Ubriaca d'ira

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Da quella notte sono passati esattamente due mesi ed oggi è 30 marzo. La sveglia suona senza mostrare alcuna pietà nei miei confronti, costringendomi di conseguenza a prendere il cuscino e scagliarglielo contro. Purtroppo però continua a strillare come fosse un bimbo di pochi mesi, obbligandomi così ad alzarmi, raccoglierla e spegnerla definitivamente. Sbuffo infastidita ed ancora mezza addormentata, passandomi poi una mano in faccia e sedendomi nuovamente sul comodo materasso. Improvvisamente le immagini della scorsa notte riaffiorano nella mia mente come stralci nitidi di un film. Devo ammettere che se non fosse stato per l'intervento di Anatasia, Stefany ci avrebbe rimesso le penne ed io sarei diventata una cacciatrice di cagne in calore. Improvvisamente però torno alla realtà quando un dolore forte mi colpisce la testa, facendomi emettere un grugnito roco, e subito una sensazione di vomito s'insinua nuovamente in me. Mi sento un vero schifo. AAAH! Che cos'ho combinato ieri sera?!

Flashback

Sono due ore che io e Anastasia siamo in questo posto sudicio e sovraffollato di gente ubriaca e drogata. Ho ballato con la mia amica per parecchio tempo tant'è che ho perso la sensibilità ai piedi per colpa del tacco dieci. Chi me lo ha fatto fare ad indossare queste dannatissime scarpe?! Boh!

«Layla, vuoi qualcosa da bere?» Mi domanda Anastasia, facendomi tornare alla realtà.

«Una vodka alla fragola. Ti aspetto al divanetto la giù.» Le indico un divano posto vicino alla pista.

Accenna un raggiante sì e si avvicina al barista per ordinare la bevanda alcolica. Nel frattempo prendo posto sul divanetto fuxia fluo quando improvvisamente sento toccarmi la spalla. Sobbalzo colta alla sprovvista con il cuore che scoppia in petto.

«Cris! Mi hai fatto prendere uno colpo!»

Lui mi fissa imbambolato come fossi un ologramma o come se avessi tre teste sul collo anziché una. Non so il perché ma m'irrita tantissimo quando le persone mi fissano. Altamente infastidita, gli sventolo la mano in faccia. Pochi istanti dopo torna alla realtà, sorridendomi e sedendosi poi accanto a me. Chiacchieriamo come fossimo amici di vecchia data e poco dopo ci raggiunge la mia amica con i due drink ben saldi tra le mani.

«Scusami Cris. Non sapevo fossi qui.» Urla Anastasia a causa della musica troppo alta.

«Non fa nulla. Mi sono già servito prima.» Le sorride dolcemente.

«Questo è tuo.»

Anastasia mi porge il bicchiere con il liquido rosastro. Le sorrido grata per poi berne un po' ed alzare il pollice in su in segno d'approvazione. Subito però la gola s'infiamma a causa dell'alcool, ma è piacevole, estremamente piacevole, infatti il mio corpo si abitua quasi istantaneamente, invogliandomi di conseguenza a terminare la bevanda alcolica.

CRASH!

Improvvisamente il bicchiere mi cade dalle mani e subito dopo inizio a piangere come una fontana. Immediatamente avverto un forte fuoco misto a rabbia e delusione impossessarsi vivamente di me. Con poche falcate arrivo dinanzi a coloro che l'hanno acceso: Stefany e Jace. I due stanno limonando come se in questa stanza non ci fosse nessuno tanto da rischiare d'accoppiarsi in pubblico. Mi viene il voltastomaco solo a pensarlo, immagino a vederlo! Improvvisamente Stefany si stacca dal mio ragazzo e mi stuzzica con sguardo colmo di vittoria, vittoria sicuramente non meritata. Accecata dall'ira, mi avvento su di lei, ma Jace ci separa, dandomi una sberla in pieno volto così forte da farmi perdere l'equilibrio e cadere a terra. Avverto la guancia pizzicare mentre calde lacrime di dolore solcano le mie gote arrossate. Il mio cuore si squarcia ed il corpo viene scosso da mille scariche contrastanti. Stringo i pugni e la mascella, tentando in tutti i modi d'alzarmi e ricompormi.

«Jace...perché? Perché?!» Domando appena prima che la vista si offuschi completamente.

In lontananza sento la voce della mia amica che sovrasta la musica mentre il licantropo davanti a me mi guarda con gli occhi lucidi come non mai. Noto il suo viso incupito e le sue labbra tremanti, ma anche le sue mani strette in forti pugni. Sta lottando. Lo sta facendo, ma mi sta procurando anche tanto dolore. Improvvisamente però i miei occhi si chiudono ed il buio m'accoglie tra le sue braccia materne.

Fine Flashback

Barcollante arrivo al water per poi vomitare pure l'anima. Improvvisamente Anastasia mi si avvicina e mi porge un asciugamano pulito. Le sorrido grata nonostante il mio volto esprima tutto il contrario. Trascorro, o meglio trascorriamo, la maggior parte della mattinata in bagno, indossando poi qualcosa di caldo e dirigendomi in salone. Subito noto Clare che ci invita a sederci sul divano.

«Ho saputo di ieri da Cris in quanto era parecchio agitato. Cos'è successo?»

Sospiro stanca, facendomi coraggio e raccontandole tutto per filo e per segno. Alla fine del racconto scoppio in lacrime per l'ennesima volta nel giro di pochi giorni. Da quando in qua sono diventata così debole e vulnerabile? Da quando?!

«Jace è sicuramente sotto incantesimo. Avete trovato una soluzione?» Ci domanda la preside.

«In verità io le ho consigliato di farlo ingelosire poiché a Jace fa ancora effetto vedere Layla con un altro ragazzo.» Spiega brevemente Anastasia. «Ma lei si è rifiutata.»

Clare ci pensa un po' su per poi illuminarsi all'istante.

«Ho trovato!» Esulta gioiosa e fiera di sé. «Layla fai le valigie. Da domani tronerai nel tuo vecchio appartamento.»

«IO...COSA?! Li vivono i due piccioncini.» Affermo con disgusto.

«Non dimenticarti che sono la preside e che decido tutto all'interno del campus. Se, facendolo ingelosire, facevi tornare Jace se stesso seppur per qualche breve istante, baciandolo forse...»

«IL BACIO DEL VERO AMORE!» Esclama Anastasia, balzandosi in piedi e battendo le mani come una bambina di pochi anni.

«Con tutto il rispetto, ma state delirando. Non ci troviamo in un dannato libro di favole per bambini!»

Clare scuote il capo con un sorriso genuino stampato in volto per poi spiegarmi meglio il suo piano ed alla fine devo ammettere che potrebbe funzionare. Torno in camera più carica di prima e chiamo Cris per scusarmi dello spettacolo al qualche ha dovuto assistere ieri sera. Lo rassicuro, dicendogli che sto bene anche se in realtà ho un livido che mi percorre l'intera guancia destra, ma al momento lasciamo perdere. Trascorro la domenica in santa pace e la sera chiacchiero un po' con mio fratello James e sua moglie Vanessa. Mi mancano così tanto! Non vedo l'ora di tornare a casa per riabbracciarli...Ah! Verso le 22:00 mi ritrovo già stesa sul mio comodo letto per poi esser raggiunta poco dopo da Anastasia. La mannara prende posto sul suo materasso per poi parlarmi.

«Devi essere forte in quanto tra pochi giorni dovrai tornare a New York per Pasqua mentre Jace invece deve esser già stato liberato dall'incantesimo prima di allora.»

«Quanto tempo ho a disposizione?»

«Cinque giorni.»

«Cinque giorni?!»

È impossibile! Impossibile!

«Tranquilla, ce la farai.» Mi sorride dolcemente. «Sabato mattina partirai quindi hai solo cinque giorni di tempo.»

Sbuffo insicura di me stessa, ma devo ammettere che la mannara ha ragione. Se ci fosse un altro attacco e Jace non combattesse dalla loro parte, sarebbero spacciate.

«D'accordo, ci proverò e ci riuscirò.» Sussurro appena. «Buona notte.»

«Notte Lay.» Mi risponde con voce ormai impastata dal sonno.

Le sorrido debolmente per poi abbandonarmi alle braccia ormai familiari di Morfeo. Jace sto arrivando per te. Aspettami! Ti salverò!

Il figlio della luna---La resa dei conti (Da Revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora