Pronta per la laurea?

1.8K 124 0
                                    

La settimana seguente passa in fretta tant'è che stento ancora a crederci che il fatidico giorno è ormai arrivato. A causa dell'ansia e dell'adrenalina mi sveglio prima che la sveglia cominci a suonare come se non ci fosse un domani. Balzo giù dal letto, correndo letteralmente in bagno come fossi inseguita da un branco di cani affamati. Mi catapulto nel box doccia e mi concedo una doccia calda e rilassante in modo da distendere leggermente i nervi a fior di pelle. Tampono il mio corpo con un asciugamano rosa cipria ed indosso l'intimo per poi tornare in camera da letto ed optare per una camicia bianca ed una gonna nera. Alla fine come ultimo tocco scelgo le mie uniche decolté nere fini ed eleganti al punto giusto. Sospiro, guardandomi allo specchio quando noto che sono così rigida da sembrare un robot sul punto di esplodere. Davvero una visione paradisiaca! Mi dirigo in salone ed afferro un piccolo plico di fogli, ripetendo poi per ben due volte il mio discorso quando finalmente alle 11:00, come un orologio svizzero, bussano alla porta i miei genitori. Li faccio entrare con un finto sorriso sereno stampato in volto e con mia gran sorpresa noto che sono venuti anche i due nonni materni. Li abbraccio e li faccio accomodare proprio come una brava padrona di casa farebbe.

«A me non saluti?» Mi stritola mio fratello mentre Vanessa osserva la scena estremamente divertita.

«Da che pulpito!» Sbuffo ed incrocio le braccia al petto alquanto infastidita.

«Che stai insinuando?»

«Io? Nulla!»

«Adesso spiegami che cosa ho fatto questa volta.»

James si allontana da me, scrutandomi inquieto. Alza un sopracciglio, facendomi cenno con la mano di proseguire il mio discorso. Mi faccio coraggio e decido di dirgli quanto ho da riferirgli.

«Quando sono partita la scorsa settimana, non ti sei degnato neanche di mandarmi un messaggio. Che fratello cattivo che ho!» Alzo gli occhi al cielo, facendogli la linguaccia.

«Che Polpetta esigente!» Esclama beffardo.

«Come mi hai chiamata?» Domando, digrignando i denti e serrando le mani in pugni in una morsa d'acciaio.

«POLPETTA! POLPETTA! POLPETTA!»

James continua ad urlare ai quattro venti quello stupidissimo nomignolo tanto da farmi diventare il viso rosso per l'imbarazzo e per l'ira. Le mie gambe decidono così di muoversi da sole ed in poco tempo mi ritrovo a rincorrerlo per il salone fino a quando non si mette in mezzo mamma.

«Vi sembra il modo di comportarvi?! James hai venticinque anni e tu, Layla, ti stai per laureare e continui ancora a comportarti come una bambina? Hai ventun anni! Diamine! Comportati come una signorina della tua età!» Mi rimprovera aspramente.

«Scusami mamma.»

Chino il capo nonostante mi diverta oltremodo ogni volta che stuzzico mio fratello. Appena mamma va via, subito James si incolla a me, ghignando soddisfatto.

«Ti perdono Polpettina.» Continua a stuzzicarmi.

«James, se vuoi sposarti con ancora quel tuo bel visino che ti ritrovi, non ti conviene farmi inquietare.» Lo ammonisco con un sorriso diabolico stampato in volto.

Lui come risposta mi abbraccia e mi sussurra: «Scusa se non ti ho scritto. Ti prometto che la prossima volta starò più attento.»

Lo fulmino con lo sguardo, assestandogli una leggera gomitata nello stomaco, mentre Vanessa si avvicina a noi con un viso sereno e gioioso.

«Sai Layla, non mi dispiacerebbe vedere un'altra faccia del mio ragazzo.»

«Quindi posso?» Domando con gli occhi a cuoricino.

Il figlio della luna---La resa dei conti (Da Revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora