Tolse con cautela le bende vedendo il biondo stringere i denti.
«esagerato...non ti sto facendo nulla di male»
«nulla di male?! È dolorosissimo!»
«hai solo paura»
«sono un supereroe...non posso avere paura di una sciocchezza come questa...» disse Adrien alzando gli occhi e sbuffando rumorosamente.
«sai ammettere di avere paura è il primo sintomo di avere coraggio, supereroe»
Adrien rimase in silenzio non sapendo più come rispondere.
Aveva ragione.
Lui aveva paura. E anche tanta.
Paura di non essere sempre presente per salvare la sua Lady, i suoi amici, suo padre.
Paura di non farcela, di non essere abbastanza.
Aveva paura.
Fu tolse le bende al braccio del ragazzo annuendo a se stesso a ciò che aveva approvato: «muovilo» disse poi alludendosi al braccio e osservando il ragazzo eseguire il movimento «senti dolore? Fastidio?» chiese vedendo Adrien negare con la testa «bene...sei libero»
«cosa?»
«non ti serve più la benda. Il braccio è ritornato come nuovo»
«davvero?!» chiese felice il ragazzo.
«sei duro di comprendonio sai?»
«Wayzz è compito mio prendere in giro il mio portatore»
«scusami Plagg...è tutto tuo!»
«Idiota, il tuo braccio non è più rotto e puoi tornare a rotolarti in mezzo alla strada con la tua Lady. Anche se...dovreste farlo in un luogo meno pubblico...»
«Plagg definisci "rotolarti"» chiese Adrien evidentemente preoccupato della risposta del suo Kwami.
«sai quella cosa che un ragazzo di...quattordici anni, giusto?...non dovrebbe sapere chiamata se...»
«non continuare» lo fermò il biondo «ti prego»
Plagg ghignò andando davanti al viso del portatore diventato improvvisamente rosso «che cosa ti sei immaginato...?»
«n-niente» rispose lui balbettando.
«che pervertito»
«Wayzz, Plagg» li richiamò il Maestro Fu «non lo prendetelo in giro. Ci passiamo tutti...anche io»
«Maestro lei ha...» disse Wayzz lasciando in sospeso la fase.
«...si anche io»
«avrò gli incubi tutta la notte» disse Plagg guardando davanti a sé e poi voltandosi verso Adrien «allora...non vuoi fare proprio niente?»
Il ragazzo sorrise, incredulo che per una volta il Kwami del Gatto Nero volesse trasformarlo, poi ghignò e pronunciò due parole: «Plagg, trasformami!»Marinette picchiettò la matita sulla guancia uscendo di poco la punta della lingua come faceva ogni volta per concentrarsi meglio.
Alzò lo sguardo chiudendo gli occhi e regalando il viso ai caldi raggi del sole che splendeva il quella mattina di domenica.
Si chiedeva come stesse Chat Noir. Erano oramai due giorni che non lo vedeva per i suoi impegni.
Come se qualcuno l'avesse sentita, udì una risata e un urlo di felicità come in risposta al suo quesito.
Sorrise vedendo l'eroe mascherato passare da un tetto ad un altro con l'aiuto del suo bastone, arrivando poi alla punta della Tour Eiffel.
«allora il micetto è guarito» si disse da sola voltandosi verso la botola, aprendola e sorridendo alla Kwami che gustava un biscotto preparato della ragazza stessa apposta per la sua piccola amica. «che ne dici se andiamo a trovare il micione?»
«cosa?»
«Chat Noir è guarito. L'ho visto due secondi fa andare verso la Tour Eiffel.»
«ti bastano due paroline...»
«Tikki, trasformami!»Si sedette sulla ringhiera poggiando il piede sinistro su di essa e il gomito sul ginocchio, guardando lo spettacolo che era la città di Parigi.
«disturbo?» chiese una voce dietro di lui facendolo voltare.
«non disturbi mai, M'Lady» sorrise guardando la ragazza avvicinarsi a lui e poggiare le braccia incrociate sulla ringhiera.
«allora sei di nuovo in forma, eh?»
«non si libereranno così facilmente di me. Nessun akumatizzato di turno può ferirmi» rispose il biondo battendo un pugno sul petto.
«...disse quello che fino a ieri era con un braccio rotto»
«ti sfido a rimanere illesa dopo che un ramo bello grosso ti finisce di sopra» disse poi facendola ridacchiare.
«grazie» disse lei d'un tratto.
«e di cosa?» chiese Chat Noir confuso.
«per tutto» rispose Ladybug sorridendo solare «per esserci sempre, per avermi salvato quel giorno, per essere il mio compagno, no!, il mio migliore amico» continuò guardando il biondo concentrato sulle sue parole «forse è stato il destino, ma se è questo il mio, gli devo dire grazie per avermi fatta diventare quello che sono e per averti potuto incontrare.»
Chat Noir la guardò negli occhi, senza dire una parola. Lo aveva lasciato senza parole. Fece solo una cosa che avrebbe voluto fare sin dal primo momento: la baciò. Un veloce, semplice, bacio sulle labbra, per poi sparire tra i tetti di Parigi.
«che cosa è successo...?»Nota autrice
No...se non pubblico in ritardo non sono contenta...Bene bene bene...che cosa è successo?
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Vi sta piacendo questa ff? Oppure la trovate noiosa? Devo migliorare in qualcosa? Se si me lo dite per favore? 😊
Al prossimo capitolo! (hehehehehehe vedrete cosa succederà nel prossimo capitolo)
La vostra HermionedeVillers❤️
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It's My Destiny [Completa]
FanfictionChat Noir viene ferito gravemente durante uno scontro contro un nuovo akumizzato. Sarà Ladybug a prendersi cura di lui, ma riusciranno a tenere nascoste le loro identità?