Pizza Time

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Il mese di novembre passa talmente velocemente da non rendermene conto sino ad oggi che consto esser già attivati al 5 dicembre. Sono a dir poco euforica in quanto proprio domani sera andrò a New York con Jace per la prima volta. Sono le 19:00 e puntuale come un orologio svizzero, Jake bussa alla porta del mio appartamento.

«Entra pure.» Gli sorrido lieta, aprendo il portone.

«Devo ammettere che è proprio un bel appartamento.»

Jake guarda intorno a sé mentre chiudo la porta e gli indico dove lasciare il cappotto.

«Ordiniamo una pizza?» Chiedo subito dopo, facendolo così tornare alla realtà.

«Tu sei una ragazza e non sai preparare una semplice pizza?!» Esclama incredulo.

«Maschilista.» Dico a denti stretti.

«Ti ho sentita!» Ride. «Che ne dici se la prepariamo noi?»

«EH?!»

Rimango letteralmente esterrefatta tant'è che la bocca mi si apre di scatto e gli occhi per poco non mi escono dalle orbite. Jake sa cucinare?! Cosa?! Impossibile! Non sembra proprio il tipo di ragazzo che si diletta in cucina. Da quale universo arrivano questi ragazzi? Sanno tutti cucinare mentre io per poco non incendio casa ogni qual volta decido di mettere mano ai fornelli. Jake mi sventola la mano di fronte alla faccia, ghignando malvagiamente.

«Non ti ho di certo detto che il mondo finirà domani!» Esclama Jake, scoppiando poi in una sonora risata. «Ci stai?»

«SI!» Esulto elettrizzata.

Non perdiamo tempo, mettendoci subito all'opera. Se vi state chiedendo dove sono Jace e Anastasia, vi accontento subito. Questa sera c'è la luna piena ed al momento staranno correndo qua e là per i boschi e proprio per questo motivo mi sono organizzata con Jake, uno degli unici amici umani che ho. Sicuramente non è una cosa normale in quanto sulla faccia della terra per la maggior parte siamo dei comuni mortali, ma a quanto pare il mio cerchio d'amicizie non segue il corso della natura.

«LAYLA! QUANTA FARINA HAI MESSO?!»

«Non ne ho messa tanta!»

«Da 150g a 340 g non è esagerato?!» Chiede lui frustato.

«Adesso sistemo io stessa il pasticcio che ho combinato.»

«NO!»

Jake urla nello stesso istante in cui faccio cadere l'intera caraffa d'acqua nella ciotola dove c'è la farina. Ops! Sono un caso perso in cucina, però sono positiva e sono sicura che un giorno ce la farò. Migliorerò!

L'importante è crederci!

Se fossi corporea, ti avrei affogata nella ciotola.

Ma quanto siamo nervose questa sera! Hai il ciclo?

Argh! Adesso hai superato il limite! Qualcuno vuole la mia vocina interiore? Vi darò tutti i soldi che vorrete, basta che me la tolgo dalla testa! Vi prego!

«Allora prenotiamo una pizza?» Domando, ridendo imbarazzata.

«Secondo te?! La cucina non si può più utilizzare per colpa di una mia amica imbranata.»

«Ehi!»

Gli tiro un pugno amichevole sulla spalla destra e di conseguenza ride di gusto. Jake chiama la pizzeria mentre io vado a prendere dallo sgabuzzino due pezze ed un secchio d'acqua. Torno in cucina e porgo una dei due strofinacci al mio amico.

«Non ci pensare nemmeno!» Mi lincia con lo sguardo.

«Invece sì. Amici nella buona e cattiva sorte.»

«Ma ti senti?! Sembri mia nonna!» Sogghigna divertito. «E poi il danno lo hai fatto tu.»

Prendo una manciata di farina e gliela tiro in piena faccia, facendolo diventare istantaneamente il fratello gemello del fantasma dell'opera.

«Allora sei tu che vuoi la guerra...»

«Guerra sia!» Annuncio con un sorriso genuino stampato in volto.

Ci rincorriamo per la cucina, fermandoci di tanto in tanto per pulire. Per fortuna il fattorino fa ritardo e per questo riusciamo a far risplendere l'intera stanza prima che quest'ultimo noti il disastro da noi combinato. Pago la pizza anche per Jake, poiché è mio ospite questa sera, e ci sediamo sul divano.

«Birra?»

«Perché no.»

Mi alzo velocemente dal sofà, andando in cucina e prendendo due bottiglie di birra. Le stappo, producendo quello strano suono che ogni volta mi fa sorridere come una bimba piccola, per poi tornare in soggiorno dal mio amico. Guardiamo Thor mentre assaporiamo la pizza ancora fumante. Il film finisce verso le 23:30 così Jake spegne la tv per poi risiedersi sul divano. Mi alzo, ma lui prontamente mi costringe a riprendere posto sul sofà.

«Devo parlarti.» Dice con tono che non ammette repliche.

«Dimmi tutto.»

«Non ti sembrano strane tutte queste apparizioni dal nulla?» Mi domanda visibilmente preoccupato.

«Pensavo di essermene accorta solo io.»

«Layla, adesso ti dirò una cosa che mi prometterai non farai parola con Anastasia.»

«COSA?! È impossibile! Lei è la mia migliore amica!»

«Ed io sono il suo ragazzo. Layla, è per il suo bene!»

«D'accordo.» Rispondo abbattuta.

«Robert è tornato però non è più umano. L'avranno catturato qualche mese fa e gli avranno inserito nelle vene sangue di lupo mannaro e vampiro. È un ibrido fuori dal comune!»

Lo incito a continuare con un gesto della mano, nonostante questo lo sappia già in quanto la stessa Anastasia l'aveva incontrato un mesetto fa.

«Perderà il controllo di se stesso da un momento all'altro. La natura non può sopportare che un umano abbia in sé il sangue di tre essere viventi.»

«Cosa proponi di fare?»

«Cercherò di parlare con la madre di Anastasia e poi con il fratello di Jace. Ti informerò verso inizio maggio. Non tornerò prima.»

«Comunque Anastasia sa tutto.» Dico tutto d'un fiato.

«C-c-c-h-h-e cosa sa?!» Chiede balbettando.

Sospiro, dicendomi mentalmente che non c'è tempo da perdere e che la situazione è già critica. Gli racconto perciò della serata al luna park e gli faccio promette di non proferire parola con la sua ragazza, nonché la mia migliore amica. Verso mezzanotte va via perciò finalmente posso indossare il mio adorato pigiama ed andare a dormire. AAAAH! È stata una serata talmente impegnativa e stressante!

Il figlio della luna---La resa dei conti (Da Revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora