Bell'accoglienza!

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Afferro la mia fidata valigia blu elettrico ed esco dall'appartamento della mia amica in sua compagnia. Camminiamo sino all'ascensore l'una accanto all'altra per poi entrare. Le porte metalliche si chiudono poco dopo dinanzi ai nostri occhi elettrizzati. Sento il cuore scalpitare e le mani mi tremano per l'enorme emozione anche se devo ammettere che ho un po' paura.

«Pronta?» Mi domanda Anastasia poggiando una sua mano sulle mie.

«E se non dovesse funzionare?»

«Funzionerà, vedrai. Ci riuscirai.»

Mi sorride rassicurante quando poi un suono metallico ci fa capire che l'ascensore ha finalmente arrestato la sua corsa ed infatti poco dopo le porte spesse e grigie si aprono. In poco tempo arriviamo dinanzi al mio vecchio appartamento ed improvvisamente ed inconsciamente mi fermo prima di bussare. Sento lo sguardo della mia amica bruciarmi la pelle, ma le mie gambe non accennano a proseguire né il braccio ad alzarsi per poi percuotere con un pugno l'asse in legno. Sospiro stanca, facendomi coraggio, prendendo le chiavi ed aprendo successivamente la porta. Lo spettacolo che mi si presenta davanti agli occhi non mi piace per niente in quanto Jace e Stefany stanno limonando sul divano, o meglio Stefany sta mangiando la faccia del mio ragazzo come fosse una leonessa affamata da tempo. Repentinamente avverto la rabbia impossessarsi del mio corpo ma, prima che possa fare qualche cavolata, la mia amica mi blocca prontamente per un braccio.

«Respira Layla, respira. Stefany non aspetta altro che una tua reazione spropositata.» Mi sussurra all'orecchio Anastasia. «Devi essere forte.»

Inspiro ed espiro, tentando di smorzare l'ira e la pressione accumulata in questo breve ma fatidico istante. Successivamente faccio una finta tosse, cacciando via le lacrime che si stanno affacciando al bordo della giuntura delle palpebre.

«Non vi avevo sentite arrivare.» Squittisce la cagna.

Detto ciò, si alza sculettando dal sofà per poi avvicinarsi lentamente a me e guardarmi sadicamente con un ghigno stampato in volto.

«Non è ancora finita.» Mi sussurra all'orecchio velenosamente.

Serro le mie mani in pugni tanto da notare le nocche diventare bianche, inspirando ed espirando troppo velocemente. Il cuore batte impetuosamente contro la gabbia toracica mentre l'ira comincia nuovamente a scorrermi nelle vene. Avverto gli occhi bruciare di un fuoco insolito e capire di conseguenza che stanno mutando il loro colore originario.

«Jace! Ci vediamo domani sera alle 20:00 qui.» Esordisce la rossa, baciando avidamente il MIO ragazzo.

«Come scusa?» Faccio finta di non aver capito.

«Vedi Layla...l'appartamento è anche di Jace ed io posso venire qui ogni volta che voglio.» Mi fulmina con lo sguardo, scandendo bene ogni singola parola.

Cerco Anastasia con gli occhi ma, quando incontro i suoi, lei abbassa la testa in segno di resa.

«Per me non è un problema. Basta che avvisi prima di venire.» Dico con sicurezza, incrociando le braccia al petto.

«Perché?»

«Sai...non vorrei che avessi una delusione come me in quanto Jace è molto maneggevole.» Le sussurro malvagiamente, facendole l'occhiolino.

La rossa si scosta appena in modo da potermi fulminare con lo sguardo mentre di conseguenza fingo di esserne scottata.

«Andiamo Stefany. È tardi.» La rimprovera la mia amica.

Adoro Anastasia ed il suo incredibile autocontrollo. La rossa mi lancia un'ultima occhiata omicida per poi avvicinarsi alla mannara ed abbandonare finalmente l'appartamento, chiudendo dopo la porta alle loro spalle. Sospiro non appena mi rendo conto che sono andate via, entrando poi in camera da letto, quando improvvisamente Jace mi blocca il passaggio.

Il figlio della luna---La resa dei conti (Da Revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora