un cenno di saluto con la testa prima di allontanarsi.

Bambina, mi ha chiamata ancora bambina! Non ci posso credere.

«Arya. Mi chiamo Arya!» urlo per farmi sentire, ma lui è già lontano e mi ha lasciata qui sola con il bicchiere di non so cosa in mano e il volto rosso dalla rabbia.

Grayson Walker, gran bel tipo.

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