Rapita da Drake?

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DRIIN! DRIIN! DRIIN!

Spengo subito la sveglia impostata sul cellulare e mi metto a sedere sul materasso. Mi stiracchio come un ghiro e sbadiglio come un leone. Infilo le pantofole con le palpebre ancora semichiuse e traballante scendo in cucina. Preparo delle frittelle con la nutella e ne lascio qualcuna per mamma e papà. Scrivo un post-it dove avviso i miei della mia partenza immediata, inventandomi di conseguenza una scusa decente, ed infatti alle 6:00 sono già in macchina. Guido lungo la superstrada e ripenso alla mia chiacchierata di ieri con Robert. Mi fido di lui, le sue parole erano sincere e a dire la verità mi spiace per come si sono messe le cose tra lui e Anastasia. Non mi è mai sembrato un approfittatore o un bugiardo. I miei pensieri vengono improvvisamente interrotti dalla suoneria del mio cellulare. Rispondo dopo pochi squilli senza vedere chi sia il mittente.

«SIGNORINA LAYLA BLACK TI SEMBRA IL MODO DI SPARIRE DI CASA ALLE 6:00 DEL MATTINO?» Urla mia madre dall'altra parte dell'apparecchio digitale.

«Anastasia è svenuta ed ora è in ospedale. Per questo motivo sono uscita presto questa mattina.»

«Come facevi a sapere che lei stava male?»

Ed ora che mi invento?

Genio! Ora te la vedi tu!

«Mi ha chiamato il suo ragazzo questa mattina verso le 5:30 preoccupato come non mai. Aveva un appuntamento con Anastasia per vedere l'alba insieme e lei non si è presentata, così sono andata a casa della mia amica e l'ho trovata a terra.»

«Capisco. Ma tu hai sempre detto che lei vive a Small Town. Non è che mi stai dicendo una bugia? Lo sai quanto non sopporto quando...»

La interrompo prontamente: «Lo so, lo so. Ti assicuro che non è una bugia. È venuta per far visita a un suo lontano parente e ieri sono uscita con lei.»

«Va bene. Allora fammi sapere come sta appena sai qualcosa, d'accordo?»

«Certo mamma.»

«Però la prossima volta svegliaci prima di andar via. Tuo padre per poco non aveva un infarto!» Mi rimprovera.

Rido all'idea di papà che scopre che non sono a casa. Già è apprensivo di suo poi non trovare la figlia in stanza sarebbe veramente la fine! Termino la chiamata ed arrivo al campus verso le 9:45. Ok, forse ho un po' esagerato con la velocità, ma ora poco importa. Invio velocemente un sms a mamma e le dico che in ospedale è tutto ok. Le racconto che la mia amica ha dimenticato di prendere una pillola e di conseguenza ha avuto un calo di pressione. Scendo dal veicolo e m'inoltro nel giardino del campus. È deserto. Immaginavo! Sembra di stare in uno di quei film western in quanto ci manca solo una salsola (groviglio di paglia) che corre da una parte all'altra del cortile. Questo posto mi mette i brividi anche se si tratta solo di un'università al momento chiusa per festa. Domani tutti gli studenti torneranno e questo posto sarà stracolmo di ragazzi con gli ormoni a mille. Tutto ad un tratto però qualcuno alle mie spalle mi spinge così forte da farmi cadere a terra. Mi volto incavolata fino al midollo e noto davanti a me la rossa. Mi alzo di scatto ed inizio ad urlarle contro.

«Ma che ti prende, Stefany?!»

«Ahahah! Che mi prende? Te lo dico io che mi prende! Hai spezzato l'incantesimo!»

La mia espressione cambia drasticamente: dall'inquietudine alla felicità pura. Jace è salvo! Jace è salvo!

«Sai, dovevi stare più attenta. Mi riprendo sempre ciò che è mio.» Ringhio vittoriosa.

«Tanto ne avrai ancora per poco perché non sopravvivrai ancora a lungo.»

«Dovrei aver paura di te?!» Le rido sadicamente in faccia.

«Non scherzerei su questo punto se fossi in te. Se fosse per me, ti avrei già uccisa da tempo, ma gli ordini dall'alto me lo impediscono. Ora purtroppo devi venire con me.»

«Perché mai? Mi hai appena detto che vuoi uccidermi. Sarei pazza e sconsiderata ad accettare una simile assurdità.»

Sento il mio nome urlato a squarcia gola alle mie spalle perciò mi volto di scatto. Anastasia sta correndo nella mia direzione come una dannata, gridando a gran voce.

«Ana!»

«Corri! Vai via da qui!» Urla a perdifiato.

Non capisco. Non capisco nulla fino a quando ricevo una botta, questa volta alla testa. Cado a terra e l'ultima cosa che vedo è la mia amica circondata da lupi che le ringhiano contro. Tutto ad un tratto arriva anche Jace che la aiuta e poi il buio m'inghiotte. Dopo non so quanto tempo mi risveglio vicino ad un falò e subito consto che due persone, precisamente una ragazza ed un ragazzo, stanno discutendo a voce alta. Improvvisamente però una voce mi ridesta dai miei pensieri.

«Capo si è svegliata!» Urla un tipo alle mie spalle.

Ora che ci faccio caso...ci sono almeno una ventina di persone qui. Velocemente si avvicina il ragazzo che prima avevo visto discutere con la ragazza dall'altra parte del falò. È Cris! Non ci credo! Impossibile! Non ho parole! Sono indignata ed incavolata nera. Posso essere così stupida da non accorgermene del fatto che lui fosse il cattivo e per di più un licantropo?

«Finalmente ti sei svegliata!» Mi sorride malvagiamente.

«Smettila di fingere. So chi sei!»

Lo lincio con lo sguardo ed incrocio volutamente le braccia al petto forse per mostrarmi più forte di quanto non sono.

«Chi sarei io?» Domanda beffardo.

«Drake.» Dico a denti stretti.

«Quindi lo sai perché voglio ammazzare il tuo fidanzatino e suo fratello?»

«No.» Sussurro appena, abbassando il capo.

«Vedi...io non sono un licantropo puro e tempo fa provai a mettermi in gioco per diventare l'Alpha, ma vinse Scott, il fratello di Jace, e perciò fui bandito. Per anni ho cercato disperatamente il modo per poter diventare più forte e finalmente l'ho trovato. Robert!»

Improvvisamente compare da dietro le mie spalle Robert. Come ho fatto a fidarmi di lui per la seconda volta? Come?! Quanto sono stupida!

«Robert è un incrocio tra un lupo, un vampiro ed un essere umano. Lui è riuscito a vincere tutti gli ostacoli e così anche io sono diventato come lui ed è per questo che sia la preside che sua figlia non si sono rese conto del fatto che fossi un licantropo perché la parte del lupo veniva annullata con quella vampira.»

Lo guardo stupefatta ed allibita, insultando mentalmente me stessa per essere stata così ceca all'evidenza. Però una cosa non torna: perché Robert ieri si confidò con me e mi raccontò tutto per poi patteggiare per l'uomo che gli ha distrutto la vita? Non avrebbe senso!

Forse per sentirsi meno in colpa.

Non è un motivo valido anzi è pessimo!

«Robert e voi due altri farete da guardia alla ragazza. Noi nel frattempo andremo a fare una bella visitina notturna ai due Alpha.» Ordina Drake, ovvero il vecchio Cris.

«Non vincerete mai! Loro sono più forti di voi ed hanno un'arma potentissima.» Urlo a squarciagola con le lacrime agli occhi.

«Sarebbe?» Alza un sopracciglio il mostro che mi ritrovo davanti.

«L'amore. Loro grazie all'amore riescono a creare un gruppo affiatato e a vincere tutte le battaglie. L'amore unisce e fortifica.»

Non so per quale recondito motivo ma sto piangendo come una bambina.

«Tsk! Andiamo!» Si avvicina a me per poi sibilare a denti stretti: «Ti dò un consiglio: cresci.»

La ragazza di prima si avvicina a me e mi dice sadicamente: «Ho vinto!»

La guardo meglio: Stefany! Non sono stupita, lo dovevo immaginare. In fondo non mi è mai piaciuta non soltanto perché faceva la gatta morta con Jace, ma anche per il suo pessimo carattere. La ignoro teatralmente per poi cadere in un sonno profondo. Jace aiutami! Aiutami!

Il figlio della luna---La resa dei conti (Da Revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora